Vita fraterna - anno II - n. 2 - 31 gennaio 1918

Anno II, N. 2 .. 31 Gennaio 1918 Conto corr. colla Posta I ·VITAFRATERNA RIVISTA QUINDICINALE DI STUDIO E· DI AZIONE SOMMARIO Delenda Austria - Il sessantasei -- La nostra politica - Il partito dei reduci - Pensiero - Favola storica - Un testamento - Parole piani~sime - Fulcieri Pau,lu~ci di Calboli - Conversazior,e « -Resistenza! ». (Pagine staccabili per il popolo). ABBONAMENTI Ordinari Italia L. 6.- Estero L. 7.50 Sostenitori » » 10.- » » 15.- Gli abbonamenti $ono solamente ar1nui Numero separato L. 0,30 - Arretrato L, 0,60 Esce il 15 e il 30 d'ogni mese. DIREZlONE e AM.MINISTRAZIO.NE Via Spiga N. 25 - Milano Biblioteca Gino Bianco

PAGINETTE INTERNE tmare). IJ. mare: il mio mare: Rispondo quì a del"le tue domande, ambina mia. 8-9 dieem,brv 1.917. lo S'Pazio sgombro, infinito, davanti alla spiaggia della giornata, della vita, del tem,po: il p.ensiero. Sul1a .s.p.iaggia: tl'adempimento preciso, •rapido, compiuto - rigido e so-rrident.e - deUe maggiori e delle minori mansioni: il'ordine. · E ,resta un mar,g.iine. Sempre. Res.ta una •Soave carità di resp.iro, dalJ'a.zioin,e, dalla fatica. Semll)r.e. Sei tu che, in quel respiro, ad alba -ed tr.amonto, di notte ,e in pi,e.no dì, vai e r'iedi ,e vai .sulJ.a riva, .e ti abbandoni e sogni e conc,epi,sci e divieni. TumuJ tua il ma.re, o mormo.ra. · Url:a le isue pos,sainze :P·i,en•e,o com.unica 1e sue segrete potienzialiità. E' l'ldea. E' l'.idea, frutto del ~,enso vissuto. E' la creazione. · Hai ,osservato La legge : la legge ossel"Va te. Le· ha:i ,dato tutto: ti dà tutto. Tutto! ... Camtiamol Cantiamo! Hai a-sipirato, nella tua 1pri,ma giovinezza, iJ prGfumo del p,ensiero. Imipazi-etnte, ;irr,e,qui-eta, ~ei passa'.a da f.ior,e a fiore, gustandOùl.e il nettaire, r,e8;p,ingendo ,la fatica del penetrare pro.fondo, del capire: tii bastava il s·enti.r.e. Ma sei cresciuta. M.a, col quietarsi delJ.e sfrenate fantasie e.d il serrars-i dell'esn.iine, avi.daJnente s,eii .r.itomat,a sui t'UOii. IP.ass.:i.;hai a.p,erto tl nore, hai •se~uit,o lo stel,o, ha stretto il r.amo, ih.aii frugato la terra, ihai ,cav.at,ola tumida .rad.ice, d-e.lpensi•ero !atto v.i,ta. E' cominciata la 'PartJ ta id:Lsciipli,na.Insaz'iata. E' corruinù:.ata la coo:r:dj,nazione, com,e d'a,cq,u,e sban,d,ate da i.nd,emoniato ·vento e poscia ri,condotte al ,},oro},etto, e J';iv,enie.ntia.l ],ago. Hai curvato, .neJ fondo c1e•ltuo sipirito, lo sguardo, a cerca·~e fino il mii-nuto sassolino ,che, tuttaNta, ,come la gross-a pietra, ingombrava iJ se,ntiiero della tua saLita. L'h.a-i scostato. Hai race-olto l:e tue virtù d,i reazione, J e 1hai arma+1e, le hai g,ett-ate contro qualunque intrnso turbamento - fosse fosco co-me il dolore, turgido come la pac:;sione -· ohe av,es,:::,3cercato v.arcai:'.'ela soglia del1la tua pace interna. E -c1i&cendia..mo. Oh., di gra.zri.a, ,g,uardliamo Je ·piccolette cose. Strane oose! Oggetti d'Utmiil,ebis.ogna do.m,3stica. Tu r-iondi,ni, doci,le. Ah, che Ja -m:ite.ria è ,espftessdone, sublime, dello spirito! Dalla 11.)iiù ailta ::vua p.iù bassa. Poi.eh-è r.ap,presenta la l,e.gge: Iddio. Inrhin::i.ti. Studi,os,a priviJeg1ata, o :Serva ohe r-i'puli,sci' il suolo, tu sei identicamente din8Jnzt alla .le~g,e, t11 fa·i tes·or0, ,tu c-r•esci, tu vivi. O l,egg0, o cr.e.ato, o ,p1ensiero! ... Baimlbina, ti di-co: spezza ttn giormo la convenz,ione, fugqi. Abbatti il vieto tPOstulato della schi.a.vitù ai po,stnlati un'i.ve.r.saili; nn.lla precfrla il tuo pens1ero. Com·pC'.nisulla s:piagg-,iale cos,e tut.t.'..', BibliotecaGino Bianco

