

lavoranti cappellai monzesi. Nasceva poi in quegli anni la questione
relativa alla complicata divisione del lavoro introdotta dalla mecca–
nizzazione degli impianti. Nel mestiere artigiano le sezioni di lavo–
razione erano solo tre:
il
lavorante
«
in bianco
»
o follatore arso–
nava,
imbastiva, follava la sua imbastitura e potniciava
il
feltro;
il lavorante
«
in nero
»
batteva, passava e piegava il feltro; la guar–
nitrice terminava il cappello. Nell'industria meccanica ad ogni mac–
china corrispose una diversa divisione del lavoro, e nel tempo queste
diventaro no addirittu ra 40
95 •
Queste diverse mansioni, cui corrispon–
devano diversi salari, costituirono sempre un grave motivo di divi–
sione all'interno della categoria, di cui sempre approfitta rono
gli
imprenditori.
Non era ancora spenta l'eco della prima grande battaglia, che
nel maggio 1885 i cappellai monzesi erano ancora impegnati in una
lunga lotta. Su questo grande sciopero generale, durato più di due
mesi, abbiamo trovato una ricca documentazione all'Archivio di Stato
di Milano
96 •
Dalla relazione del vice ispettore di P. S. Nicola Gatta
al questore di Milano dell'agosto del 1885 possiamo rilevare innanzi
tutto la consistenza della manodopera impiegata nelle cinque maggiori
fabbriche in cui erano occupati complessivamente 1.140 operai:
uomini
donne
Valera
G.
B.
297
153
Valera A .
137
63
Meroni Fratelli
67
39
Caroz.zi-Magnoni
51
54
Paleari Pietro
159
90
Da queste cifre, oltre al fenomeno della considerevole espansione
dell'indust ria (eh.e in pochi anni aveva quasi decuplicata la sua
forza-lavoro) possiamo rilevare quello dell'accresciuta proporzione
della manodopera femtninile: quasi immediatamente infatti l'introdu–
zione delle macchine aveva permesso di adibire le donne (fino a quel
momento addette unicamente ai lavori di rifinitura) a mansioni cui,
precedentemente, per la loro gravosità, erano stati addetti esclusiva-
mente gli uomini.
.
, . . . .
La
media dei salari nella stessa relazione e riferita m lire 3,50
al giorno per gli uomini, lire
~
per le d~nne
~
1a 4 a 7 li~e per .i
«
cottimisti
».
A parte tutte le riserve che e possibile fare sull attendi–
bilità di questi dati, non possiamo non sottolineare come queste
cifre si riferissero ovviamente
ai
soli cinque suddetti stabilimenti
e
inoltre come, ammessi per veri questi salari, questa apparente
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