

- specialmente quello tessile -,
la
evoluzione dell'agricoltura,
l'incremento delle strade ferrate, ecc., che determinarono un note–
vole afflusso di capitali nel settore della meccanica. Una testimo–
nianza di questo sviluppo
è
fornita dai seguenti dati: nel 1872
le industrie meccaniche private nazionali occupavano 11.750 ope–
rai e producevano per un valore di lire 2.673.000. Nel 1880 im–
piegavano 15.000 operai con una produzione pari a lire 36.000.000.
In
quest'ultimo anno inoltre le officine delle Amministrazioni di
strade ferrate occupavano altri 6.400 operai. Assommando poi an–
che i dipendenti del ministero di Guerra e Marina si arriva alla
cifra complessiva di circa 35.000 operai addetti all'indus tria mec–
canica
22 •
A Milano intanto l'Elvetica, sotto la ditta Cerimedo, prose–
guiva
ulteriormente il suo sviluppo e contava ora sull'apporto di
600 operai e su una produzione annua di 2.000.000 di lire, e
inoltre andava specializzando la propria attività nella produzione
di materiale ferroviario e motori per opifici industriali . Le fabbri–
che di Suffert e Guioni impiegavano ciascuna 200-300 operai ed
avevano una produzione di quasi 1.000.000 di lire annue; la Gron–
dona era all'avanguardia in Italia nella costruzione di vagoni fer–
roviari ed erano sorte nuove importanti officine addette alla pro–
duzione di macchinari per le industrie tessili, le cartiere, le tipogra–
fie, ecc.: basterà citare a questo proposito la Cantoni Krumm e la
Franco Tosi (che nel 1880 contava su 100 operai) a Legnano, spe–
cializzata nella produzione di telai per l'industria tessile; la Pri–
netti a Milano, produttrice di macchine per cucire; la Dell'Orto e
l'Arbizzoni che fabbricavano macchine tipografiche, le fabbriche di
armi del bresciano, ecc.
23 •
Si veniva cosl affermando anche in Lombardia, negli anni suc–
cessivi al 1880, il principio della specializzazione nella produzione,
fattore indispensabile per la evoluzione ad uno stadio superiore del–
la locale industria meccanica.
Dql 1887 alla fine del secolo.
Gli ultimi anni del secolo scorso furono indubbiamente deci–
sivi nello sviluppo dell'industria metallurgica e meccanica sia lom–
barda che nazionale, perché furono gli anni in cui l'intrecciarsi di
nuovi ed importanti avvenimenti, insieme al consolidamento di
processi già in atto, diedero all'industria del settore quell'assetto
definitivo per cui in seguito si poté sviluppare
il
cosiddetto
«
de–
collo ,. del periodo prebellico.
Fra i fattori più significativi che influirono grandemente sulle
strutture produttive delle industrie in questione basterà ricordare:
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