

LETTERE
~IARC'llL PROl;ST.
Casa Swa11n.
A
cura
di H.
Schacl1crl. .Firenze,
S.·m~ui,
1946.
Un'altra traduzione di Proust,
a poca distanz:i da qucUc elci Lan –
dini e della Ginzburg; e poic:hè
sì tratta dello stesso tomo della
Recl1erclu:,
il
confronto giova a
: :u!
11
t~t~~c
D
1
i~ctr~t:z: :~ist~rin~
Scacbcrl, non meno nitida e
ta–
lora pii, dilig ~ntc. di qu~ lla dcll_a
Ginzburg, ha
il
d1fotto dt semph •
ficare
1111
po'
troppo
k
sfumature,
le romph cazio111del testo: con
l'effetto di alleggerire e chia rire
la pagina, nia altrcsl di impo"c–
rinic le lontanan,~ prospe tt iche,
di
rosi ritta suggestione
nell'origi–
nale. Ma può dars i che
ciò
giovi
a quel primo contatt o
cui
scr\'o–
no le traduzioni , specie per noi
italiani <Jucllc dal fran~c,
le
quali meno che mai possono pcn–
s:
i.rcdi
sostituire la prescn:ta del
test o.
KATlll!RINI ANNI PoltTU.
Bianu
ca"Jallo bianco ca11alitre.
Trad.
di L.
Storoni Mnzzolani, Tori•
no, Eina udi,
1946.
Fra tanti libri americani che
riempiono inutilmente le vetrine,
t-coo
qualcosa di assai fine, nuo–
vo; una scrittri ce che si presct1ta
con tre racconti, usciti in patria
nel
1939,
in
cui motivi che potreb–
bero essere a volta tra la Woolf e
1n
Mansfield
(Antico .staio morta–
le),
o
del Faul kner (Vh10
a 111ez•
zodt),
e
della
Stei11
(il
rattonto
che dà il titolo al libro), si appro–
fo11diseono in nuove cadenze, gen•
tilmente amare,
e
pensose, di cui
f~:Cci~!rd~\ut~~a ::/cii~~i:1i!
qualcosa manca alla definitiva per–
suasione di quest'arte: ora
è
un
6.nalè
troppo rapido, ora
un
pro–
cedere a
sbab:i,
10
genere
è
l'nre•
sistibi le ricordo, pur mentre
si
cede
al suo fascino, degli autori
più
su
nomina ti, oome
Hempio
che ella stessa abbia tenuto pre–
sente. Ma può essere sensazio ne
illusoria della prima lettura; il
)i .
bro infatti fruttifica r.d la fa11ta-
dia,q~ihf
:h:r
h;~~~~ ~:.~~a~cc~~~
gli altri tutto , trauue 11 touo; per–
ciò
piace annunziarlo senza trop–
~
riserve a clii ancora lo ignora .
EUR IALO D g
MtCHELlS
G.
i,;:.
CHF.STERTOS.
L'clà ~..,woria-
11a 11tlfa lette ratur a.
llowpian i,
Milano,
1945.
In questa • Età ,·ittoria ua nella
~~~~~~~~r:11~.
~r~t~~t :!~la
p~
~ilj U~~lt:ft!~~~U!
\~~11~:
meute personale, ma scevro o qua–
si da troppo rilevanti manìe. Si
trattava di dare un profilo rapido
e intenso, di pn:pararc:,
in certo
modo,
il
materiale a tma visione
}~;~1i<~~1 ) 1
~~~~~!f;
d~•i
i;~•1~'":i~~
~gobboni trarranno fallcatc ricet–
te, p:irtcndo a
,·olo
goffo,
o
aune•
~~)~~
~:::t;~~
~c:i
ri~1~1l:~e ~:
libro tutto godibile, pieno
di
no-–
vità
e
di senno ; che afferma
o ne–
ga, accetta o rifiuta, nel
più
gra•
devolc dei modi,
con
strao rdinaria
eleg;m;, .. 1.,che uasconde maliziosa•
mente
una
compiuta
conosccn1.a
e ha la
civetteria
dcli'•
incultu–
ra"; accrcscentlo
i
significati e
1
valori
con
molta sapienza,
con
be11intcsa
sp.1.valdcria,
e
eo:t una
serietà fondamenta le
cui
la
legge–
rezza della forma
dà
un suo
ac–
cento inimitabile
e
quanto mai at–
traente.
Non ne
è
nata certo una vera
storia del periodo tratfato. E mol–
ti nes i
sono neccssarianren tc tra–
scurati, mentre assai cose son da•
te
per
conosciute e
altre non
pote–
vano nemmeno venir l0ttate. Ma,
nei limiti brevi del libretto,
il
Chcsterton
è
riuscito a discorrere
di tutti
i
più importanti
movi–
menti d'idee, e dei
singoli
artisti
e filosofi, senza mai scordare una
sua vi~ionc genera le del tempo
vit.
toriano, al quale - come affenna
- lo lega una simpati a troppo