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polo l'ha conquistata a la conserva in ripetute san–

guinose r i vo l uz i on i . Ciò pretende con tutta serietà

la nuova teor ia. E, cosa ancor più strana, essa trova

consenso non soltanto f ra g l i operai d i Russia, che

si r icordano ancora delle calamità del vecchio re–

gime czarista, e ora si ral legrano di poter finalmente

gi rare i l manico, così come g l i apprendist i se d i –

ventano garzoni si ral legrano quando devono al la

l or volta somministrare ag l i apprendist i venut i dopo

d i essi le busse che essi medesimi avevano anterior–

mente r icevute. No, la nuova teoria trova consenso

perf ino i n vecchie democrazie, come la Svizzera.

Ma vi è qualcosa d i ancor più strano e d i meno

comprensibi le.

Ancora i n nessun luogo si può trovare una de–

mocrazia perfetta, dappertut to dobbiamo ancora

procurare cambiament i e mi g l i oramen t i .

Anche in Svizzera si lotta per l'estensione del la

legislazione popolare e del sistema elettorale pro–

porzionale come pure per i l d i r i t to d i voto alle don–

ne. I n Amer ica la potenza e i l modo d'elezione dei

g i ud i c i super ior i richiede urgentemente una l imi t a –

zione. Anche magg i or i sono le richieste democra–

tiche, che nei grandi Stat i burocrat i c i e mi l i t a r i dob–

biamo avanzare i n favore della democrazia e pro–

muovere nell'interesse del proletar iato. E i n mezzo

a queste lotte si levano i combattent i più radi ca l i e

gr idano agl i avversari : quel lo che noi domandiamo

per la protezione della minoranza, dell 'opposizione,

lo vogl iamo soltanto finché noi stessi siamo mino–

ranza, opposizione. Non appena saremo diventat i

maggioranza, e avremo conquistato i l potere gover–

nativo, sarà nostro pr imo atto togl iere a voi tut to

ciù che finora abbiamo preteso per noi : i l d i r i t to

elettorale, la libertà d i stampa e d i organizzazione,

ecc.