

DE ANGEL/5
Gustavo fece un gesto di , sconforto, non reagì ; scorato
disse:
- Polizia?
Th omas rise : - Non ba sentito? Tutt o
il
quartiere sa
che lei
è
nascosto qui. Ma in quest o quartier e non ci sono
carogne.
- E allora?
- Inglese?
- Australian o.
- Bene ; io sono inglese. Abito in un monastero.
Quando le altre pentol e furono portate via, Micheli na e la
cognata appar ecchiarono il desco in quell'enorme cucina; in
un gran piatto dal fondo ricoperto di pane abbrustolito furono
scodellati
i
fagioli con le cotiche, e il vapore che si alzò dal
piatto so11eticò le narici dei convitati. Il fratello
<li
Michelina
versò
il
vino dal fiasco nei bicchieri di vetro verde e tut ti bev–
vero
di
un sorso quel vino discretamente acidulo, di un bel
colore rosso cardinalizio. Faceva caldo, Th omas toccò un fianco
di Michelina come se la ragazza fosse ancora la sorgente di
tutto quel calore.
-- Ti
scotterai - fece ride ndo
il
frat e11odella ragazza
a
quel gestQ così fiducioso.
- Il vostro ospite non
è
ebreo.
Lo
sapevate? - disse
Thomas.
- E
a
te che
cosa,
importa? - s'indispettì Michelina.
-- Non
è
nemmeno ita liano - incalzò Thoma s.
-- Già - amm ise il frat ello di M"ichelina - non
è
nem-
meno ita liano.
E
con questo?
- Ti piac ciono
i
fagi oli con le cotiche ? - rise MicheJin~
- E
la prima volta che li assaggi ?
- Già,
è
la prim a volta.
- Che strano - fece ridendo la cognata : - Pensavo che
a Orv ieto.. .
- Il mio nome
è
T homas - fece il giovane con impeto
di
sfida.