

Cambiaghi Giuseppe
passavada
lire
8.300
a
lire 30.000
Meroni Andrea
9.000
.
.
15.500
Paleari FraJelli
. . .
17.000
.
.
42.000
Valtra
&
Ricci
.
.
30.000
. .
50.000
Altri sintomi della vitalità del settore sono poi la costituzione,
nel novembre del 1897, di una nuova Società Anonima per Azioni
per la conduzione dello stabilimento Magnoni-Rimprocci
&
C.
di
Mendrisio, la cui direzione rimaneva affidata ad Enrico Magnoni, e
la costruzione
di
un nuovo stabilimento modello da parte della ditta
R. Paleari
&
Figli, con la costituzione di una nuova società, la
E. Rossi
&
C.
58 •
Di questa, che era stata progettata con l'intento di farne una
delle più razionali fabbriche
cli
cappelli esistenti, abbiamo una descri–
zione dettagliata nella
«
Gazzetta dei Cappellai
»
del gennaio 1898
che mette in luce in particolare la divisione del lavoro e la produ–
zione a catena. Il fabbricato aveva la lunghezza di 200 metri per
65 di larghezza;
da una parte, per tutta la lunghezza dello stabilimento, sono disposti
tutti
i
magazzini e uffici
di
sezione, comunicanti ognuno col rispettivo riparto.
Traversalrnente sono disposti
i
laboratori che necessitano in gran quantità
l'acqua bollente
od
il
vapore libero, le caldaie,
il
motore, ccc. Dall'altra parte,
per
tutta la lunghezza, vi sono
i
laboratori speciali,
tutti
divisi
per
sezioni
e ripartiti in modo che
i
cappelli o meglio la materia per farli, entra da una
parte ed
i
cappelli ultimati escono dall'altra senza mai ritornare ove sono già
stati.
Le
caldaie sono due Babcok e Wilcox di Glasgow, della forza di 200
cavalli vapore.
Lo
stabilimento era sezionato in sette cortili, e tutt i i locali erano
riscaldati con caloriferi a corrente d'aria calda, il cui solo impianto
era costato più di 20.000 lire
59 •
Ma intanto il periodico di categoria lamentava sempre più fre–
quentemente lo stato
di
crisi del commercio nazionale provocato dalla
concorrenza interna, e Monza, con la sua politica dei bassi prezzi,
era continuamente attaccata per la rovina del dettaglio e
il
deprez–
zamento dell'articolo. Fra l'altro, lamentando la scarsa attività della
Associazione Italiana Fabbricanti Cappelli, se ne criticava la sede
in Monza che era ritenuta
«
fatale
»
ad una vera associazione dei
fabbricanti cappelli:
Questo centro, la cui importanza indiscutibile darebbe
il
diritto alla supre–
mazia nelle cose della nostra industria,
è
in condizioni specialissime, che lo
rendono
il
meno adatto ad essere
il
punto di raccoglimento di una associa–
zione professionale.
La
concorrenza vi ha raggiunto
il
massimo sviluppo,
creando degli attriti confinanti all'odio fra i diversi colleghi locali...
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