

LETTERE
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una c11ri05ità
tutt a H lcrna per
la lettera, quale documc.uto
i;to-–
rico-:,10Cinlc,
fino ad un
rnkr essc
l
iià intimo verso la
11tm
c,·cntua•
è
c:1sc11za umana. Altre
volte,
poi
addiritt ura manca un
impli•
cit~ moti,·o
.:all'indagine,
e solo
,•icn rilc, ·ata
l'abilit à o la disin–
\'oltnra della lettera stessa, se non
l
I
finna
egregia
epperò
sterile,
romc nel caso dei re Giorgio
IJI
e Carlo Il.
H l'autore pur tenta uua sottile
c1isti11.ionc tra cpistologrn li veri
;iJ'r~~i
t~i
1
~m~t~ritc;
;!i:l~~~~~
di
lettere quali
tutti
sinmo; una
di\' i~ionc
cioè
tra letteratura
e
,·i–
ta, d1c praticam cnlc
poi
si riw:-b.
~i~n~a
s~r~'t!l:
i:\~~/t~ ii1:
formale
elci
primo
term ine 11alla
tt<'Slnn1.a umara
e n~"
arfa del
K'C'Omlo. Perciò
la
trotL'\ :donc
fi.
ni:«-ecol divagare, pure
intuendo
tnttav i:i l'esigenza d1c
I\
comune
,lcnominat ore delle
lette re ,·enga
pre!ln
13
)oro ,·erità
esscn:r.inle.
:-:on
lo
solo gala
nte .'!-impntia,
tlnnque, e Freud
1:1
direbbe
ine,•i•
labile
$tx-opptal,
quella che spin.
gc
l'autore
ad occ:uparsi
r,oprnt.
tutt o di cpiHolui
fomminili:
in•
discutibihncnte
la
donna ha, sai•
vo <"Ontrario,
una
immcdintcna
c qnimli sincerità di ~p res.c;ione
superlati, •amente genuina.
E
la
lettera, momentanea cd impm,lcn–
tc
quale
è
di
solito, ~ne Ai addi–
ce:
a questa
ima
natur:t,
cd
anzi
ne tr:ie g:u-anzia
di
verità.
Si pnb
tutta,
1
ia obiettare
che
non !1-Cmpre l'immNliat eu.a
è
sin•
cerità:
perchè
ili
nostro
spirito
non
~
p11ntuaJi7..zabilc,
cioè
non si
la11cia esprimere
per particolari
momenti nell:t sua vern. Hscnza ;
ma che al contra rio solo una lct•
tC'ra lungamente pen5.-ita e arcbi–
tctt:ita può onestam ente
riepllo-–
gare
1a
nostra verità
interna. E
~~~t!!e~nn~r
i~r
lt s~~1t~
~ie nu, M::rivereb~ro lettere
fal–
.flC
e
non più ,·ere. O almeno vere
e false a!!.sicn1e,e non mcra,tiglia
la contra<1izionc.
T,:,,le osservazione
spiega pure
pcrcbè,. come l'autore stesso
fa
ri–
levar~
l'eJ>OCtt felice della episto-
~~fa infatt,trC:\0~~~~~1t11m~:!~~
tanca,
prov,•isoria, toglie alla let–
tera quella possib ilità
di
pondera–
ta.
conftssioue
e
comunione che u11
tempo piil
calmo
e disteso
le
con–
ttde,•a.
I.a
frettolosa
immedia–
tezza
delle
nostre
letter e,
inevi–
tabi lmente
ci falsa,
e
poco
ser–
\·e come cloeumcnto umano. Sen–
za
contare che
la
lettera
i;:
d1\'e–
'nuto estremo
e
non 11~ ssarlo
mc:r.zodi comunicazione, ora che
il
colloquio
è
poMibile come
se
avessimo realiu ..
-ita l'ubiquità.
Ma
se
questa rassegna del Vul•
liamy
t
condotta con criteri arbi–
trari
ed
instabili,
e appare poi
t roppo somm:iria, bisogna. pure
notarne la ma.nicra felice
e
disin•
\·olta. Con mano
,·el<>t't:
ma
gar–
bata spesso vengono realiua ti ri–
tr:ttti intensi
ed
aderenti,
ricreati
ambienti
scomparsi e lo
ntani da
noi, si abbou.a in fo11do,
s.iapure
con incertezza, una ,-era
mentedif–
fieilc storia della intimit à uman.:1.
Dl!S[nttTO
MARU.iLLO
L IOSl':LLO
v~:-."TURI.
Slorio deJlo
critica d'artt .
Firen1A!
1
Edizioni
u,
1945.
L'opera del Venturi
è
una st~
ria delle dottrine estetiche e delle
metodologie
critiche
particolar–
mente riguardanti
le
arti
figura-
t ·\i:5:
q~u~~~~ico~aldte
n~r!
~!,ai~t:1~~
Jjt~lò
;:i~~èc;~i
si:r.ionestorica
è
criticamente con–
dotta al lume di particolari prin –
cipi teorici, dichiarati
introdutt i–
vamente dal Venturi,
i quali, 11c
~~te
~~~~ti"!~1~~:ct~::
~~~
critica idcali!ltiche, dimostra no un
costan te sforzo di sintesi, di chia–
rifiea1.io11ee di !lt1pcrament·o.
?ih •
a giudizio ili taluni,
l'opcr,:,,scm•
brerà quakhe
cosa di meno 11: