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tivitä, trae da questa i i proprio nutrimento, ne riceve

forma.

La morale elevata, sviluppata del proletariato ' I l i -

litante, dipende da due momenti. Essendo nella società

i più poveri e i più deboli, i proletari possono sostenersi

solomediante la più intima coesione. Nelle loro file sono

in massima considerazione l'abnegazione e lo spirito d i

sacrificio, al contrario di quanto avviene nella classe ca-

pitalista, i n cui l a considerazione d i ciascuno dipende

dall'entità della sua ricchezza, non importa come gua-

dagnata,

Tuttavia i l forte senso di solidarietà non forma an-

cora da solo la morale socialista, su cui deve costruirsi

la nuova società. Simili sentimenti di solidarietà possono

agire i n sense direttamente antisociale, quando restino

limitati a una ristretta cerchia, che cerchi d i procurare

il proprio vantaggio a danno del resto della società, come

per esempio la nobiltà di nascita, la burocrazia, i l corpo

degli ufficiali.

Ciò che eleva la solidarietà del proletariato moderno

all'altezza della morale socialista è soltanto l'estensiono

di essa alla totalità sociale, originata a sua volta dalla

coscienza che i l proletariato non può emancipar se stesso

senza emancipare a un tempo l'intiero genere umano.

Engels già fin dalla sua gioventù aspettava dal rico-

noscimento di questo fatto i l massimo elevamento dellai

morale proletaria. Infatt i nel suo scritto sulla

Situazione

della classe operaia i n Inghi tterra

(2.a ediz., p.

299)

egli

diceva:

«Nella stessa proporzione i n cui i l proletariato ac-

coglie in sè elementi socialisti e comunisti, precisamente

nello stesso rapporto scemeranno nella rivoluzione lo spar-

gimento di sangue, l a vendetta, l a rabbia. I l

comunismo

supera per principio l a divisione t r a proletariato e bor-

ghesia,

e la riconosce soltanto mella sua importanza sto-

rica attuale, ma non l a giustifica per l'avvenire. Anz i

essovuole appunto eliminare tale separazione Esso per-

tanto, finchè la separazione permane, considera certamente

il rancore del proletariato contro i suoi oppressori come

una necessità, corne la più importante leva

dell'incipiente

movimento operaio, ma

supera tale rancore perchi esso

precisamente interesse del l 'umanità e non dei sol i lavo-

ratori.

A nessun comunista passa per l a mente di valer

esercitare vendette individuali o di credere i n generale,