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Ginevra nel 1866, ma a 10. I n casi urgenti era ammesso

anche un maggior orario d i lavoro, quando i l Consiglio

di fabbrica acconsentisse. Per le ore straordinarie non do-

veva essere pagato salario più elevato. Inol tre erano sta-

biliti i salari assai bassi: a l direttore 250 franchi mensili,

al direttore dei lavori 210, a l capo-operaio 70 centesimi

all'ora. P e r i lavoratori comuni non s i stabiliva alcun

salario minimo, ma bensì i l salario massimo, che non do-

veva superare i 60 centesimi all'ora.

E' signficativa ancora la misura contenuta nell'art. 16.

Essa stabilisce che anche di notte un operaio dovesse atara

nel laboratorio per i l caso che si avesse bisogno di armi .

Ciascuin lavoratore era tenuto, a turno, a t ina notte d i

guardia. Al l a fine è detto:

«Siccome nelle abtuali circostanze è della più urgente

necessità d i usare con grande parsimonia i quat t r ini

della Comune, quests notti d i guardia non saranno pa-

gate ».

(Journal officiel,

pag. 629).

Realmente questi operai non consideravano i l tempo

della loro « dittatura » come una congiuntura favorevole

per un movimento d i salari. L a grande causa generale

stava loro a cuore più del loro personate interesse.

e) II socialismo della Comune

Ad onta del suo temperamento vulcanico, Ma r x non

trove, niente da obbiettare a questo cauto procedimento.

Egli nella

Guerra civile in Francia

(pag. 53) disse:

« I l grande provvedimento sociale della Comune stava

nel

fattoodella sua esistenza operosa. I suoi provvedimenti

particolari mostrano soltanto la direzione in cui si muove,

per opera del popolo, un Governo

di popolo ».

Dopo aver così designato la dittatura del proletariato

come governo d i popolo esercitato da l popolo, e quindi

come demoorazia, Marx continua, lodando le misure finan-

ziarie della Comune come «segnalate per l a loro

ocula-

tezza e moderazione))

(pag. 54).

Poco avanti Marx indica nello stesso scritto le direttive

fondamentali da cui deve esser guidato un periodo di tran-

sizione dal capitalismo al gocialismo: