

2.
Le
condizioni di lavoro e di vita
degli operai tipografi
LA
tariffa
del 1860.
Secondo le statistic he del Merlini
1 ,
760 erano complessivamente
gli operai addetti, nel 1857, all'industria tipografica milanese.
Di
questi 760 operai,
540
erano adult i e 160 allievi (ragazzi dai 10
ai 13 anni); il salario giornaliero corr isposto ai primi variava (a se–
conda delle qualifiche) dalle 1,50 lire alle 3 lire;
il
salario corri–
sposto ai secondi, di gran lunga inferiore , si aggirava sui 60 cente•
simi al giorno.
Nel 1860 e nel periodo immediatament e successivo la situazione
degli oper ai tipografi milanesi subl un peggioramento . Se infatti
al momento dell'unificazione
il
numero delle maestranze impie–
gate era pressoché iden tico a quello degli anni immediatamente pre–
cedenti e all'incirca identica era la percentuale della mano d'opera
minorile ed il valore nominale dei salari, in termini reali il salario
subl con l'Unit à una notevole ridu zione. La causa di tale diminu–
zione dipen deva da ragioni di ordine generale. Come è noto, infatti,
l'unificazione portò nelle regioni ex austriache un generale aumento
dei prezzi e quindi del costo della vita, in conseguenza del fatto che
il rapporto di parità tra lira austriaca e lira piemontese era netta–
mente favorev ole alla prima (l lira austriaca
=
0,86 lire piemontesi).
In
tale periodo dunque la svalutaz ione della moneta e la conse–
guente crescita dei prezzi gravò in modo particolarmente dramma–
tico su tutti i percettori di un reddito fisso e quindi anche sugli
operai tipografi. Basti pensare che il massimo livello di salario gior–
naliero cui pote va giungere un tipografo milanese
(3
lire) era infe–
riore di cinquanta centesimi a quello percepito sin dal 1846 dai ti–
pografi torinesi
2 •
Gli operai tipografi milanesi reagirono con tempestività e compat•
tezza alla grave situazione venutasi a creare; nel febbraio 1860 in-
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