Table of Contents Table of Contents
Previous Page  292 / 460 Next Page
Information
Show Menu
Previous Page 292 / 460 Next Page
Page Background

frazionamento dell'industria edilizia in tante piccole imprese, che

lavoravano per lo più su commissione, tra le quali gli interessi ed

i legami con la classe dirigente che aveva in mano il potere a

livello cittadino non erano ancora abbastanza consolidati, per cui pre–

valsero le ragioni dei proprietari di case che erano particolarmente

danneggiati da ogni interruzione dei lavori. D'altro lato gli interessi

dei proprietari coincidevano in questo senso con quelli del Comune,

che era impegnato in quel momento nello sviluppo urbanistico ed edi–

lizio della città, per cui dovette sembrare consigliabile evitare le

pericolose tensioni che potevano derivare dal persistere di condi–

zioni di vita eccessivamente precarie per i muratori.

Negli anni che seguirono, fino al 1872, non si verificarono lotte

di qualche rilievo dei muratori milanesi. Fu un periodo di calma su

tutto il fronte del lavoro;

è

sintomatico il fatto, come fa rilevare il

Luzzatto, che gli industriali, nel rispondere ai quesiti delle inchieste

che precedettero le due riforme doganali del 1878 e 1887, non sol–

levassero mai alcuna lagnanza per agitazioni o sospensioni del la–

voro e molti di loro, anzi, lodassero esplicitamente la perfetta disci–

plina delle loro maestranze

166

Questo

«

strano quietismo» dovette

certamente dipendere, oltre che dal fatto che non era ancora av–

venuto un completo distacco fra industria ed agricoltura - e ciò

era soprattutto vero nell'edil izia - e per la grande miseria, per

cui sarebbe venuto a mancare persino lo stimolo a qualche miglio–

ramento, anche per la mancanza di organizzazioni operaie basate sul

miglioramento e la resistenza.

Si

è

trovata qualche notizia su di un'agita zione di muratori di–

soccupati nel 1867, di proporzioni però assai limitate, tali da non

destare preoccupazioni presso le autorità.

Mancando lavori

in

altre località - si legge nelle carte della questura

di

quell'anno -

tutti

si riversano su Milano per modo che viene ad essere anche

qui difettivo. La concorrenza

di

operai alimenta

poi

l'ingordigia ben nota dei

capimastri

ed

imprenditori che a quelli che lavorano cercano

cli

corrispondere

bassissime mercedi e da

ciò

lamenti e scontento

167.

In

questo quadro, in una situazione salariale al limite della tolle–

rabilità, si inserl lo sciopero del 1872. L'agitazione, che ebbe un

carattere generale, ebbe inizio fuori della Lombardia, in alcune lo–

calità del Veneto e a Torino, dove fu particolarmente notevole

e

di Il si estese a Milano all'inizio del mese di agosto. Cominciò dagli

operai meccanici, ma subito si generalizzò ai cantieri edili, alle fon–

derie, alle concerie ed alle tintorie

168

Il

5 agosto da 400 a 500

muratori si riunirono al me~cato vecchio di Porta Tenaglia

e deci–

sero di non presentarsi al lavoro il giorno dopo, ma di

inviare

una

rappresentanza al sindaco per chiedere un aumento delle

paghe;

si

formò quindi un corteo, con bandiera in testa, che venne affron-

282

Biblioteca Gino Bianco