

'fE 1ITR O
riguarda it nostro discorso,
è
il
:::. ~~~~~rd~bi!\tcpt~s~~k~
lini rappresen ti quanto
di
megho
può oifnre oggi
il
teatro italiano:
temperamento
autent ico, spirito
invcnti,·o, genfalità estemporanea.
Commedie da nulla sono state in–
terpretate dalla Mcrlini con cosi
fehcc J?icnczza, da restare net no–
stro ricordo come esempi. Con
tutito
ciò la
)lcrlini
è,
nel senso
mi~liorc della parola, un'attrice
~i!1~~~l!
j
r.Fr~
11
~°a
t
1
s~i~~~~
ooruico, che
è:
cosa alquanto dh•cr–
sa dall'wnoris mo, e il carattere
es~ruporanco del\ 'interpretazione;
e certe note passionali che l'han
~~~~Ìce
3
X~!~n~~f/~~iaDe1f:r
,~!:
drammaticità le manca, invece, a
mio modo di vedere , il senso allo
e unh·crsale dcll'csistenz.a, la ca•
pacità
di
obbictti"arsi
ed
cntran:
tul'ta in
Utl
personaggio; che
~
poi
il bisogno di trascendere
k
stessi e
servire un'idea, propria
di tutti i personaggi intimamente
drammatici.
Infatti sollanto chi
scr"e un'idea
si
inserisce attiva–
mente nella dialettica della vita,
doè
nella sua insopprimibile
drammaticità.
Non staremo ora a discut ere se
• La piccola città , sia o nou sia
un
eapola\·oro: quel che
~
«rto
t
che la sua nota pitì origin9.\c, uel
pullular e di uu lirismo dimesso
c:hc
,·orrcbbe essere poesia
dcll'cl–
fimcro
e
spesso
è
soltanto retorica
de11 'effimero, consiste
in una
con–
tinu a sfasatura fra l'azione rap–
presentata
e
il tempo d1:llo spett.a•
tore , come se gli
a,·vemmenti
che
si s\·olgono sulla scena siano fram–
menti di un film, irrimcdiabil –
;ucntc fissati sulla pellicola del
tempo. Soltanto quando appart en–
gono al passato noi acq1i1-tfamo
coscienza del loro senso ; da
ciò
il
rimpiant9 e
il
fiflale ammonimen–
to a viver la vita considerando
il
religioso valore d'ogni momento
che passa. E appunto
da
questa
·•:arietà di pr<>!!:petti\·e che l'opera
riceve
il
suo significato
ed
il
:1!io"a~J~c
~=
ft
n!'!;~~:;J:e
J~
mensioui
~
>t1~ssario piegars i
ad una obbiett iviU assoluta, pro–
prio come se il regista sfogliasse
sotto
i
nostri occhi una serie d:
fotografi.e d'altri tempi, trascorsi
e tutta,·ia registrati 11elserbatoio
cosmico delle immagim; dunque
un
realismo distal'<'ato, estrema–
mente
prc<:iso
e
aderente,
in
modo
~!~~ifritil
di~~=1~1;co
d;lta
t~::::
qu~lla caratt eris tica sfasatura dt
.::ui
si discorreva in principi<>.
1:1-
,·c,._-e la signorina !.ferlini, condot–
ta dal suo ~tro!W>temp~rmnento,
ha portato tutto in prnuo piano,
affollando
in
un nnko rcgi,.tro
i
toni rosi distinti e i.-Onlranpun–
tati dei primi due atti, per t'o piU
:~e;fl~~~:~i
t ;:1:tpc!~~~
gio, e riu~e ndo solo uel terzo
at·
to, per
In
sua più densa e attuale
vibi-azionc, a rnggiuui <:re accenti
di
una
intcmlia
emotiv ità. Ecco un
classico esempio dei limiti contro
<'lii
va
a cozzare
un temperamento
generoso, quando
•1011 s1:i.
sorretto
~ap~:;a:.!i~~!~u \~
1
~~;~fe
55
!
~!~~::
qm.•
esatta intcrpr ct;izione del te–
sto.
Quando insomma,
messi a
confronto
C'011
un'opera letteraria.
non
si
supera il nioncio della na–
tura e dejtli istint: p<:r una piU
nitida visione della realtà.
Dopo
tale premessa
è
chiaro clic
non
posshuuo
<'Ot1divi:lerc nem–
meno p<:r ipotesi il modo con cui
il sig. Jarcma ha mcsJ.o in scena
all'Art Club, ,·alend~i
di
attori
acerbi e volcntero,; i, la farsa di
mastro Patclin; di un testo sin–
golarmente adatto per la sua frc–
schezi.a e vitalità ad una interpr e–
tazione moderna,
tale
cioè
da ri–
propore allo spirito d'oggi, la
pe–
renne ,·it'llità di uua farsa del X.V
Set.'Olo,il sig. Jaretna ha curate.
una edizione intellettualistica
e
pariginizza11te,
stilinata
second('I
gli sc-hemi del balletto e del
tea–
tro di marionette ,
con
~ li
sim-