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una categoria economica, non una gi ur idi ca , e la
slessa appartenenza ad una classe è cosa mol to mu –
tevole- Chè mo l t i piccol i manoval i , i qual i sotto i l
predominio della piccola industria si ri tengono come
possidenti, si sentono proletar i quando domina la
grande industria, diventano un vero proletar io
quand'anche la statistica l i annoveri fra i propr ie–
tar i e fra g l i imprend i tor i autonomi . Non c'è poi nes–
sun d i r i t to d i censo che conceda ai possidenti un
durevole monopol io sul Parlamento. Ogni periodo
d i deprezzamento del denaro, può get tar l i nella mi –
seria. Infine un censo fondato sul la col tura d i –
venta sempre più incapace d i resistenza, in causa
del progredi re della col tura popolare.
Cosi i diversi fat tor i operano insieme per mo–
strare i l suffragio universale ed eguale come l 'unico
ragionevole nella società odierna e per far lo sempre
più avanzare.
Anzi tut to esso è l'unico ragionevole da l punto
d i vista del proletariato come classe più bassa della
popolazione, la cui arma più efficace è i ! suo nu–
mero, e che potrà l iberarsi appunto al lora (piando
sarà diventalo la classe più numerosa della popola–
zione, quando cioè la società capital istica sarà tanto
svi luppata che i piccol i contadini e i piccol i bor–
ghesi non prevalgano più nelle classi l avora t r i c i .
Ma i l proletar iato ha pure interesse a questo,
che i l suffragio non sia soltanto universale ed ugua–
le, ma anche indivisibi le, che uomini e donne o sa–
l ar i at i e possidenti non sostino per avventura i l i
curie diverse. Ogni simi le r ipart izione apporta non
soltanto i l pericolo con sè che alcuni st rat i , i qual i
secondo la loro condizione sociale appartengono al
proletariato, ma non sono formalmente dei salariat i ,
vengano di sgiunt i da quello-, essa reca anche i l pe–
ricolo assai maggiore d i restringere la mentalità del
proletariato. La grande funzione storica del pro*
é