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trovino spog liat i dei loro involucri elettro nici, e ridulli ai ~li
nuclei, mentr e
gli
clcttroHi vagano intorno rome una nube d1c
invade tutto l' insieme. ln seguito alla mancanza degli invo•
lucri elettroni ci degli atomi, la dcnsi t;i.risulta fortissima, e
si
pres ume che verso il centro del sole sia
i5
o
So
volte quella
dcll'aCqua. Quei nuclei liberi vengono ad essere relativa mente
assai rnvviC'inati, e nel tempo
stesso
agitati da velocità enormi,
in ragione della temperatura, che si dil'(!arrivi in quella regione
a
20
milioni di gradi .
Posson0
dunque accadere, sia pure non
con gra nde frequenza, urti diretti fra nuclei , nonostante
i
loro
diametri così piccoli; in qualcuno di tali urt i, a causa della
vclo,.::itàgrande, la parti cella urtant e pull arr ivare a superar e
la •
barri era di potenziale • che si trova alla superf11:ie
cli
ogni
nucleo e che <lovrchhc salv,1guardarl o dagli urti ; allora
:e.i
\'cri–
fica
b
vera collisione fra materia e mat crià, e la trnsnmtazi one.
La fisica moderna ha orma i ac<Juistato, in questi ultim i
~inque o sei anni,
i
dati sufficienti per cakolare l'energia che
può venir fuori dagli urti mutui fra
i
nuclei dei pili comuni
elementi che si possono trovare nella materia solare interna.
Vi sono alcuni clementi che, reagendo fra loro , potrebher o svi–
luppar e energia in quanti tà ben supe riore a quella ir radiat a
dal sole
j
e di qui si ric·ava un'in dicazione precisa per conclu–
dere ·che tali clementi (come il litio, horo, etc.),
11011
poss<mo
essere presenti in quantità apprezzabile entro al sole. 11oonto
invece torna benissimo quando si fissa l'att enzione sul carbonio
e sull'id rogeno: i nud ci di questi due elementi, compenetr an–
dosi, formano dapprima un nucleo
<li
azoto-isotopo, emanand o
energia, e poi, attraverso altre suC'Cessive tra sformaz ioni C"be
fanno passare attraverso carbonio-isotopo, a,.oto-isotopo e ossi–
geno-isotopo, si libera altra energia, e si emetton o elettroni
negativi; e in ultimo si torna a formare un nucleo di carbonio
normale, e un nucleo di elio; quest'ultimo element o affiora
poi
alla. superficie solare. Non si può spiegare in poche parol e 11
ntCC"Canismo intimo _di questa catena di passagg i successivi, in
modo che sia ·co1:1prensibi1e ai non iniziati. Ma, a calcoli
fatti,
il risultato
è
questo: entrano nella fornace un nucleo di car–
bonio normale e poi, in fasi successive, quatt ro nuclei di idro–
geno norma le, cioè quattro protoni; a reazioni fatte, \'iene fuor i