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natamente gli assegni dei propri funzionart, deve aspet-
tarsi che l'industria privata glieli sottragga, i n quanto
essi valgano qualche cosa e non sieno semplici possessori
di sinecure. I n tal guisa l'amministrazione statale s'im-
poverisce intellettualmente, e questo e uno dei motivi,
per cui l e aziende economiche dello Stato così spesso
nonposso sostenere la concorrenza dell'industria privata.
C'è anche da domandarsi se l a Comune ammesso
che si fosse mantenuta e che sotto di essa la grande indu-
stria si fosse sviluppata ih senso capitalista, anziché esser
socializzata, ciò che era possibile — avrebbe potuto man-
tenere la norma dello stipendio massimo di 6000 franchi
da essa stabilita. I l suo decreto relativo del 2 aprile
attesta i l carattere piccolo-borghese dell'industria pari-
gina del tempo; ma anche i l disinteresse dei membri della
Comune. Fu giä, accennato al noto esempio del ministro
delle Finanze, Jourde.
Ma in Russia che l a concorrenza di una fiorente a
gigantesca industria privata non può f a r rialzare gl i
assegni degl i eminenti «specialisti » p °idle t a l e i n -
dustria è g i à espropriata o rovinata e non clà, p i ù
plusvalore a i privati . G l i al t i assegni quindi possono
avere un solo scopo: quello di superare l a ripugnanza,
che i più capaci t ra gli intellettuali provano a servire
la Repubblica soviettista, e d i suscitare i n loro into-
resse per i l nuovo regime. Siccome l a via della persua-
sione non agisce, a lo ftimolo della fame non può pro-
dune considerevoli prestazioni d opera, rimane l a sola
via di comprare gli uomini, creando nuovamente almeno
per loro condizioni capitalistiche d'esistenza.
Si vede ora, quali elementi siano prescelti nella Re-
pubblica soviettista come dirigenti della produzione so-
cialista. Da un lato un paio di antichi cospiratori, com-
battenti onesti, d i sentimenti irriprovevoli, ma tutta-
via « novatori inesperti » in fatto di affari. E dall'altro
lato numerosi intellettuali, che contro le loro convinzioni
si mettono a disposizione della nuova potenza solo come
arrivisti, che ugualmente si sarebbero messi a disposi-
zione di qualsiasi altra potenza, o che sono spinti a ciò
dal timore della fame e delle vesazioni, o finalmente in-
dividui che si fanno comprare dagli a l t i stipendi. S i
tratta, come lo stesso Trotzki ammette, di elementi « tut-
t'altro che di prim'ordine ». Anche se essi sanno qualche
cosa, non sono fra i migliori caratteri del loro ceto. Uo•
Ter ror ismo e Comunkmo.
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