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1897

Di grazia, si potrebbe avere dell~ razza una definizione? Quando

noi pronunziamo la parola

razza,

si suscita nel nostro cervello una no–

zione? La razza è qualcosa di fisiologico e di primitivo e di immuta–

bile o è qualcosa di storico e di mutabile? Lei sostiene la seconda

opinione e dice che nessun seguace delle razze è della prima. Ma allora

la razza dove diavolo va a finire? Lei dice che la razza non è una cosa

"compatta e uniforme in origine," ma che è modificata sempre "dalla re–

ligione riuova, dalle invasioni, da

cento altri motivi."

Scusi, se la razza è

il resultato della religione e dei cento altri motivi, come mai allora Ella

dice che la razza semitica è religiosa, cioè dice che la razza semitica ha

la facoltà di produrre le religioni? Se Ella mi ammette che la razza è for–

mata dalle condizioni esterne, Ella viene diritto diritto alla mia opinione;

perché le condizioni esterne come la formano cosi la trasformano; e in

questo caso è inutile parlare di razze; in questo caso basta dire che un

gruppo di organismi umani, messi in certe condizioni storiche, debbono

pensare, sentire, volere, operare in un certo modo che è correlativo a quelle

condizioni storiche.

La razza si considera come un'energia che persista sempre eguale a

se stessa attraverso tutte le modificazioni dell'ambiente e che informa sem–

pre degli stessi caratteri i fenomeni sociali di un dato gruppo umano,

nonostante le modificazioni dell'ambiente; oppure, accettando come fa

Lei che la razza è prodotta dall'ambiepte, la nozione di razza diventa per

lo meno inutile.

È

tanto vero che il concetto di razza va strettamente unito a un con–

cetto di immobilità, che il Taine, per esempio, il quale accetta il concetto

di razza oltre a quello dell'ambiente - eclettismo molto comodo, che ci

permette di mettere la razza dove non riesciamo per mancanza di do–

cumenti a spiegare coll'ambiente i fatti - il Taine nella storia della let–

teratura inglese ritrova le caratteristiche della razza anglo-sassone sia

nei primi rozzi documenti letterari sia nelle opere di Carlyle; e una grande

quantità di storici, che si piccano di voler cercare le cause dei fatti che

studiano, pretendono di spiegare gli orrori della rivoluzione francese collo

scatenarsi della... bestia celtico-druidica!...

Il Suo amico mi consiglia a leggere i lavori del Galton e gli altri

libri sull'eredità psicologica e sull'atavismo. Li leggerò; ma fin da ora

posso dire che se io negassi l'ereditarietà psicologica e l'atavismo, sarei un

vero proletario ... dell'intelligenza. La eredità psicologica e l'atavismo esi–

stono; ma perché io possa ereditare bisogna che vi sia stato qualcuno,

che non abbia ereditato ma abbia acquistato

ex novo

dall'ambiente che

lo circondava. Questi acquisti

ex novo

vengono trasmessi ai discen–

denti; ma vengono trasmessi solo in quanto l'ambiente resta immutato;

e se l'ambiente resta immutato per una lunghissima serie di anni, i modi

di sentire, pensare, ecc. correlativi all'ambiente si fissano sempre meglio e

quel dato gruppo di uomini assume dei caratteri speciali. L'ambiente fi–

sico, in cui vive un gruppo di uomini resta sempre o quasi sempre im-

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