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H

- Dove sono andati con questa piogg ia

i

nipoti di " Maz–

zini ? , - domandò la vecchia.

-- Ad ammazzare il porco - rispose la ragau ,a ebrea .

- -- Pina, digli che mi dian o il (cgato . Me lo hanno prn-

mcsso. Tutte le sere vengono qui a man giarmi le mie mandorle,

possono ben

danni

il fegato. E glie lo pago, diglielo ; non vo–

glio regali da nessuno io.

- Glie lo dirò - disse Pina.

All'imp rovviso parv e tender si; non s' era mossa, ma tutt o

di lei s'era teso e stav~ in ascolto.

- Bussano - disse; balzù in piedi.

· - Sono loro·- disse la rag:tzza ebrea.

- Tro ppo pr esto. R loro passano dalla porta

cli

sott o.

La ragaz;,.a ebrea prese

i

pezzi di carta scritti, le e-arte

<li

identità false, ne fece un mucchi o, me le porse.

- Presto , nel fornello - disse.

Aprii uno dei grandi fornelli

d1e

nessuno accendeva pilÌ

chissà da quan do; vi cacciai dentro le carte; richius i.

- · Va, a veder e, Pina - disse la ragazza ebrea; lei tornt',

a sedersi dava nti alla macchina , mise un foglio bianc o nella

macchina, ripr ese

a

battere.

Sta' ferma - le grid ò Pina .

- Scrivevo un verso; se doma nda no che fac-cvo, vedono

che stav o scrivendo versi .

E ra calma; ma gli ocd1i

di

rosicante le scintill avano; c-a–

pii che si sa rebbe battuta con le un ghie e

i

denti ; nella stretta

faccia lenti gginosa

la bocca

le palpit ava come se già avesse

sentito

il sapore

di

carnc

d' uomo e ora aspettasse di

tornar e

a mordere, a risentire quel sapor e.

Pina uscì dalla cucin a; la ragazza ebrea tene va le dita

distese immobili suita tastier a della macchina, le unghie bian–

che, sem.a sangue,

sul

bianc o tondo dei tasti; la piogg ia faceva

sulle persiane chi use un rum ore duro.

•-

1;-

Mazzini

~

- .~ridò Pi na di là,

dopo un po' ; ci

fu

un

rumore di chiavistell i e catenacci.