

di specializzazione. Questa peculiarità, soprattutto per
il
grande svi–
luppo in atto nel settore automobilistico, era propria invece dei
metallurgici torinesi.
La
contestazione, che
è
fondamentale per spie–
gare alcune caratteristiche ideologiche divergenti dei due movimenti
sindacali, ha, come ovvio, dei risvolti che interessano direttamente
la questione delle retribuzioni degli operai stessi
122•
Il 1907 fu l'anno che precedet te l'esplosione della pretesa
«
cri–
si
»
dell'industria metallurgica.
In
quello stesso anno una notevole
lotta per miglioramenti salariali fu sostenuta dai fonditori berga–
maschi che riuscirono a strappare un contratto collettivo di categoria
salutato universalmente come un grande successo.
In
effett i
il
con–
cordato sanciva ad esempio forse per
la
prima volta dei minimi di
retribu zione, che erano i seguenti m,
categoria
fonditori
animisti
modellisti
sbavatori
addetti ai forni
manovali
apprendisti
retribuzione giornaliera
in
lire
3,50
3,50
3,50
2,50
2,50
2,30
lire 0,50
il
primo anno
»
1,00
il
secondo anno
»
1,50
il
terzo anno
»
2,00 dal
quarto
Più in generale veniva inoltre corrisposto un aumento del l0'}"o
su tutt e le retribuzioni.
Col secondo semestre del 1907, come detto, cominciarono a farsi
sentire i sintomi della crisi. Come al solito a sopportare gli effetti
della recessione furono principalmente gli operai. I dati seguenti
124
pur nella loro eccessiva schematicità sono indicativi in proposito:
Salari medi giornalieri pagati agli operai delle industrie metallurgiche
nel distre//o di Milano
(in
lire)
categorie
1907
1908
1909
1910
1913
lavoratori della
ghisa
3,60
3,36
3,40
3,40
3,40
addetti
alla
puddellatura
5,50
4,55
4,55
4,55
4,55
altre
lavorazioni
siderurgiche
3,75
3,89
3,85
3,85
3,90
387
Biblioteca Gino Bianco