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M. 111-:J,vc; 1-:us
Via dei Banchi Vecchi
R..
\I.
De Angeli:-
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ll(llCI Il
Turmrna, :11
1"1
Sib11ri
il
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maggi<'
190-'>.
Opere
prit 1cip~li:
hl\"erno i11palude (,936);
Oro,·C'rdc {'40); l'ac-se
dd
c-aucc1ù ('4~); I.a peste a Ur.tna
('4,1);
!,a brutta
lks,lia
t'44) ; Foresta
wrgmc
('44); P:md1e
~dalle ('451.
N
EI.
tram si stava stretti, pigiati,
il
fiato umano era caldo
sulla nuca; in fila, in quel fiato che ognuno spandeva su lla
nuca
elci
vicino, la gen t<' si riconosceva
cli
una stessa
r:uza ,
scampata al gelo dell'in verno, alla tramontana \ hc rigava
i
vetri con l'a spro -.tridio di un diamante. Quando
fu
sul ponte,
il tram rallentò, alla cun·a, e
i
corpi urtaron o tra loro, quelli
dei masdii forti di ossa e \li tendini metall ici, quelli delle donne
morbidi, clasti,·i, vere sorge nti di (:alorc. Allora ogni passcg•
gcro
fu
certo che il tiato caldo nasceva dai corpi delle donne, ,.
per questo turbava, più i;:he respiro, trasformato
in
calore
\.>t·
nefico, una specie di 1.orrenk termica, grad\lata dall e Stcs!tc
scaric he del sangue al l·uore. E('('O
pcn ..
·hè si stava bene,
in
una
uuhc
mat erna screpola ta da lampi semispenti,
da
tcnu!
rìvcrhcri di bra1..·c.
:Si
poteva att rave rsare tutta la città, le stra de
deserte
o
alberate (pietà delle foglie! ), i ponti sorvegliati
da
angeli nudi dalle rigide ali di marmo e nebbia, le architettur e
e
i
pùrtali decorati dal salnitro, senza badare nt' al fiume nè al~c
chiese, o alle piazze, o ngli
archi
d1e
limita vano lo spaz io. Ch1..·
impor tanza aveva or mai la città?
E
a
chi
apparteneva la città,
Agli
uomi11i o
alle
statue?
Alle
foglit>dcRli alberi crista llizzat t·
da I
gelo
o
alle acque del fiume?
Th omas si sganciò il botton e vicino al çol\o del cappo tto, e
la
sua mano affondò, ricade ndo, in un fianco di lana, così dok c
al tatto, nonostante il guant o, da intorpidire le dita. Eh, sì,
il
fianco apparteneva a una donna - era giova ne, la donna,
gli ocC'hi le brillavano di 1..·omplicità, rivolti di sbieco verso Th o•