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Ï Bolscevichi da principio non riconobbero quest'im-

pertanza degli intellettuali, poichè sulle prime esSi obbe-

divano solo al cieco stimolo dei soldati, dei contadini e

dei lavoratori manuali delle città.

Già fin da principio l a massa degli intellettuali era

loro ostile, anche quelli ch'eran socialisti, giaechè questi

riconoscevano non esser la Russia matura per quella guisa

di socializzazione integrale e immediata, che i Bolscevichi

intraprendevanc. Al t r i , che non avevano alcuna propria

idea i n proposito, furono urtat i dai cattivi trattamenti

usati agli intellettuali. Questi furono espulsi dalle fabbri-

ehe, che i lavoratori volevano mantenere i n esercizio da

soli, e privati dei di r i t t i politici, giacehè l'onnipotenza

dei Soviety realmente concedeva i l diri tto elettorale solo

ai lavoratori manuali. Essi furono espropriati, se. pos-

sedevano qualche cosa, e privati del la possibilità d i un

tenon.; d i vita, civile. Anzi a l l a fine furono condannati

al lavoro obbligatorio e alla morte per fame.

I Bolscevichi pensarono dapprincipio di pater fare a

-mono degli intellettuali, dei « tecnici ». Lo zarismo aveva

itenuto che un generale fosse atto, senza alcuna prepa-

azione, a coprire qualsiasi carica nello Stato. I l bolsce-

ismo prese a prestito dallo zarismo, insieme a- molte al-

tre concezioni, anche questa, solo sostituendo al generale

il proletario. I teoretici del bolscevismo designavano tal

processo quale evoluzione del socialismo dal la scienza

all'azione ». S i potrebbe piuttosto chiamare « evoluzione

del socialismo dalla scienza al dilettantismo ».

Come è di regola nella Repubblica soviettista, che si fa

guidare solo dal libito e non dall'osservazione dei rapporti

reali, si venne più tardi, quando già i buoi erano scappati,

a riconoscer cm ch'era necessario, e si cerco di chiudere la

stalla, e di richiamare grintelletuali a l lavoro, non più

a quel lavoro obbligatorio di cui s'è parlato, ma a quel

lavoro, per i l quale essi avevano inclinazione, che mph

vano. Gl'intellettuali, che entravano a l servizio del Go-

verno, cessavano eon ciò d'esser considerati come borghesi,

e di esser trattati e bistrattati corne tal i Essi fuiono as-

sunti nella, cerchia del Ia, popÑazione « operosa », che com-

pie lavoro « produttivo» e « utile », furono garantiti da

espropriazioni, e ricevettero stipendio sufficiente.

Ma poichè non la convinzione, sibbene la paura della

miseria e dei maltrattamenti spinse la più parte di questi

intellettuali al servizio del Governo, realmente i l loro la-

voro non fu nä produttivo, nä molto utile.