

3. L'organlzzazione e le lotte del lavora tori
metall urgici e meccanici lombardi
dalla
costituzion e della federazione nazionale al 1913
Gli anni precedenti la costituzione della Federazione nazionale.
Il movimento di organizzazione della classe metallurgica lombarda
ebbe inizio verso il 1862, quando venne costituita la
«
Società di
Mutuo Soccorso Archimede
»,
che comprendeva anche lavoratori di
altri settori industriali e raccoglieva aderenti, oltre che in Milano,
in altri importanti centri industriali come Busto Arsizio, Legnano,
Monza, ecc.
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•
Si trattava comunque di un'organizzazione limitata
esclusivamente a fini solidaristici ed assistenziali ed era perciò costi–
tuzionalmente incapace di promuovere, sostenere e dirigere agitazioni
e lotte di un qualche rilievo. La riprova di questi limiti si ebbe
quando nel maggio 1872 si sviluppo la prima consistente agitazione
dei lavoratori meccanici milanesi. Riunitisi a comizio con i muratori
presso il Mercato Vecchio, essi avanzarono le seguenti rivendicazioni:
1) Retribuzione di 35 centesimi all'ora per 8 ore lavorative giorna–
liere in inverno. 2) Retribuzione di 40 centesimi all'ora per 10 ore
lavorative in estate. L'intervento violento della forza pubblica, che
operò anche alcuni arresti, favori ulteriormente l'adesione e la soli–
darietà alle ragioni degli scioperanti. Anche una mediazione tentata
dal sindaco non ebbe esito alcuno, e dopo una dura e prolungata
lotta gli operai dovettero tornare al lavoro avendo conseguito risul–
tati men che modesti.
Il fallimento di queste agitazioni aveva tuttavia mostrato la ne–
cessità di superare le forme organizzative puramente assistenziali e
l'esigenza di dar vita a veri e propri organismi di resistenza. Un ten–
tativo in questo senso effettivamente avvenne alcuni
anni
più tardi
e
precisamente nel 1878, quando appunto un gruppo di meccanici
milanesi diede vita ad una società di resistenza che ebbe peraltro bre–
vissima durata m. Evidentemente i tempi non erano ancora maturi
e
l'impresa dovette esser rimandata di parecchi anni ancora.
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Biblioteca Gino Bianco