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nivano spesso distinti in operai di 1•, 2•, 3° e perfino 4° e

5•

classe, anche se quelli di prima classe erano

i

più fre–

quenti; verso la fine del secolo le classi vennero ridotte

a

due sole

76 •

A Milano, nel 1872, la richiesta dei muratori

fu

di

formare due classi

77

;

nel 1887, con la Convenzione sull'orario

e

la tariffa che segul lo sciopero di quell'anno, vennero classificati

in « apprendisti», «comuni», «buoni» e

«

scelti»

78

I manovali ed i garzoni erano operai che servivano di aiuto

ai muratori ed erano addetti soprattutto al trasporto dei materiali

sui ponti di servizio; erano assai numerosi in quanto a quell'epoca

mancavano quasi del tutto speciali macchinari per il sollevamento

dei carichi (soltanto attorno al 1886 si realizzarono delle «norie>,

simili agli odierni bilancini). I manovali ricevevano paghe differen–

ziate, a seconda dell'età e della forza fisica; essi formavano

la

malta (la cosiddetta

«

calcina

»)

dosandone gli ingredienti e prov–

vedevano al trasporto dei materiali più pesanti. Ai garzoni spet–

tava il trasporto della calcina; essi inoltre dovevano aver cura degli

strumenti del muratore cui erano addetti. L'età dei garzoni poteva

anche essere sui dieci anni, ma nell'edilizia - a paragone con altre

industrie - i ragazzi sotto

i

15

anni

non erano molto numerosi:

attorno al lOo/o in base al censimento del 1871, ma certamente

molti di più

79

Molti garzoni frequentavano la scuola professionale mu–

raria aperta nel 1888 dalla Società Mutua di Miglioramento, che

contribul notevolmente non soltanto a favorire la qualificazione

professionale dei giovani muratori, ma anche alla maturazione del–

la coscienza sindacale e politica di tutta la categoria. Il garzone,

con il progredire dell'età, diventava manovale e, se desiderava

qualificarsi, poteva diventare apprendista muratore.

I badilanti erano anch'essi dei manovali, addetti soprattutto

ai lavori di sterro ed erano numerosi durante la prima fase dei

lavori.

A parte

i

garzoni che frequentavano

la

scuola professionale,

la

maggior parte dei manovali, dei badilanti e dei garzoni erano ele–

menti molto rozzi provenienti dalla campagna; venivano sopran–

nominati « magut

»

con senso dispregiativo, nonostante la parola

avesse originariamente tutt'altro significato"';

per

lo più irretiti

dai pregiudizi propri dell'ambiente contadino, erano succubi dei

preti dei loro paesi di provenienza, rifiutavano spesso l'organizza–

zione e si lasciavano più facilmente sfruttate dai capimastri. Per

questi motivi erano spesso in contrasto con

i

muratori qualificati

e in genére con gli altri compagni di lavoro che vivevano in città

cd erano assai più consapevoli dei loro diritti e maggiormente le–

gati all'organizzazione operaia.

Un'altra categoria di lavoratori addetta ai cantieri

edili

era _quel–

la

dei cosiddetti assistenti di fabbrica. Nel periodo precedente

il

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