

JASPERS
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Ora, tutto sta a ved~re in quale modo concepiamo, inter–
pretiamo, afferriamo e trasponiamo questo nostro senso istin–
tivo
di
essere colpiti.
V'è la possibilità di rigetta re incondizionatamente l'offesa.
Allora si debbono cercare le ragioni per contestare la legitti–
mità
di
tutto
il
processo, quanto alla legahtà, alla veridicità e
a11oscopo di esso.
1•
Vengono fatt e valere de1le considerazioni generali :
tutta la storia
è
stata corsa dalle guerre e altre guerre ci aspet–
tano. Nessun popolo· può avere la colpa de11a guerra. E la
natura dell'uomo,
è
la sua colpevolezza innata, che conduce
alle guerre. Qualunque coscienza umana che si dichiara incol–
pevole
è
solo superficiale. Questa
è
anzi una autosufficienza che,
per effetto del suo atteggiamento presente, favorisce le guerre
future.
Contro un ragionamento di questa specie va osservato che
stavo]ta
è
fuori di ogni dubbio che la Germania ha sistemati–
_camente preparato la guerra , incominciando]a senza provoca–
zioni de1la parte avversa.
JJ
caso
è
interament e diverso da quello
del 1914. La Germania non
è
accusata de11aguerra in genere,
ma di
questa
guerra. E questa guerra
1
considerata in sè,
è
un
• quid • nuovo e diverso
1
e si è svolta in una situazione storica
del mondo quale non si è prodotta prima.
Ma questa obiezione contro il processo di Nor~ruberga
viene pure formulata diversamen te; ossia, si dice che nel–
l'essere umano vi
è
un
«
quid
I)
insolubile, per cui ciò che deve
essere posto in ~ecisione perchè
o:
grida vendetta al cie]o •
è
sempre spinto alla decisione per mezzo della violenza. Il sol–
dato possiede una sensibilità cava11eresca, ed ogni qualvolta
viene trattato in modo non conforme aJle regole della caval–
leria ha il dirit to di sentirsi offeso, anche se
è
stato vinto.
A ciò bisogna rispondere : La Germania ha commesso
molti atti -contra ri ad ogni concetto cava11eresco
e
al dirit to
deUe genti, atti che hanno portato allo sterminio di intere
po–
polazioni e ad altre inumanità. Sin dal principio gli atti di
Hitler erano diretti ad escludere ogni possibilità di riconci–
liazione. Non c'era scelta all'in fuori de11avittoria o della di.
sfatta. E adesso noi
e-i
troviamo di fronte alle conseguenze del1a