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Il Muratore»
97 ;
il protrarsi del lavoro oltre l'ora stabilita
men–
tre costringeva
da
un lato la maggioranza dei lavoratori occupati
a raggiungere molto tardi le loro abitazioni spesso fuori città,
im–
pediva in una certa misura che almeno una parte dei disoccupati
trovasse lavoro nei cantieri.
In
quella difficile situazione, la Società Mutua di Miglioramento
promosse un'agitazione per il miglioramento e
la
riduzione dell'ora–
rio, riuscendo ad ottenere la riduzione di un'ora alla settimana,
oltre ad un accorciamento della giornata lavorativa in alcuni mesi
dell'anno, riducendo
di
mezz'ora l'intervallo
di
mezzogiorno
91
;
non
si trattò di una conquista notevole, ma comunque significativa del–
l'orientamento della Società in quegli anni
di
crescente disoccupa–
zione.
Da notare infine come il muratore, in quegli anni, non riusciva
a lavorare più
di
220-230 giorni all'anno; infatti, oltre ai
65
giorni
di feste fra ordinarie e straordinarie e le giornate perdute per le
intemperie che generalmente si verificano nell'arco dell'anno, si do–
vevano aggiungere i periodi più o meno brevi
di
forzata disoccupa–
zione invernale
99 •
Fino al 1887 il lavoro dei muratori era retribuito a giornata, in–
dipendentemente dalla durata della giornata stessa; esisteva anche
un sistema
di
retribuzione a cottimo, che deve essere considerato
a parte.
I primi dati sui salati dei muratori a Milano dopo l'unità sono
quelli del Rota; per quanto non si tratti
di
cifre del tutto attendi–
bili, si riportano a titolo indicativo
100:
Milano
città
1847
1859
1866
1874
muratori
massimo
1,75
2,00
2,50
3,50
minimo
1,00
1,30
1,75
2,20
manovali
massimo
1,00
1,30
1,70
2,00
minimo
0,50
0,80
1,20
1,50
ragazzi
massimo
0,50
0,60
0,80
1,00
minimo
0,30
0,40
0,50
0,60
Il lavoro era retribuito unicamente in moneta ;
i
sistemi
di
re–
tribuzione mista in natura
e
in moneta ancora presenti all'inizio
del secolo, erano ormai del t6tto scomparsi nel 1860
101•
Una prima richiesta
di
adeguamento dei salari all'aumento
del
costo della vita fu avanzata dai muratori milanesi nel luglio 1860.
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Biblioteca Gino Bianco