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Proprio in questi anni però, come vedremo, stava maturando

una

nuova volontà di lotta del proletariato del cappello:

la

lega di

resistenza dei lavoranti cappellai, nata nel 1894, e che fino al 1898

si può dire avesse vivacchiato tra l'indifferenza o quasi degli

operai n:ionzesi, proprio dai sanguinosi eventi del maggio '98 ebbe,

sulla spmta della propaganda socialista, un sussulto positivo: su

2.960 lavoranti cappellai (esclusi facchini, commessi e garzoni) nel

novembre del 1900, erano ormai iscritti in 1.500 all'Unione Lavo–

ranti Cappellai

151 •

Fu appunto l'iniziativa dell'organizzazione operaia che nel gen–

naio del 1901 promosse la ripresa delle trattative con gli impren–

ditori per la compilazione di una tariffa unica che ponesse fine alle

vergognose sperequazioni di trattamento economico tra stabilimento

. e stabilimento. La nuova forza della loro organizzazione

fu

straor–

dinariamente manifestata dai cappellai monzesi nel grandioso scio–

pero generale del marzo del 1901

152,

che diede anche la misura

della finalmente raggiunta chiara coscienza di classe: per la prima

volta gli operai scioperarono per una questione che non riguardava

il loro trattamento economico, ma le loro condizioni di lavoro e

la « libertà di coscienza

».

Lo

sciopero nacque dalla protesta delle

addette alla sezione guarnissaggio dello stabilimento Ricci, nella

quale si erano assunte tre suore « guardiane

»,

e

fu

vittorioso.

La compattezza operaia dimostrata in questa occasione dovette

preoccupare non poco gli industriali monzesi e

fu

per questo, oltre

che per le già accennate ragioni di convenienza industriale, che -

pur se faticosamente - si portarono avanti le trattative per la ta–

riffa unica.

La

medesima compattezza rese possibile, dopo un de–

ciso ordine del giorno di protesta di tutti gli operai addetti allo

stabilimento in conseguenza della forza derivante alla categoria dalla

sua organizzazione, la fine delle scandalose condizioni delle ope–

raie dello stabilimento Carozzi (chiamato da tempo dall'indigna–

zione popolare

«

fabbrica maledetta

»)

ove, malgrado lo scandalo

scoppiato nel 1895, erano continuati episodi come quelli a suo tem–

po denunciati: il Carozzi

fu

costretto a dare le dimissioni «quando un

risveglio di coscienza operaia stava per subissarlo fra lo scroscio di

uno sciopero generale

» '"·

La laboriosità della compilazione della tariffa (cui provvidero se–

paratamente una Commissione operaia ed una padronale), dovuta alla

complessità delle mansioni ed ai sistemi di lavorazione diversi nei

vari stabilimenti, prolungò le trattative per oltre un anno. Se da

un lato come abbiamo già detto, anche da parte degli imprenditori

si desiderava arrivare ad un accordo per limitare la concorrenza,

la

loro mancanza di disponibilità alla concessione di aumenti di salario

complicò l'andamento delle trattative. Nel ~iugno 1901_,nella

«

Gaz–

zetta dei Cappellai

»

si affermava a proposito della tariffa:

19S

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