Milano - Anno Il. sl Gennaio 1918 - N. 2 VITA FRATERNA RIVISTA QUINDICINALE DI STUDIO E DI AZIONE Abbo■, annuo ordinario L. 6 c:,Q::=:, Abbon.annuosostenitoreL. IO DELENDA AUSTRIA Lo stato Austro-Ungarico deve essere smembrato e risolto nei suoi componenti etnico nazionali, costituiti in altrettanti stati indipendenti. · 1. 0 ) per dare libertà e pace ai popoli ,slavo-balcanici, boemi e polacchi;· 2. 0 ) per garentire l'indipendenza e la pace del nostro paese. Nessuno ha sentito ancora, o non ha detto mai, ~he eliminata la Russia ~ gli stati Balcanici, Serbia e Rumenia, l'Italia rimane sola contro la forza preponderante dell'Austria-Unghe- . ria:, che gravando tutto contro di noi, senza il contrappeso di quei n<;>strinaturali alleati e suoi naturali nemici, costringerebbe il nostro paese o a ritornare nell'a~tica schiavitù del1a Triplice, o ad esaurirsi in un enorme e forse inutile sforzo di armamenti terrestri e navali. Coloro che credono di assicurare l'Italia con questa o oo,n quella linea strategfca di confini, fingono di ignorare, nonostante la terribile esperienza della nostra ritirata che i baluardi naturali di monti e di fiumi non contano nulla se il , nemico ha armi e uomini in quantità superiore alla nostra. Se l'Austria-Ungheria rimane in piedi, questa superiorità perdura tutta a nostro danno, tutta tesa contro di noi, pronta ad aggredirci e a schiacciarci al minimo indizio di debolezza. Se, dÙnque, vogliamo ia nostra libertà (indipendenza dagli Austro-Ge),"manici); se vogliamo la pace (cioè il tranquillo impi_ego delle nostre energie morali e materiali nel risarcitnento dei presenti sacrifici e hel completamento del nostro sviluppo civile), dobbiamo esigere la distruzione dell'Impero Absburgese. G. D. BibliotecaGino Bianco

18 VITA FRATERNA Il Sessantasei .A ne-ss·un a1tro ,periodo dena nostl"a storia H pensiero oor,re,. così imquieto di somiglianze ,e ,c-osì avido di inseg:na:n1enti, come alla. .guBrra d-e•l1866. Tutte .Je volte 1c,h,e,p,-ri 1 ma rdi queJ.la da,ta, furono in giuoco l'arvveni-l"'e•e l'onore della nazione ita,li,au1ia,non aI1COra e1si.steva l'organis1no che ne potesse esercitare piena e perfetta tutela: lo Stato italiano. E, dopo il sessantasei, all'opposto, le imprese d'Eritre,a e di 1 Litbi-a, i&e.m,olto occU1p,airono 1 lo Stato, non pote .. rono a.ssoroire tutte Jie iforz,e,d.e.11anazione. Quindi nel 1866 l'Italia, costituita nella sua 1noderna compagine e morale fisonon1ia, s'espose al primo cimento per il proprio avvenire; e, similmente, nel 1915 con1tpì il primo tentativo ·per preparare e concorrere alla nuova storia d'Europa. Ed ecco•, gi-à, un ar.gomen1to di ,rilfles;sio:ne•D: o;po cinque a:nni di esistenza-,unitaria~ una gue·rra .nazionale,; idopoi :sio,lomef.lzo secolo, l'intervento in una guerra europea, ·e sempre, naturalm,e.nte, di contro e a 1-ato -di vecchie pptenze, se1co,lairi Trorp11}0 presto ie, funa e: .J'altra, .prova. Ma que,sta, che ,le re1"':i1,psiù gravi s,01pipr:aggiungan'◊ prima ohe .la natura e iil cteimtpo.albbiano apprestato forze a superarle, è l'iattura che ci perseguita in tutto. Ii ,capitale ,s'arrischia.va .fra noi ai primi ar1dimemti ·e ,subito s'i annunciavano le rivendicazioni del prol_etariato_ che altrove premeva una borghesia già gagliarda e matura; cominciavamo aip1p,e.naJ.'<eldJucazionde-eUe plebi àUe ildee df m.tazi.,oine di 1pa:tria e .da ,ogni va.lioo ,ct.e11'..a1p1:cei ventavano .adld0isso,lei ut.oipi,e,dell'intePnazionale, :prodotto .tedesco dediiea:to -a1'le de1 molC'razie latine. TutVi gli ,(W·e.nt;iono interi,pestivi per questa v•eiCicihie-a giov.aniè Italia in ,consegirne1nzadi ,quel prLrno a.naieroni,smo d'aiverdovuto restare municipale e regionale, perdendo in gran parte l'Lnidi1pendenz,a,1pr10,prioquando, nel dnque·cento, ·si foirmavano i granldi Sitati naz1ona]j. ,è lamentarsene nè ,dim•eintiicarlo: occo,r.r:esaperla iPer compre111d-e,r,eche, in quaJ,siasi coiruti-ng,enza.,dovremo ,se,1npre stentare più ·ed ottenere mèno degli altri, per abituarci a valutar-e i rfsu,lif:,aticonseguitJi ,non in raip:Qorto agli aatrui n1a .aUe diHicoltà deNa ;no,stra .lenta atS!Censione. · Intendendo così l'intiimo ritina dieilla:nostr-a storia ci valigiaBibliotecaGino Bianco

