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LETTERE

147

una c11ri05ità

tutt a H lcrna per

la lettera, quale documc.uto

i;to-–

rico-:,10Cinlc,

fino ad un

rnkr essc

l

iià intimo verso la

11tm

c,·cntua•

è

c:1sc11za umana. Altre

volte,

poi

addiritt ura manca un

impli•

cit~ moti,·o

.:all'indagine,

e solo

,•icn rilc, ·ata

l'abilit à o la disin–

\'oltnra della lettera stessa, se non

l

I

finna

egregia

epperò

sterile,

romc nel caso dei re Giorgio

IJI

e Carlo Il.

H l'autore pur tenta uua sottile

c1isti11.ionc tra cpistologrn li veri

;iJ'r~~i

t~i

1

~m~t~ritc;

;!i:l~~~~~

di

lettere quali

tutti

sinmo; una

di\' i~ionc

cioè

tra letteratura

e

,·i–

ta, d1c praticam cnlc

poi

si riw:-b.

~i~n~a

s~r~'t!l:

i:\~~/t~ ii1:

formale

elci

primo

term ine 11alla

tt<'Slnn1.a umara

e n~"

arfa del

K'C'Omlo. Perciò

la

trotL'\ :donc

fi.

ni:«-ecol divagare, pure

intuendo

tnttav i:i l'esigenza d1c

I\

comune

,lcnominat ore delle

lette re ,·en

ga

pre!ln

13

)oro ,·erità

esscn:r.inle

.

:-:on

lo

solo gala

nte .'!-impn

tia,

tlnnque, e Freud

1:1

direbbe

ine,•i•

labile

$tx-opptal,

quella che spin.

gc

l'autore

ad occ:uparsi

r,oprnt.

tutt o di cpiHolui

fomminili:

in•

discutibihncnte

la

donna ha, sai•

vo <"Ontrario,

una

immcdintcna

c qnimli sincerità di ~p res.c;ione

superlati, •amente genuina.

E

la

lettera, momentanea cd impm,lcn–

tc

quale

è

di

solito, ~ne Ai addi–

ce:

a questa

ima

natur:t,

cd

anzi

ne tr:ie g:u-anzia

di

verità.

Si pnb

tutta,

1

ia obiettare

che

non !1-Cmpre l'immNliat eu.a

è

sin•

cerità:

perchè

ili

nostro

spirito

non

~

p11ntuaJi7..zabilc,

cioè

non si

la11cia esprimere

per particolari

momenti nell:t sua vern. Hscnza ;

ma che al contra rio solo una lct•

tC'ra lungamente pen5.-ita e arcbi–

tctt:ita può onestam ente

riepllo-–

gare

1a

nostra verità

interna. E

~~~t!!e~nn~r

i~r

lt s~~1t~

~ie nu, M::rivereb~ro lettere

fal–

.flC

e

non più ,·ere. O almeno vere

e false a!!.sicn1e,e non mcra,tiglia

la contra<1izionc.

T,:,,le osservazione

spiega pure

pcrcbè,. come l'autore stesso

fa

ri–

levar~

l'eJ>OCtt felice della episto-

~~fa infatt,trC:\0~~~~~1t11m~:!~~

tanca,

prov,•isoria, toglie alla let–

tera quella possib ilità

di

pondera–

ta.

conftssioue

e

comunione che u11

tempo piil

calmo

e disteso

le

con–

ttde,•a.

I.a

frettolosa

immedia–

tezza

delle

nostre

letter e,

inevi–

tabi lmente

ci falsa,

e

poco

ser–

\·e come cloeumcnto umano. Sen–

za

contare che

la

lettera

i;:

d1\'e–

'nuto estremo

e

non 11~ ssarlo

mc:r.zodi comunicazione, ora che

il

colloquio

è

poMibile come

se

avessimo realiu ..

-ita l'ubiquità.

Ma

se

questa rassegna del Vul•

liamy

t

condotta con criteri arbi–

trari

ed

instabili,

e appare poi

t roppo somm:iria, bisogna. pure

notarne la ma.nicra felice

e

disin•

\·olta. Con mano

,·el<>t't:

ma

gar–

bata spesso vengono realiua ti ri–

tr:ttti intensi

ed

aderenti,

ricreati

ambienti

scomparsi e lo

ntan

i da

noi, si abbou.a in fo11do,

s.ia

pure

con incertezza, una ,-era

mente

dif–

fieilc storia della intimit à uman.:1.

Dl!S[nttTO

MARU.iLLO

L IOSl':LLO

v~:-."TURI.

Slorio deJlo

critica d'artt .

Firen1A!

1

Edizioni

u,

1945.

L'opera del Venturi

è

una st~

ria delle dottrine estetiche e delle

metodologie

critiche

particolar–

mente riguardanti

le

arti

figura-

t ·\i:5:

q~u~~~~ico~aldte

n~r!

~!,ai~t:1~~

Jjt~lò

;:i~~èc;~i

si:r.ionestorica

è

criticamente con–

dotta al lume di particolari prin –

cipi teorici, dichiarati

introdutt i–

vamente dal Venturi,

i quali, 11c

~~te

~~~~ti"!~1~~:ct~::

~~~

critica idcali!ltiche, dimostra no un

costan te sforzo di sintesi, di chia–

rifiea1.io11ee di !lt1pcrament·o.

?ih •

a giudizio ili taluni,

l'opcr,:,,scm•

brerà quakhe

cosa di meno 11: