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Questa concorrenza sfrenata, come acutamente metteva

in

rilievo

il nuovo organo socialista monzese « La Brianza Lavoratrice

»,

si ri–

fletteva soprattutto sugli operai,

«

i cui già esigui salari si vedono

costantemente minacciati di qualche nuova falcidiazione che permetta

al proprietario di vendere a minor prezzo

»

61•

Infatti proprio nei primi mesi del 1898 si acul il malcontento

della manodopera per i tentativi di diminuzione dei salari messi in

atto da diverse aziende, ed il problema delle agitazioni operaie

cosl provocate portò il padronato ad una prima constatazione della

necessità di una tariffa unica che, limitando e disciplinando le pre–

tese operaie, costituisse anche un limite alla ormai intollerabile con–

correnza, e ne iniziò cosl le trattative con le organizzazioni operaie

62

.

Contemporaneamente la sezione monzese dell'Aifc si accordava per

un primo regolamento che fissava gli orari di lavoro unici ai quali

dovevano uniformarsi tutti gli stabilimenti

63

.

In questo modo la

«

Gazzetta dei Cappellai

»

nel maggio del

1898 poteva annunciare con soddisfazione « la collegazione in sin–

dacato dei principali stabilimenti fabbricanti cappelli di lana di

questo importantissimo ed unico centro di tale industria», e che « il

primo risultato di questo accordo, fra potenti case rivali, sarà la

limitazione della produzione, e la riduzione della concorrenza che

aveva raggiunto gli estremi »

64 •

Questo accordo era stato raggiunto

anche per le pressioni dell'Aifc, che aveva obbligato i fabbricanti

monzesi ad un rialzo del 10% sui prezzi di listino

65 •

Gli avvenimenti del maggio interruppero le trattative con le or–

ganizzazioni operaie per la composizione della tariffa unica e anzi,

come vedremo, l'ondata repressiva e reazionaria che ne segui favori

ulteriori tentativi padronali di riduzione dei salari. Intanto, anche in

questi mesi, l'unione fra i fabbricanti monzesi si era rivelata ineffi–

ciente per il persistere di quegli atteggiamenti

di

rivalità fra produt–

tori che ne avevano sempre ostacolato l'attività e gli imprenditori

lamentavano ancora

il

nuovo notevole aumento di prezzo della ma–

teria prima, la lana, verificatosi nel corso dell'anno, che aveva assor–

bito quell'aumento del 10% dei prezzi che avrebbe dovuto arginare

la crisi

66

.

• Dalle ripetute lamentele dei produttori traspare un at–

teggiamento di difesa nei confronti della cresciuta aggressività della

manodopera che stava proprio allora maturando una sempre più no–

tevole coscienza di classe, e quanto queste lamentele fossero esage–

rate ci

è

confermato dallo stesso organo padronale che, riportando

la cifra dell'esportazione dei cappelli di feltro per undici mesi del

1898 in 2.055.300, affermava che« malgrado le varie difficoltà sorte

nell'anno ora finito, l'industria dei cappelli italiani continua la sua

marcia trionfale nell'affermarsi in tutte le parti del mondo»

67

.

E

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Biblioteca Gino Bianco