VITA FRATERNA 19 mo tutti a voler ì'Italia del HH8 ferina sul Piave doipo Caporetto, diversa e superiore all'Italia del 1866 ferma sul i\Iincio e sul Po dopo Custoza. Stava, a dir vero, nella mente di PIETROSILVA,quando co1nponeva questo ricco e recente volume Il Sessantasei (M-ilano, Treves, .1918), una tutt'altra continuità ideale: vedeva egli, a cinquant'_a.nni dai giorni tristissimi nei quali ~affaele Cadorna retrocedeva dalle raggiunte rive d~ll'Isonzo, Luigi Cadorna entrare in Gorizia. i\l[a, pe.r forza d,e.lteim!B,.e 1peirqueil cauto ipre1sentimentoi deJl'avveesa, fo.rtuna che è in og.ni naitura, rd'i .sa:g,gio .e di stor,i.co, il SILVA,anche in quel periodo felice, con più perseverante diligenza, si inldu1gjava ,su tre sue schi€:tte e profonde· impires.si-011i, che, sussidiate cla larga notizia di fatti e. d'indagini, chiarite e divenute robusti convincin1enti, sono opportunissime a meditare dopo tanto 1nutamento. Illustrava da1pprilna l'atteggiamento di Napoleone terzo. Taluni scrittori d'oltralpe hanno sostenuto che l'imperatore, pur di avverare la p1·omessa « Italia libera dall'Alpi all'Adriatico », pur di darci la Venezia, toUerò di veder crescer la potenza. della Prussia colla guerra del 1866 e preparò _quindi a sè ed alla Fran 1 eia i -lutti del 1870. Dobbiamo noi credere a un sì sconsiderato beneficio? e provaT1ne•,pe.rta.nto .r1 imor,so? NeHa tesi suesposta è i1 cons,u.eto e.rror,e Ulntiistor·i,cadi p.r,o,ietta.r nel paissa.to J.e odiierne e-sper.i•e.nze,.Prima di Sado,wa una guerl"a .austro-,p,rus,siana non s-emhrava adìf.atto dover nie:ce1S,sar.iam·ent1e·iusicire ad una vittoria prussia,na, ma, trutto all'•O!P1P01s,:pto,teir .cornclur:re.,ad una seicornda 01,mùtz, d'o;vie1,,e ·Sl)e.1--anze:degli HohenzoUe.rn s'eran umiJ'i.a.te nel 1850, a1l isolo luccica.re della spada d'Asburgo. Nell'interpretazione del Silva, a Na.poleone III, per ridare alla Francia le frontiere del 1814, -pe-r ri,prende·re la riva isini,stra del Reno, oocorrievano· l'-aJperto conif,litto 1deàl'Austria e della Prussia e Ja .sconrf.itta d1i que.s,ta: -conrvinto ,c;he la Pruissi,a .non avrebbe 111ai osato, da rSoJa, atta,ccare l'Austria i.nC'orag,giò l'ItaJ.ia. a trattare 1001 B'i!smarck; resa e,o,sì ce•rta la guerra ,chies1 e tdap,prima all'Italia di idiis'i1PJ)egnar.si <la1l'Alleanza i,n i111oid·-d0a, lasciar la Pruis,si.a in p.er~colo·, -0rfifrtv.a poi la Vene,zia come :pr,emio dell'inazi10,ne e 1q.,eUaJe,J.Jonia, &UJgg,e1-.1iva per lo ·m,eno d · -condurre una guerra fia,oca che, nessun utile recass•e all'eserciito del lVIoltke, infine, sifa1sicia1tasicontro BibliotecaGino Bianco

20 VITA FRATERNA ,ogni ,speranza e 11)revisione del 1 gatbLn,ettoidi P,a1iigi ila potenza austriaca, premeva, con tutto il suo prestigio e con oscure minacde, ;peri<:~hèa,ccettain\do la sua •mediazii0ne1,rinuncia 1 ssimo .a ri.