

nel settore era diminuito da 28 a 20 e la loro potenza era cre–
sciuta di poco, da 880 a 900 cavalli; anche i motori a vapore
erano diminuiti da 23 a 18, ma la loro potenza era passata da
648 a 800 cavalli, mentre erano scomparsi del tutto i motori idrau–
lici e quelli a gas; era diminuito infine notevolmente il numero
degli operai impiegati: da 3.315 a
2.500.
Anche le cifre relative
alle fabbriche dedite alla rifinitura dei cappelli registravano qual–
che flessione: gli stabilimenti erano passati da
5
a 4; le caldaie
da
5
a 3, anche se la loro potenza era aumentata da 106 a
250
cavalli; i motori a vapore da 4 risultavano 3, ma la loro potenza
era passata da 78 a 200 cavalli; era scomparso il motore a gas di
5
cavalli e risultava in funzione 1 motore idraulico di 10 cavalli;
infine gli operai anche in questo campo erano diminuiti: da
527
a
500.
Che si trattasse di crisi settoriale era indicato dalle cifre gene–
rali sull'industria monzese, che dimostravano un notevole potenzia–
mento degli impianti (la forza motrice appariva in questi anni ormai
quasi raddoppiata) e che erano i seguenti: 126 opifici con 104 cal–
daie a vapore per 3.876 cavalli, 88 motori a vapore per 3.194
cavalli, 16 motori idraulici per
256
cavalli, 7 motori a gas
per
22
cavalli ed un totale di 10.196 operai. Dal punto di vista della con–
centrazione industriale i cappellifici erano passati al secondo posto
dopo la tessitura del cotone, che contava 12 opifici, 19 caldaie a
vapore per 1.000 cavalli, 14 motori a vapore per 900 cavalli, 2 motori
idraulici per
45
cavalli ed impiegava 2.900 operai.
Ma
se la crisi del cappellificio era in qualche modo
registrata,
appariva ugualmente significativo nelle cifre relative alla potenza
degli impianti il riflesso di una vitalità che era notevole, come
abbiamo visto, per le aziende maggiori. Questa vitalità ci
è
confer–
mata dalla trasformazione, deliberata con atto costitutivo 15 feb–
braio 1897, della Soc. in Accomandita semplice Giuseppe Carozzi
&
C. in società anonima per azioni con un capitale interamente
versato di ben lire 1.000.000. La nuova società, che prese
il
nome di Cappellificio Carozzi e della quale Giuseppe Carozzi
veniva nominato Direttore Amministrativo Delegato, nasceva con un
nuovo notevole apporto di capitali francesi: quasi tutte le azioni,
di lire
250
ognuna, furono ritirate dalla Banca del suo Presidente
Siegfried di Parigi e messe in vendita su quella piazza
50 •
Nell'aprile del 1897 Giuseppe Cambiaghi raddoppiava l'area
dei suoi impianti con l'acquisto della proprietà • Pila
»,
e nel no–
vembre dello stesso anno
il
nuovo stabilimento entrava in funzione
come uno dei più moderni e\! efficienti. Dotato di un motore a
vapore della potenza di 140 cavalli, era illuminato elettricamente
per mezzo di una dinamo autonoma; oltre al nuovo stabilimento la
ditta Cambiaghi inaugurava pure i nuovi magazzini di spedizione:
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