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MUSICA

diui nto

g:i.k,ppo

di un minuscolo

c&vallino.

t

un dialog'o ansio,o,

concitato, fra la punta ferrata e la

suola della scarpa ; un colloquio

prccipitMO di att<!nti deboli e ac,.

ctnti forti,

di

arsi e

di

tesi, in una

sorta

di

metrica

esscntialiuata

nei suoi simboli aonori, Bas~rcb-

S:uia"!'J~1

;i:J;ò!

.,~c~

}°J:

s C:~'

;

in versi, c

he non di

rado, nc11'cb–

brcna dcll'

csalta:r.io~

ritmica, di–

vtnta discorso J)O('tico.

li piede del ballerino negro

è

paMato

kDU

difficoltà, attraverso

fl~:i"dl·c!t~:C

!tk~ ~1

1

:

dci

i•~:

COICC!nlco,rias sumendo

e concen•

trando

nei colpi

(rcrietici

della

=&:

~~'tt:~Gi:~1t::i~1i

t~~

i~

intero corpo dell'invasato

nella

esultanza

religiosa dei

rtvi"Vals.

Allo stesso modo che nel

canlo

giocopalo del

negro

è

sott intesa

la dan :r.a,nel

top da11u

è

sottintc-

~~;,r::!~!'d~\0~if:ftai:;t

dist1llati in ritmo puro.

La •

p.,.•

rola •• ora,~ discesa dalla AoOmmi–

tl alla base; e

l'inspirazione,

('O-,

mc u11,·ento turbi11oso, atti11to

al–

l'cutnu

primordiale

della

musi–

car

scuote

le

radici,

anzic.M

la

chioma dell'albero.

Lu1Gr Cou.c1ccm

IL FESTIVAL DI VENEZ IA

stl~:ara,?e°n'::tia·n~b:/

o~:

td!~

musica contemporanea

è

apparso

quanto mai

,·ario

e nel

t~po

stesso

caotico:

forse mai

come ora

nella

storia

nmsic.a1c

si

è

avuta

una

si(latta torre

di

Dabde in cui

sempre

pi~ limitato

è

il

numero

di

coloro che hanno

in ('01:Dunc

una

lingua e

una

menb lit.l e un

gu–

sto.

So

da

un lato la

dh-e.nità

de–

gli

orientamenti

tuttora

sorge

dal

~lt:r:!~~~!~t~a~~r;

ft~ri~

(Slrawin skij, ProkofiC\•,

Schoe.m–

bcrg,

Hinden1ith,

per

quanto quc-

st'ultimo

inspiegabilmente usen–

ll! dai programm

i del Pcs

tiva l)

dall'altro si

dC\·e

constata.re

come

altri

orientamenti,

non d

iretta•

mente

declinabili

dagli anzidetti

punti storici, sono emersi da

que–

sti ultimi anni di isolamento.

E

mentre

nel

primo caso si lrntb

di una diversità

che rh-da 50Jtan–

to

il

mute ,·ole

atteggiarsi

di una

un ica spiri tualità e cultura, nel

se–

condo,

per

contro,

si

tratta addiri t–

tura di un differente modo di

'Vt•

dt rt

e

sentire

fa

musica, ami di

po,st

difronte alla

musica

quale

J.\tto umano

ed

estetico.

qu1;:~r?~!!io~~~~::tt~~

noi, eome

sopra

si

è

detto,

n,·c–

stono un'importanu

storica, han

lasci:ato

1::1

.

bocca

:amara.

e qualche

delusione.

Ad

inizia re

la.

serie

del–

le

nmnrezze

50no stati

Strawinskij

e

Prokofi ev

nel concerto

del

1$

11el–

tembre.

I.n

S011ata per

d1it

pia110-

Jo,ti

del

primo , magjstrnlmc nte

eseguita

d:1

Corini

e

Lorenzi,

~

un

ulteri ore documento di eome, per

,uu1

strana

inversione

~ic:biea

e

per

lento

l~

oramen

to

fisiologico

-

c:bf,Straw,

nsk.ij

nonostan~

ta•

!u~!f~i!i1à~\i~!n~~r):'!~

llltinlh•o -

un

musicista irsuto

e

acidi11imo

e

aggrcssh-o

possa

con•

~fi~

Sfrun~!~~~~k:•a

edonismo, appena turbato qualche

,·olta da

brev i e

1e'8"eri

scatti,

echi

di gio,'Cntà.

Diss imili

caratltri

~~~\~.

¾~~~~

:t

~~,:\Jrr

noforte

a

cui

un po' di mordente

;r:lr'J!.l:°~!~od~fa!

que11a

di

Pietro

Scarpini.

Non

mi

!n~~:b~:~~~'r'r,~!~t;fj~~~~

di

primo act.hito, quanto

poco

dc).

Ja aua aingolare tematiC3e del auo

umor fresco e hiuarro

sia

rimuto

al Prokofiev di questa. e di aJtre

opere

rttenti

:

pare ,·cdcrlo

pesta–

re eon natural virulenza e robu–

stezza e caparbia

in un gran

mor-

~!\~sì'o°n~0i•h':n~~~~~f;

t~~~