

remotissima applicazione, continuava ad essere corrisposta in misura
costante
»
112
•
Ciò risulterebbe da tutta una serie di dati tratti dalla
sua documentazione, che si riferisce però a lavori eseguiti per conto
del Municipio, fra l'altro lavori non di costruzione vera e propria,
ma di manutenzione. Ora questi tipi di rilevazioni, se possono essere
validi per studiare il movimento dei salari in un lungo volgere di
tempo, in quanto soltanto presso archivi del tipo di quelli comu–
nali si possono reperire serie di dati abbastanza complete ed omo–
genee, non sono però significativi volendo conoscere la reale situa–
zione dei salari edilizi che, per la massima parte, erano quelli
corrisposti dalle imprese private di costruzione e si differenziavano
abbastanza notevolmente dagli altri. In questo senso non vale
la
«
riprova del livello costante della paga giornaliera indipendente–
mente dalla durata della prestazione unitar;a fornita dagli stessi
lavoratori, là dove per esempio, protestano per
il
fatto che, durante
il
mese di settembre , il datore di lavoro pretende di continuare ad
applicare l'orario del mese precedente
»
m_ La protesta dei lavoratori
infatti, in quella occasione, conseguiva dal fatto che la diminuzione
di salario, in base alla convenzione del 1887, si sarebbe dovuta
applicare soltanto con il 1° ottobre, mese con il quale sarebbe en–
trata in vigore la tariffa invernale, mentre il mese di settembre
comportava soltanto una riduzione di orario, senza diminuzione di
salario.
È
importante pertanto distinguere nettamente, a proposito dei
salari dei muratori , fra padronato in genere - cioè edilizia privata -
e lavori di manutenzione per conto del Comune. Generalizzando
invece dei risultati conseguenti a rilevazioni del tipo cui si
è
fatto
riferimento, si correrebbe il rischio di farsi un quadro della situa–
zione che ha invece un valore soltanto entro quei limiti.
Una notevole disuguaglianza esisteva inoltre fra i salari di Milano
e quelli dei paesi della provincia. Mentre l'Aleati ha constatato,
nelle sue ricerche relative a Milano e Pavia,
«
una completa e co–
stante uguaglianza non solo tra i salari pagati nelle due diverse
città, ma anche fra i salari cittadini e quelli praticati nei centri cam–
pagnoli
»
114
,
una situazione ben diversa risulta invece nel settore
dell'edilizia privata. I muratori di Lentate sul Seveso, ad esempio,
nella primavera del 1890 percepivano una retribuzione di lire 1,80
al giorno, lavorando d'estate fino a 12 ore; a quell'epoca chiedevano
l'orario di Milano ed i minimi di 25 centesimi all'ora per i muratori,
18 per i manovali e 12 per i garzoni, oltre al pagamento ad ore
e non più a giornata m. A Codogno, nel 1893, le tariffe del mura–
tore variavano ancora da 1,30 a 1,35 lire nei mesi invernali,
da
1,65 a 1,70 in primavera ed autunno e da 1,85 a 1,95 in giugno,
luglio ed agosto
116
•
Soltanto nel 1895 ,i muratori di Monza inizia-
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Biblioteca Gino Bianco