Ma una rivoluzione i n Europa, che colà portasse
e consolidasse i l socialismo, doveva anche diventare
i l mezzo per el iminare g l i ostacoli che i n Russia si
opponevano al l ' impianto della produzione socialista
i n causa del lo stato economico del paese.
Ciò era pensato mol to logicamente e ben fon–
dato, finché si poneva i l presupposto che la r i vo l u –
zione russa dovesse infal l ibi lmente scatenare quel la
europea. Ma che cosa sarebbe avvenuto se le cose
non fossero andate così?
11 presupposto non si
è
f inora avverato. E ora
i proletar i d'Europa sono accusati d'aver lasciato i n
asso e tradi to la rivoluzione russa. E ' un'accusa con–
t ro ignot i , perchè chi si vuol rendere responsabile
del contegno del proletar iato europeo?
E' un vecchio pr incipio marxist ico che le r i vo l u –
zioni non possono essere fatte, ma sgorgano dalle
circostanze. Ma le circostanze del l 'Europa occiden–
tale sono così diverse da quelle della Russia, che una
rivoluzione qu i non ne deve necessariamente provo–
care un'al tra colà.
Quando nel 1848 scoppiò la rivoluzione in Fran–
cia, si propagò tosto sul l 'Europa situata a oriente
della Francia. Ma si fermò ai conf ini della Russia. E
al l 'opposto, quando nel 1905 la rivoluzione si scatenò
in Russia, l 'Europa occidentale fu scossa da alcuni
mot i per i l di r i t to elettorale, ma non ebbe nul la che
si potesse designare come rivoluzione-
Ma non si deve far troppo carico ai bolscevichi
se essi aspettano una rivoluzione europea. Anche al-
• t r i social isti pensavano così e certamente noi andiamo
incontro a circostanze che apporteranno un grande
inasprimento della lotta d i classe e possono recare
una serie d i sorprese. E se f inora i bolscevichi erra–
rono con la loro aspettazione d i una rivoluzione, non
forse anche un Marx, un Engel , un Bebel soggiac–
quero talora in simile errore ? Ciò non si può negare.