- •s.ol1eva,rcon l'armi 1e nostre ifortu:ne ,ed il nostro non1e ,p.ro 1 stra:ti a ·Custoz,a. Che 1n tutto .ciò N a,pole,one III abbia. obbedito a 'Un disegno preconcetto il Silv.a non s'a.rrjsichia ad. af.fermare, :tr01p:pe,penombre ,eid 1 esi:tazioni e ,mutanze, ies,s,enldo.neH'a,niJffi.anon fosca ma neppur serena ideil figLiuolo di Ortensi 1a: negli ierrifetti,tuttavia si deve ammettere che, per quanto fosse generosa e viva rin lui' la :p'ietà p,e.r la nostra schiavitù e sincero hl destderiio di •porvi ·fine, due preaocupaz,ioni ·eglt non ,ebbe e non p0itev.a aviere': quella di darci f,rantiere sicure 1e quella Idi sa,lv,are il nostro onore. - Nella vita degl~ individui, come in quella . dei popoli, il buorn .cuore altrui ,provvede solo a -quetare i ,più chiassosi bi- -sogni: non mai a 1nantener aperto l'avvenire e integra la dignità. _ In 1questi &up.remi intieres,si .l'uom0i, ip-8ir1amici ,ciheabbia, la nazione, per alleati che conti,· son sempre .soli : non possono inrvocar,e a1cuno ifuor d-i se stessi. Se; Naipoleone III non si preoccupò idi nessun va,11ttag.gio,ohe geogr.aifilcam•ente ~ moralme 1 nte ,oltrepassa.sse l'ae'qutsto della frOlntiier,aamminiistrativa tra.coiata nel 1815 .tra il Lombatid-o Veneto e l'Impero d'Austria, la nostra alleata, la Prussia, addirittura si ,oppose a che noi ci procura1S1si,mopiù giusti siicurii confini, e, coll'inaudito attacco del Bismarck in pieno parlamento, cal trala1sici8.!r.e,ognii .accenno :a,ll'Halia nel discorso d-eU.aCarona tenuto in Berlino il 5 agosto 1866, coll'attribuire -la vittoria ·siolo ai Dio ed .a.l pr!O!prioes·e-rcito, ,tentò Idi oscur.aI'e con soope1tti di sleal.tà il nomei ,d'Italia. I p.rezi'Ois 1 .ai:uti 1clhe ,a11a poli,t~aai tedes,co v·einivano ldal .n.O'sitroconoonso 1furono sfru,ttati dal Bi- •smar'c.ktfino ell'es:treimo J.imite non del ,pudo1iem.a del •Wffi\PO: :lo stesso giorno 21 luglio in cut firmava la tregua d'armi ·con l'Au- 'Str'ia ,il Cance1ltere ,ci i.nvtava eccitaimenti bellic01si. « .Condotta •più inldeg.na - s:cr-iss-eRugg,e,ro Bonghi - idi quella ,dhe te:nne la Priu,ssia v,e1~so di rnoi dalla battaglia di Said,owa fino a1la ,con- 'ClUisto-nedella ,pac~, non si potrebbe ,pensare.». Il Lam,armora •potè ,sup,porre che il Bismarck ed -H MoJ.tke-'insistesise1 ro neil iproBibliotecaGino Bianco

VITA FRATERNA 21 p-0rci Pno ,sbanco ,di camfici.e rosse oltl'e Adriait~co, ,pe:r g-eitta.r.e il Garibaldi fra plebi fanatiche e reazionarie e mandarlo così a ce1~bam-0r.te. Nel ,sol,operiodo ,stor-ko in 1cui gli intere.ssi italiani e ,pJ·ussiani coincildess.ero, nel quarito d~ora po.J.i.ti<cnoel quale la 1potenza nostra era necessaria, indispensabile alla politica di Mag1dcl>u11goq, ueg,1i ,0bbliiqui ,s-eitten.tiiona:lsie1P,peroservirsi di ·noi ma non si curarono di nascondere tutto l'odio di Tazza e l'avveris:ione veriso i nostri isitituti ,Fibe,ral-·i.,verso la. nostra ,civiltà dernocratka! Peiccaito grave fu - e in i1s,pe1eideegli italian.1 .di ,siniJstra cftl,e rimpr-0,veraron,o ,alla v,ecchia desrtra la sua giusta diffidenza - lasciarci assopire, poi, dall'illusione di inesistenti affinità, fraintendere il valore ideale della nostra unità conseg~i.ta ·attaJVeirso J-e pI'tove deJ martirio a1Pipaiaindoila .quasi a;lil'unttà ge·rimani1ca pro'Cla·m·ata d'al sup,er.s.tite f.euda.1e- -simo. Il ,contegno corre,t,t()I,e amic:he.v·ole che alcuno te,nga quando ha bi1sogno di. n-0i non è ruf.fa'titp (Proiba-torir0 niè 1ded.ila rsua soUd-a one:Stà nè della sua reale simpatia; _ma, nelle stesse circostanze, il rag,gir-0 e ,lo ,si0herno te:Stimo!niano la .sua 1caipaci,tà di tradire e la sua acre repugnanza. Perchè alla Prussia, che ci aveva abbandonati e vituperati nel 1866, avevamo noi fatto, di poi, un credito ideale senza limiti? Non mai abbastanza, infine, ci rifaremo a considerare qu~llo che il Silva ha, nel su,o libro, modo di ribadire ancora una volta: che. le rgio11;natedel 24 giugno e idiel 20 ,lugli,o 1866 1fur-0n,o entnrm~-e· ifat.ali no:n 1p.e•r Ja gnwità ideUe 1nostre pe,:rdite. e dei no5tri insuccessi ma per l'impressione che ne avemmo. • Ve!d,emmo 'l1na cata.stro,f,e dove non ,era d1e una ,siconrfitta ripara.bile. Le perdite a Custoza furono equivalenti: 3281 