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guenti:
Creditori, Sam um, La Danza della morte,
ecc., dove
il
motivo
dell'amore-odio, cioè dell'erotismo da decadenti, che
è
insieme schiavitù e ribellione dei sensi malati
è
sempre più
estcr iozza.toe materializzato. E noi proviamo un senso d'o.ngu–
stia indefinita, d'involontaria oppres sione, al veder sulla scena,
non la 1otta d'un eroe, ma l'agonia d'una vittima
piagat3
dibat–
tente si nel cieco carcere dei sensi.
Quel che in fondo manca al titani smo strindberghia no non
è
la potenzialità
e
il nervo animatore, quanto il senso d'interna
necessità.
Gli
manca cioè
il
momento dell'a ntitesi irriducibile,
il
cozzo
di
fon.e
cosmiche eterogenee, di volont:) eroiche avverse ,
che solo pennette di sollevarsi al piano tragico dove l'incate–
nato Prometeo eschileo sfida invitt o la collera di Zeus.
Gli eroi di Strindberg sono invece raffigurati già nell'om–
bra della catast rofe, fiaccati, disfatt i, troppo palesemente mor–
bosi o troppo diabolicamente diabolici, perèhè la lotta acquisti
le proporzioni della grande tragedia .
Invece delJa situazione drammatica
è
messa in scena la per–
sonalissima tragedia del poeta, la sofferenza dell'an ima auto–
biografica, torturata dai contrasti dei sensi; sofferenza atroce,
passiva, che non diventa arte perchè non si trasfigura e resta
invece fatto bruto, degno d'infinita compassione, ma tutt o ste–
rile. Quante volte ritornano sotto la sua penna le espressioni
più tormentate della sofferenza fisica! e
Io
sono tutt o come una
piaga, il mio cervello
è
messo a nudo, tu hai messo le unghie
nel mio cervello e lo laceri a brani •.
~
sempre lo stesso la–
mento, sempre la stessa situazione, sempre la stessa lotta tra
uomo e donna, tra sopraffattore e sopraffatto, tra ipnotizzatore
e ipnotizzato , tra carnefice e vittima . Nè
è
vero, come s'è
\'O–
luto sostenere, che Strindberg abbia portato sulla scena il mito
d'una lotta originaria tra il maschio e la femmina, perchè i
suoi eroi sono tipici uomini e donne del secolo
XI.X :
bas bleus
le donne e arist ocratici dell'intelligenza quasi tutti gli uomini
rappresentanti della cultura del loro tempo.