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Non possiamo non esprimere tutte le nostre riserve sull'atten–

dibilità di queste cifre fornite dagli stessi industriali, che evidente•

mente avevano tutto l'interesse a nascondere l'impiego di minori

di anni 14 ormai regolato dalla legge 11 febbraio 1886; comunque

si rileva immediatamente l'accresciuta proporzione della manodo–

pera femminile e minorile, ancor più evidente per le ditte minori:

adulti

fanciulli

tot. op.

M.

F.

M.

F.

Bettin etti Fratelli

4

15

2

12

33

Canesi

&

Cattaneo

6

9

6

2

23

Cernuschi

9

6

15

Consonni Pietro

5

9

2

3

19

De Capitani

&

Alessio

47

10

57

Fossati Gerardo

3

3

2

1

9

Oltolina Edoardo

28

31

59

Paleari Gaetano

20

26

4

6

56

Prina Giuseppe

1

3

5

10

Va/era Carlo

30

20

50

Viganò Martino

8

12

4

4

28

Sullo sfruttamento economico cui erano sottopos ti donne e fan–

ciulli non abbiamo che pochi dati frammentari. Significativo

è

quello riferito dal «Lamb ro» nel 1892: un garzone cappellaio

guadagnava in una quindicina lire 5,60

114

!

Secondo i dati del Sabbatini

115

nel 1893 erano addetti all'in–

dustria del cappello in Monza un totale di 3.842 operai, dei quali

1.845 uomini, 1.640 donne e 357 fanciulli minori di anni 15

(148 maschi e 209 femmine). La continua immissione negli stabi–

limenti di donne e fanciulli prosegui negli anni seguenti e rappre–

sentò, oltre che un problema economico rilevante per gli operai

data la contrazione della massa salariale resa possibile dalle minori

pretese e soprattutto dalle minori capacità di organizzazione e di

resistenza di questa nuova categoria di supersfruttati, un grave

problema umano cui la legge sul lavoro dei fanciulli del 1886 non

aveva certo dato soluzione.

L'attuazione pratica di questa legge era, a Monza come altrove,

completamente affidata all'onestà dei singoli imprenditori, e quanta

fosse la buona fede di quest\ e la coscienza

di

classe delle famiglie

operaie

è

chiaro nella denuncia della situazione che con zelo l'or–

gano clericale monzese faceva nel gennaio del 1893

116

:

186

Biblioteca Gino Bianco