morti e feriti 1e 4000 pr:igi1oni,e,ri ci:rca daJ1 la nostra 1parte, 5154 mo1rli ,e feriti e 1400 pTigionieri da.Ila ,parte a;ustriaica. Soomp1iglia.te tre divisioni, quattro ce ne restavano, però, intatte sul Mincio (II 0 corpo d'Armata Cucchiari), otto (IV0 corpo d'Arn1ata Cialdini) non impegnate sul Po; ci erano di fronte aippena 80000 austriaci, e ·pur, per un istante, si pensò a ritirarsi sino a Cremona ed a Pia:ce:nza. Il Tegetthoff a Lissa, al pari dell'arciduca Alberto a Custoza, :teonette la nostra; contro ·offensiva essendo inconce,p·ibile. che con 400 cannoni di riserva la nostra flotta riprendesse, la sera di Lissa, la triste via di Ancona. BibliotecaGino Bianco

22 VITA FRATERNA Non vi è con1ando che non commetta errori, non esercito che non .possa ess,er so:r.pre.so ,e tra.volto, :non ,spirito e1roiicoche no.n •sia s,oggertto ald ,orttenoo.ramenti a,ngoscto:si. Ma· Dio ipose ne~ cuore degli u01min~e ,nel genio delle ,nazioni la if,orz.adi sa:nare e d.i rtscaittar,e ogni co1pa. Quainido •più 1 s,e•mbrava ,chiusa Ja seri€. ,di CUJstoz,aL, iissa Adua fu_- con indimenticabile strazio - riaperta a Caporetto. M,a il Pia.ve ,può abbassa.re a1d err)'i,s'oidil,ao dodicesi,ma battagli-a dell'Isonzo,. PAOLO ARCARI. La nostra politica Via via che le circostanze e la coe,r,enz.a lo sugge.i"livano e ,lai e'Sigevano, anche quesite pagine inttme, destinate a pochi iniziiati, .sono state inva.se· daHa p,oiliti.ca. Abbian10 forse ,s,naturato il caratitere proprio deHa 1~ostra comunionel? Log1i,ca\rnente, e fatalmente quei pensieri in cui il no•sit,1,,0s,ip.irHo 1S:i fornnava e ,si n1a.ni,festava., hanno rSuscitato un':impuls•o e un bisogno tutto proprio di -azione, una volontà r]soluta di· esterna influenza e di reale ·dominio che ha addentella.ta l'o.pera no,stra a questo o a queH'ing.r;anaggio politiico ,e -soctai1e. Saremmo stati degli ozio•si dilettanti o dei pavidi curiosi se ,ci fossimo sottratt~ a,l dovere dell'azione·, -se, in alitre ll)aro}e, non -aiv.e1ssi,moa;c,cettato di fare, poicihè l'a verva-mo, « la nostra poUtica ». Charloo Pèguy, durante la lunga inglori•osa; vigilia.i che conIdusse la Francia alla }?attagria deUa Maena, soleva ri1petere che nessuna antitesi e,sis·te tra. mistica e politica. Noi vog:li~mo, e, presumiamo d•i ifa-re la politica propria della nostra mistica, ooJlega:nido .senza .soluZ'i0,ni la verità del pe·nsiero alla realtà dell'azione, armonizzando l'una all'altra e subordinando questa a quello .. Perchè séntiamo che noh c'è fede sirucera sooza amore aittivo, ,e. non c'è idealLsmo aùtenti'co che non teruda a giustif.icarai nelle op-ere. La politica di un popolo è la riprova del suo 1dealisimo. H rea·lismo ~di C?-.vour, non sarebbe stato senza l'itdeaUSilTIIdQi Gioberti, e la conquista ga.ribaldina della terra itaUama sarebbe BibliotecaGino Bianco

VITA FRATERNA 23 ancora una folle vellei~à senza la conquista spirituale della Giovi1ne Italia. Disicuitere1rno dunque con maiggiorie ifrequenza e i.ntiensità sulle idee, e suL fa,tti deUa politica. italiana., coovinti ,che la -politi1c:a è una ine1vLtabU.ee f o.nidamental-e necessità de.Mo spirito umano, n1entre il professarsi apolitici equivale in effetti a fare d~lla J)olit~ca, ma di quella peggiore: la 1politiica dell'a.s:se1I1tisn10 idi,ota, egoista, l]Jilbe,lJ.e,c.ompli1cen-e,ce.ssariio •e d,e:siide,ratodi ogni macohiavel 1lilslno ne!fa,sbo -e ne.fa,Illdo. Professer-emo pe1rciò la poltt:i1 ca della coerenza .tra le idee ,e.i fatti. Coimbattereino i com,proll:ne1ssi. ~ ron daremo tregua aille vigliaccherie. Guerra senza quartiere a tutto quanto tende a saè.ri!fiicare gli interessi sociali all'utilità pa.rtircOlla:re, a compromettere i ,sacri diri 1 tki ,del-la