

boom edilizio, l'assistente era il factotum dell'impresa
di
costru–
zioni
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:
sceglieva gli operai, contrattava le paghe
ed
era incaricato
del buon andamento dei lavori con caratteristiche anche
di
sorve–
glianza, che lo rendevano particolarmente odioso, ma soprattutto
tecniche. Con il dilagare della speculazione edilizia, negli anni
di
realizzazione del nuovo piano regolatore, le scuole dei capimastri
aumentarono notevolmente e molti assistenti tesero a diventare
costruttori, ma d'altro lato si modificò anche, gradualmente, la
funzione dell'assistente nel cantiere edile.
«
L'assistente - si leg–
ge sul « Costruttore » nel 1892 - perduto ogni carattere tecnico,
è
diventato una macchina, un sorvegliante, un guardiano messo ll
a fare la controlleria all'operaio. Gli operai lo vedono
di
mal'oc–
chio e gli creano una situazione odiosa: nella fabbrica lo consi–
derano come un aguzzino. L'imprenditore, a sua volta, per vin–
cere la concorrenza,
è
portato a sfruttare l'assistente quanto più
gli riesce fattibile»"· Che si fosse verificato un progressivo declas–
samento degli assistenti
di
fabbrica può risultare anche dal fatto
che fra
di
loro si fece strada l'idea della possibilità
di
unirsi ai
muratori per migliorare le proprie condizioni. Questa possibilità
di
azione unitari a era però ostacolata dal fatto che i muratori ve–
devano in ognuno dei loro assistenti un futuro impresario". Nono–
stante si trattasse assai spesso
di
giovani che provenivano dai ceti
popolari e nel cantiere fossero dei semplici salariati, l'antagonismo
con gli operai rimaneva tutt'altro che indifferente. I muratori in–
fatti li criticavano, non solo perché li obbligavano ad assumere
i lavori a cottimo a prezzi troppo bassi, ma anche perché spinge–
vano i capimastri a non rispettare i prezzi stabiliti; altre accuse
erano quelle
di
far troppo gli zelanti per favorire i capimastri
e
d, usare modi brutali con gli operai. Gli assistenti tendevano a
giustificarsi adducendo il fatto che erano soltanto dei «comandati» .
«
Egli
è
solo un salariato - affermarono alcuni
di
essi in polemica
con
«
Il Muratore » - che non ha nessun interesse ad incrudelire
contro i muratori, anzi ha l'intere sse opposto ... Ma, cari miei, non
ci
avete pensato al loro pane quotidiano? ·»
84 •
In
ultima analisi,
gli operai non avevano torto a considerare l'assistente come l'alter
ego dell'impresario; infatti,
il
progressivo deterioramento della
loro condizione e funzione non fu tale, in quegli anni, da far coi(},
cidere i loro interessi con quelli dei muratori.
Nel 1860 la giornata
di
lavoro del muratore era regolata sol–
tanto dal sorgere e dal tramontare del sole, cosl come
avveniva
per i lavori agricoli. :Un'altra usanza in comune con l'agricoltura
era quella
di
un interv;allo per il consumo
di
una colazione durante:
le prime ore della mattina. Fino al 1887 i mutatori erano pagati a
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Biblioteca Gino Bianco