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GABRIEL/

123

guenti:

Creditori, Sam um, La Danza della morte,

ecc., dove

il

motivo

dell'amore-odio, cioè dell'erotismo da decadenti, che

è

insieme schiavitù e ribellione dei sensi malati

è

sempre più

estcr iozza.toe materializzato. E noi proviamo un senso d'o.ngu–

stia indefinita, d'involontaria oppres sione, al veder sulla scena,

non la 1otta d'un eroe, ma l'agonia d'una vittima

piagat3

dibat–

tente si nel cieco carcere dei sensi.

Quel che in fondo manca al titani smo strindberghia no non

è

la potenzialità

e

il nervo animatore, quanto il senso d'interna

necessità.

Gli

manca cioè

il

momento dell'a ntitesi irriducibile,

il

cozzo

di

fon.e

cosmiche eterogenee, di volont:) eroiche avverse ,

che solo pennette di sollevarsi al piano tragico dove l'incate–

nato Prometeo eschileo sfida invitt o la collera di Zeus.

Gli eroi di Strindberg sono invece raffigurati già nell'om–

bra della catast rofe, fiaccati, disfatt i, troppo palesemente mor–

bosi o troppo diabolicamente diabolici, perèhè la lotta acquisti

le proporzioni della grande tragedia .

Invece delJa situazione drammatica

è

messa in scena la per–

sonalissima tragedia del poeta, la sofferenza dell'an ima auto–

biografica, torturata dai contrasti dei sensi; sofferenza atroce,

passiva, che non diventa arte perchè non si trasfigura e resta

invece fatto bruto, degno d'infinita compassione, ma tutt o ste–

rile. Quante volte ritornano sotto la sua penna le espressioni

più tormentate della sofferenza fisica! e

Io

sono tutt o come una

piaga, il mio cervello

è

messo a nudo, tu hai messo le unghie

nel mio cervello e lo laceri a brani •.

~

sempre lo stesso la–

mento, sempre la stessa situazione, sempre la stessa lotta tra

uomo e donna, tra sopraffattore e sopraffatto, tra ipnotizzatore

e ipnotizzato , tra carnefice e vittima . Nè

è

vero, come s'è

\'O–

luto sostenere, che Strindberg abbia portato sulla scena il mito

d'una lotta originaria tra il maschio e la femmina, perchè i

suoi eroi sono tipici uomini e donne del secolo

XI.X :

bas bleus

le donne e arist ocratici dell'intelligenza quasi tutti gli uomini

rappresentanti della cultura del loro tempo.