nazione per i suC'ceis,sim,es,chini dei partiti, -a!d 'i!Slteri!HreJie possi,bilità ,i:de·alidell'a vv,enire per i vantaggi egoistici de,l presente .. Sulle ;nos,tre armi stan .s:cri1ttea carartteri sen~pre j)iù prof.onldi e ·più vi vi que.ste pa.rolei: ... Giustizi,a e Amore. Noi p-a.rleremo e op,er:eremo pe1rchè •l'imp,ero di questo programn1a·1i!deale si faiocia s-e.nitirerea,lmeite nei cuori e ne govenni gli im:p,u1si -e le rel<azi,oni. D~ciam,010,pur suibi-to: - per noi anche la guerra è un atto di giustizia e d'amore, e non vorren10 la pace finchè questa non sia rispetto alla guerra rea:lme:nte pii1 giu:sita e più geinero.sa. 11 partito dei reduci Per rimn1ediato dopo guerra ,è necessàrio formare, con capi e gregari, un nuovo partito rivoluzionario. Sarà camposto esclusivamente da quelli che hanno fatto la guerra sul serio: se uomini validi, in trincea; se invalidi, vecchi o donne, nelle opere di propaganda e di assistenza, e negli ospedali. Questo partito vorrà e farà la rivoluzione in concreto, attuando subito e radicalmente quelle riforme che sono rich.ieste dalle condizioni politiche, sociali, economiche e spirituali create dalla guerra. Bi~ogna studiare e precisare fin d'adesso questo .programBibliotecaGino Bianco

24 VITA FRATERNA ma di riforme, diffonderlo, e richiedere le adesioni di quelli che dONranno attuarlo, cioè dei nuovi rivoluzionari. I capl dovranno essere competenti e apostoli, per poter diventare nello stesso tempo uomini di governo e dominatori di 1nasse, tipo Lloyd George. Per accostarci ad un esempio più no,strano_ dovremmo augurarci un capo che comprenda in sè Cavour e )Iazzini, tanto per capirci. Questo nuovo partito è- necessario per scongiurare col nostro paese due pericoli altrimenti inevitabili ed egualmente funesti: il ,pericolo del rivoluzionarismo lazza'rista o... lazzarone; il perioolo del riformismo giolittiano. Entrambe le correnti già appuntano i loro sguardi sozzi e cupidi sulle masse dei reduci dalle trincee e sperano di poterne fruttare a proprio profitto la sensibilità, i dolori, i sacrifici.. .. E si toccano le mani sotto ie con1piacenti tavolette di Montecitorio, pregustando la gioia di ritornare, come i ladri di Pisa, a combattersi a chiacchere e a dimostrazioni, e a concordarsi quando si tratta di gabellare il prossimo~ Dietro di loro spia e attende la Germania di Bulow e di Landsberg ansiosa di nuove intese politiche ed economiche. Lazzarismo e giolittismo sono due complici reciprocamente necessari, ricordiamocelo. Il primo per minacciare il finimondo, il secondo per co'ncedere appena il « parecchio », entrambi per impedire che la guerra produca i suoi veri e profondi effetti rivoluzionari. Richiamiamo alla memoria il « coraggioso » di- ' corso di Cune-o nell'agosto 1917 ed il compiac!mento onde i socialisti ne « presero atto». Bisogna togliere al lazzarismo il mo111opoliodella rivoluzione, altrimenti quell'onda possente e irrefrenabile! di vita nuova che è scaturita d~lla guerra i1mpaluderà nell'anarchia o forse, meno ancora ma peggio, nel.. ... cooperativismo elettorale - tessere e schede pèr il Pus -; bisogna inoltre togliere al gi:01littismo il 1nonopolio delle riforme, altrimenti i nuovi bisogni e f nuovi mezzi serviranno a ristabilire il dominio di quelle putride combriccole dirigenti che la guerra ha spazzate. Noi reduci formeremo dunque un partito che sar~ rivoluzionario nell'anima, cioè risoluto ad imporre la giustizia e uguale per tutU, e sarà riformista nelle opere, perchè concreterà giustizia ed eguaglianza e leggi radicalmente rinnovatrici. BibliotecaGino Bianco

