

l. L'Industria metallurgica e meccanica
In
Lombardia
Dall'Unità al 1887.
Nella prima metà dell'Ottocento l'industria siderurgica aveva
già in Lombardia una sia pur relativa consistenza.
Le
prealpi lom–
barde (insieme alla Maremma toscana) erano infatti la zona meglio
attrezzata d'Italia , da questo punto di vista, seguite dalla Calabria
e dalla Val d'Aosta
1
•
Le
caratteristiche principali di questo tipo di industria erano
la notevole frammentazione in piccole aziende ed
il
loro persi–
stente legame con le condizioni d'ambiente.
Le
officine siderur–
giche infatti producevano generalmente la ghisa mediante altiforni
al carbone
di
legna, utilizzando l'esigua produzione di minerali e
combustibili locali. La loro tecnologia era pure assai arretrata,
come mostra
il
basso livello della produzione (circa 1
O
tono. setti–
manali per forno, quando già quelli inglesi, a coke producevano
dalle
50
alle 300 tono .)
2
•
Un altro limite assai significativo ce lo mostra
il
carattere stesso
della produzione, non continuativa, ma saltuaria e periodica. Col
trascorrere degli anni la situazione divenne poi ancora più pre–
caria perché cominciò a verificarsi una naturale carenza di combu–
stibile in legno, mentre la lontananza dal mare dei centri lom–
bardi, unitamente all'alto costo dei trasporti terrestri ed alla pre–
senza di un fitto sistema di dazi e dogane, resero
poco
conve–
niente l'approvigionamento di carbon coke di provenienza estera.
Tuttavia si può calcolare che verso la metà del secolo i forni attivi
in Lombardia fossero circa 20, su un totale di 40 disseminati in
tutta Italia . Anche la produzione lombarda, aggirantesi sulle 12.000
tono. sfiorava la metà del totale italiano (29.000 tono.)
3
•
Per quanto riguarda il
regime
di proprietà, la situazione era
ancora notevolmente arretrata, poiché
per
gli altiforni, in Lombar-
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