

LEITE/IE
sui km i di una k tt,: ralura dcca•
dente, insomma
gli
oziosi
giochi
di sp1,.•tthi ro ml:mnati dal Mon–
ta le,
11011
possono ormai cssere
giu stificati in ncs-.-.1111 modo. li
tutta\" ia non si
JX>:.~110
giushfi–
c;1re nennncn o per spirito di par–
tito
i
roman zi che ogni giorno sì
pubbli cano più numerosi,
nei
quali la cronaca contemporanea,
n:agari aggia!ilata a fini di pro-–
paganda
è
narraL'I senz'arte, con
una prosa scorretta , t>O"'-'ra
di
Y<>eaboli,po,,crissima d1 sintassi,
sc111..a
più
for?..aespressiva
che dia
rilie\ 'O a personaggi e
ad
azioni :
pessima lettcralnrn ,
clic
ha
i
di–
fetti \kll'Arcadia
s,;,bben e l'an i–
mo
dei
suoi scrittori non sia
:i.rcadioo, e destinata a pa.<.sarc
~m~a lal'-Ciarc trntt ia come
il
teatro della rh ·olnzionc franc-csc
che ebbe il suo
più
fortunato
commediografo in un uomo oggi
i:conosc:i11t1ssimo J>CN-ino
ai dotti,
Fabrc
d'Ol i\·cl.
Per qn,-sto, mi
,;.
cmbrn.nolodc\'oli1111:im i
saggi
che
due
gi0vani
ci
han no dnto .
dì roman zo sociale, Carl o Ikmari
e Vasco
Pratolini ,
i
quali
mostra–
no d'a\' ere
coscienza arti stica
oltre
che
~cienza
morale .
Certo, lo
i;t('si;o iwolgimcuto
tld
roma111.o
dimostra
che o<.,tgi,
autori e lettori vogliouo
una
let•
tcratura di
~ntimenti
e
di
idee;
ma
questa
m10\
1
a
umanità
d1
;f/i:::.~~;~:s:'iia
d~!!~as~ri~o;~
~~ttl~~l:i ~hecohnatc:r;~:;:i o
%~
,·oro
la
spt' ran za
rlclla
rinascita
e
che
riCOIIMl.'e
nel
la\'oro
il
più
alto
ti tolo di
cittatlinanz3
mentre
ascendono alla
nuo\ ·a
stor ia le
classi operaie
e
contad ine.
Questa
umanità, insomma, non
dc,·c es·
~ re C'Crcata in un repertorio •
di
temi di sogge tti di \
1
icendc:
è
liii
raggiun to
\'erliC'e,
dal qua le
lo scrittore contempla la
viL'\ e
la socict:ì degli nomin i, sropr<'n•
rlo
nuo\·c relazioni
tn
gli indi\'i•
dui
le
classi
e
gli
istituti pubb lici
e
risolvendo
poi
le sue idee in
pura
rapprc~ 11ta1..io11e,i;cm,;an~ –
sun
residuo concettuale o
pole-
miro . Solo
CO!òÌ
si arricchii;ce
1.,
anagrafe 1ctt.craria di nno, •i pc1•
sonagg i 1111i\·('rsali . Ma occorr<,
J>CT
lm~figu rarc
in arte questa
rea1tà la ricchezza
dei mezzi
csprc
s.sh-i conqnist.
-i.tanegl i
ult i–
mi \·enti,
trcuta, cinqu.mta
:inni.
!: ei:;i;et;~ ora :orr~~!°ri~d~~~
alla
nostr a lingu a
la l>\'eltcz1-'\ e
la mnt e\·olezza d<•lla lingua gre•
ca, gli
autori
italiani
,~son o
dare oggi
ai
loro periodi nna
\'a•
rietà
di
moti
sintatt ici
eh~ corri•
sponda alla
varietà
dei
moti spi•
ntuali,
in mm
prosa, come dic-cva
il
Foscolo, \·clocc :
sempli ce, di-
~:u~im:'c;r;~ a
<~~fi~~t~:~rofiri
ma111.o
d'oggi mi
sembra che do–
\'Tcbbc
riconosce re
suoi
maestri
il
ncroc,
lo Stendhal,
e
il
n0$lro
Mam.oni:
testimonianza
di
una
arte narrati\'a nella qua le
la
prc•
$-Cnza dello scrittore si manif est a
piutt~ to in
pagine
di
saggi o cl1e
1•011
ia
p::gine
di
effusione Jiril·a,
in
idCl',
megl io che in
~nsa:doni.
GOl-'►'11>:oo
B>:1,1,o~c1
Gll .iSl!l'PF. RAJ:110:,,:01,
A1111idi Bo•
logm,.
Milano,
Ediz.
del MiHo–
ue, 19-16.
l,.'\
parentela del
Raìmondi
i:
prc;;.to
detta , ')Uando
J>er lui
si ri–
\.'Ordano ov\•iamente gli .scrittori
della
Ronda;
ma tra
c1 1elli, se
s1
dice
Ilacchelli ,
biSOl;'n.'\
isolarne
~mmai
i mome nti lirt l·ameute
più
pur i, di qua dalla ima distensione
11ell'estuosa prosa dei romanzi;
e
min ore
edro certamente, se si
pensa
al
c,« hi,
ma altrcsl mciio
angu stia
e
pedanteri a in confron–
to
al
Cardar<"lli,
mt'no facile scher –
zo e sorriso in confronto al Hal•
<lini. Vi
è
in~mma nel
Raimond i
qu.,loosa di
poeticamente gentile ,
ehc t'Omc tema si
dcfinii;ce
bc11c,
con
parol<'proprie
di
lui, nella ra–
pida commozione
di chi si
sforza
• di
scoprire
il
momen to miste–
rio:-o
in "ui le cose si fanno, e SII·
bito
sono
già trascorse in rc.,ltà
t,
e da\"\·ero
gli
apparti ene il dono
di
tenere
la
r<'altà • liC\'Cmentt·