VITA FRATERNA 25 :Ma spieghian1oci subito; che la nostra volontà sia nota nelle trincee, nelle case, negli ospedali; sia noto fin d'adesso ai combattenti e ai sofferenti che quei capi e quei gregari che ora vogliono e fanno la guerra, vorranno e faranno anche la rivoluzione, ma norì quella a chiacchere e a tumulti sporadici, che sognano i lazzari:sti fifosi e che vorrebbero i giolittiani furbacchioni, 1na quella a· fatti, che ci garantisca i frutti ilnmancabili e legittimi dei presenti sacrifici in opere di generale beneficio, di materiale e spirituale elevazione, di stabile e dignitoso pacifican1ento. Ne riparleremo. g. d. PENSIERO - Chi definirà il pensiero? Ma certo ·il pensiero è quello di Augusto piccolino - tre anni - che, cli Pasqua, andato, dalla metropoli, in campagna, diehiàra un giorno, testualmente: « La mia passione è passeggia,re nei cam,pi ». E, tutto solo, fa il ·giro del podere, lungo, pe1· le sue qambine, non meno di mezzora, - che lo si perde di vista, lo si perde, Augusto piccol'ino di tre annì. <.;ome!Non è pensare, il suo appetire la natura, la legge, in soliitudine, · in silenzio, calcando un terreno malagevole, .durandovi, pacato, fi,no al termine? Per me - tangibile! - è la stessa essenza del pensiero, che diviene. E così è pensiero, quando Augusto, di ancor meno, che tre anni dunque, per Natale, quando ci appartiamo, a un certo punto. la sera - cosa naftalizia, consacrata oramai - piccolini ed io zia, nella mia camera, e tutti fan1W ressa, tutti cinque, sulla poVtrona addririttura, che non si sa, dico, come voltare le grandi pagine 'deUl'angelico Vangelo del Gabrieli, illustrato con l'Angelico·; e tenendomi Augusto sulle ginocchia, e non meravigliandomi affatto che il suo primo ed .unico segno di commozione sia per l'asinello e il figlio dell'asinello dell'entrata di Gesù in ·Gerusalemrne; è pensiero - lo è!! - qu_ando, in un istante di mia distratta sospensione del racconto, Augusto rompe così: « E poi? » Ah! ... Mai, premio di comprel!,sione, ch'io dovessi ottenere nella -mia vita, d'un pensatore profondo, coprirà, nel niio. ricordo, questa piccola voce profonda di comprensione assoluta, trascendente, nelle prime gemme d'intuito di Augusto pensatore. X. Ricordatevi, amici combattenti: avvertiteci tosto di ogni cambiamento d' indirizzo, per ricevere sempre la Rivista. BioliotecaGino Bi·anco

26 VJTA FRATERNA Un testamento « Pietro 1'1elli, tenente di comvlem ento nel ... Fanteria, classe 1890, caduto niella ritirata tra .. e... il 2 novenibre ..... » Il tenente l\llelli aveva detto un giorno scherzando: ' - Se avrò mai la ma.linconia di scrivere un ,, testamento .spirituale », tu sarai il mio esecutore. Ecco l'inventario del su.o sacco da trincea:. un po' di biancheria frusta, un Vangelo,, carta da lettera e cartoline in franchigia, un librettino da note con 11oche pagine scritte a lapis. Questa l'eredità di Pietro Melli. Nient'altro. Nla l'attendente il suo ,, sgherro», s'è staccato da questa miseria fac~ndo due lagrim.e gr-0sse e lente. Oh, ll!elli, il tuo cuore! In d~l'ina, una notte di luglio, ti dom,andast.i, nie presente: - Mi vogl-ion bene i 1niei soldati? . Questa doma,nda ti premeva assai. Poco prim,a, ad un graduato che si Lamentava di esser poco corrisposto, avevi detto: - Bisogna amare i soldati, amarli molto. A. chi diffidava di questo amo1·e, Melli, .tu, autodefinito ,1 un mulo ideal"ista », replicavi. seauentemente: - Il popolo è di chi lo sa amare. Tra i fogli scritti del tuo agendario ( quanti scrtìpoli'nel compi1nento dei tuoi doveri quotidiani!), c'è una preghiera: « Noi ncm vi chiedia1no, o Dio, la speranza: essa scende come pioggia di fiori sulle nostre- teste; non l.a morte dei nostri oppressori: la loro ftne è scritta sulla nuvola di domani; non di varcare la soglia della niorte: è varcata, o Signore; non