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della volontà più forte che si vuole innalzare sopra

quelle circostanze. Ciò operava fortemente contro i l

cul to della forza pura e recava con sè che i social–

democrat ici si trovarono un i t i nel ritenere che alla

loro azione nella rivoluzione sopravveniente fossero

posti cert i l imi t i , e che questa rivoluzione, dato lo

Stato economico arretrato della Russia, poteva in

pr imo luogo essere soltanto una r ivoluzione bor–

ghese.

Al l ora sopraggiunse la seconda rivoluzione

e

apportò bruscamente "à i social isti una pienezza di

potere che sorprese loro stessi, perchè tale r i vo l u –

zione portò alla dissoluzione dell 'esercito, che era i l

più saldo sostegno della proprietà e del regime bor–

ghese. E contemporaneamente coi mezzi di forza

anche i sostegni mora l i d i quel regime crol larono,

nè la chiesa nè g l i intel let tual i poterono conservare

i l loro prest igio. I l dominio toccò alle classi i nfer i or i

dello Stato, ai contadini e agl i operai , ma i conta–

d i n i non sono una classe che possa governare da

se stessa. Essi si lasciarono volonterosamente gu i –

dare da un part i to proletar io che promise loro una

pace immediata, a qualsiasi prezzo, e l ' immediato

soddisfacimento della loro fame di terra. Verso i l

medesimo part i to affluì la massa dei proletar i , perchè

promettevano loro, con la pace, anche i l pane.

Così i l part i to dei bolscevichi ottenne la forza d i

afferrare i l potere pol i t ico. Non era con ciò final–

mente raggiunta la condizione prel iminare che Marx

ed Engels avevano posta per l'avvento del social i –

smo, la conquista del potere pol i t ico da parte del

proletar iato? Certamente, la teoria economica par–

lava contro la possibilità d i raggiungere la produ–

zione socialistica subito nelle condizioni economiche

del la Russia, e non meno parlava contro i l fatto, con–

fermante questa concezione teorica, che i l nuovo re–

gima

non significava affatto una onnipotenza del

*