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mento

»

nel primo quindicennio postunitario: più precisamente,

una forte concentrazione nell'area urbana e l'esistenza di una pat–

tuglia di imprese maggiori altamente razionalizzate e concentrate.

Quanto alla prima caratteristica (localizzazione nella città) ba–

sti ricordare che delle 11O tipografie del Milanese solo 22 opera–

vano in provincia. Queste ultime - che lavoravano tutte su com–

missione - impiegavano solamente 160 operai, cioè solamente

circa il 7 per cento della mano d'opera complessiva; le macchine

erano solo 53 e funzionavano a mano, i torchi erano 54. Non

occorrono altre cifre per rendersi conto dello stadio artigianale in

cui si trovava la tipografia in provincia

65 •

Esaminando ora la struttura interna del settore, vediamo che

delle 88 tipografie milanesi, 76, con 1.438 operai, vivevano del

lavoro di commissione, mentre le altre - e sono quelle di maggiori

dimensioni - (quelle che già nel primo ventennio post-unitario

univano all'attività tipografica l'attività editoriale) attendevano

«

esclusivamente alla edizione di libri, giornali e musica

»

66

Queste

«

tipografie per edizioni

»,

secondo quanto si legge nel

Sabbatini, costituivano un gruppo di 12 opifici che impiegavano

1.048 operai; praticamente il 15% degli opifici assorbiva più del

40% degli addetti; essi inoltre disponevano di più della metà della

forza vapore complessivamente utilizzata.

Lo

sviluppo dell'industria tipografica che caratterizza il periodo

fino ad ora esaminato interessava dunque soprattutto quelle ditte

che già nel primo quindicennio post-unitario avevano raggiunto

dimensioni piuttosto ampie e si erano fortemente integrate in senso

verticale, organizzandosi al proprio interno in modo razionale e

moderno. Tale fenomeno di concentrazione e di razionalizzazione

è

particolarmente evidente nella storia dello stabilimento Ricordi.

Questo infatti da ditta individuale si trasformò nel 1887 in una

società in accomandita semplice; aperte le filiali di Palermo e di

Parigi, accanto alle preesistenti di Napoli, Roma e Londra, la ditta

diventò nel 1888 cessionaria dell'import ante ditta Francesco Luc–

ca

67 •

La casa Ricordi, proprio in questo periodo, sviluppò ampia–

mente il suo stabilimento tipografico che nel 1890 impiegava 200

operai ed era in grado di provvedere coi soli suoi mezzi, all'infuori

della carta, a tutte le necessità della produzione.

La ditta che continuava però ad avere le maggiori dimensioni

era lo Stabilimento Tipografico Sonzogno

68 ,

in cui si stampava la

maggior parte dei giornali e delle opere pubblicate a Milano. Lo

stabilimento Sonzogno, articolato in numerose sezioni, dava lavoro

a 500 operai (200 nel 1881) e consumava giornalmente ben 60

quintali

cli

carta. La consistenza economica acquisita e la possi–

bilità quindi di ricorrere al mercato finanziario per continuare il

processo di espansione consentirono al Sonzogno di trasformarsi

18

Biblioteca Gino Bianco