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fanno con lo Stato af far i l ucros i . D i fronte agl i sfor–
zi r i u n i t i delle al tre classi, fra le qua l i anche la
nobiltà terr iera, dell'intellettualità infer iore, dei ca–
p i ta l i s t i i ndus t r i a l i , i l regime assoluto dovette ca–
de r e : dovette concedere più o meno libertà d i stam–
pa, d i r iunione, di organizzazione, e un Par lamento.
Tale svi luppo si è vi ttoriosamente compiuto i n t u t t i
g l i Stat i del l 'Europa.
Ma frattanto- ogni classe vol le dare alla nuova
forma statale una conf igurazione che si confacesse
ai suoi par t i co l ar i interessi . Tale sforzo si rivelò spe–
cialmente nel la lot ta per la formazione del Par l a–
mento, cioè nella lotta per i l di r i t to d i voto.
La parola d'ordine del le classi i n f er i or i , del
« popolo », fu i l suffragio universale. Non soltanto
g l i operai salar iat i , ma anche i piccol i agr i co l tor i e
piccol i borghesi hanno interesse al suffragio un i –
versale. Ta l i classi r iuni te formano in generale, i n
tut t i i casi, la grande maggioranza della popolazione.
Dipende dall'altezza del lo svi luppo economico i l
fatto che i n essa prevalgano o no i pro l etar i . Ma i n
nessun caso dipende da tale svi luppo la circostanza
che le classi l avorat r i c i in generale prevalgano nella
popolazione. Gl i sf rut tator i formarono sempre sol –
tanto
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una piccola minoranza del la popolazione.
Al l 'assalto d i queste masse nessuno Stato mo–
derno può opporsi durevolmente, e da ciò deriva che
ogni a l t ro suf fragio, che non sia quel lo universale,
conduce all 'assurdo nelle società odierne. Nel la so–
cietà capital istica, col suo cont inuo mutar di c i rco–
stanze, le classi non possono i r r i g i d i r s i in uno stato
fisso. Tu t t i i rappor t i social i sono in cont inuo de–
f lusso: qu indi resta già per ciò escluso un d i r i t t o
elettorale stabi le.
Ma una classe che non è organizzata come grup –
po, costituisce una massa amorfa, f luida, impossi –
bi le a essere esattamente del imi tata. Una classe è