corredo d'armi potenti: le avremo dalla tempesta; nè aiuti: il campo dell'azione è aperto oggi davanm a nòi. «· ~1 a oggi, mentre è c.orninciato il vostro giudizio nei ciebi sui duemila anni vissuti dal Cristianesimo, concedeteci, o Signore, 'Una volMvtà pura, còncedeteci una volorntà santa». E appresso, questa profezia di j)f azzini: '« Quando le vostre anime o giovani, saranno capaci di proferire unite questa preghiera, voi sarete ciò ch'oggi non siete, forti di virtù iniziatrice e d'assenso di popolo,; è l'Itdlia, come la invochiamo, sarà». · Questo, P-ietro 'fl1 elli, il tuo testa1nento. g. d. BibliotecaGino Bianco

·vITA FRATERNA 27 FU~CIERI PAULUCCI di CALBOLI Oggi l'eroe ha cel~brato l'anniversario della sua festa: della sua terza ferita: di quella che lo ha fermato. l\Ia non ne ha fermato l'anima. Si va, in carrozzella; ma in ca,rrozzella si va - dal 2 dicembre - due, tre, quattro _l'Olte la settimana, tante volte in un giorno, di giorno e di sera, se è in Milano e se è fuori, se fa rigore di vento o umido di pioggia o neve: sempre si va, ovunque si va. A promulgare l'Italia. Italiani! Qui è il testimonio. Dell'amare, del dovere, del sacrificio, ma del sommo sacrificio, italiani! Qui siamo nel piano più alto dell'eroismo. Se avete fatto alcuni gradini della • scala., italiani, non basta! Qualcuno severan1ente vi richiama : oggi l'Italia ha bisogno di tutto l'eroismo1. Costui assolse tal compito, costni l'assolve, e ha diritto di richiamare. Vi stanno davanti, con lui, i n1orti che egli incessantemente richia1na, i -mutilati, feriti, invalidi che rappresenta, i combattenti che invidia.,: tre schiere che tutte incarna nel corpo a metà ucciso, nello spirito mille volte più vivo. Vivo e acceso di gioi_a sublime, italiani: la gioia dunque del sacrificio, del somn10, dell'insaziato sacrificio, la stessa gioia .di Tito Speri : la consumazione di sè nella legge del vero, del bene; la grande idealità che· è la grande realtà: ancora la patria; nella patria, la custodia della vocazione dei popoli, per la verace fraternità delle razze, per la libera e possente salita. dell'mnanità. La patria. Minacciata ieri dal pericolo di starsi fuori dall'agone della dignità e della forza e della redenzione intera; 1ninacciata oggi, per la trafittura che ne tocca fin la salvezza: se il paese_ non si desti, ognora più, infinitamente più, alla coscienza del fatto, riconoscendo la propria responsabilità; se il paese non corrisponda alla grandezza dell'esercito, con disciplina centuplicata di rinuncie, di offerte; se il paese non abbia fede, coraggio, resistenza. Fede, coraggio, resistenza, italiani! E la vitt0ria è là. L'eroe l'ha promesso. Ma l'ha promesso l'eroe. - il Centro di lavoro per i soldati - Per iniziativa dell'Associazione Nazionailis,ta e del C2.nr.ro di lavoro Jl)e-T i soldati, il te.n. Fulcieri Paulucci di CaLbcU ha tenuto al Conservatorio, in Milano (nel cui Ospedale .11aggiore si t.rova), il BibliotecaGino Bianco

28 VITA FRATERNA discorso da lui ·intitolato « La mia festa », il giorno 18, anniversario della sua terza ferita, che lo paralizzo_ dalla cintola in giù (DossoFai ti, 18 gennaio 1917 -- Mi1lano, 18 gennaio 1918). Reso inabile alle fatiche di guerra dopo le due prime ferite, egli era tornato indoniitamente sul campo, al fuoco. E l'eroismo dimostrato con l'atto e la condotta, gli meritò la 1nedaglia d'oro. Presentava l'oratore un Uomo che personifica l'altro lato dell'eroismo patrio: chè il 7Jrof. Eliseo Porro, pad.re di tre figli, dei quali uno è caduto sul campo, l'altro è disperso da Più di un anno, e dell'ultimo pure non si hanno notizie, è uno dei Più attivi e battaglieri interventisti niilanesi. Genialmente i nazionalisti ·avevano scelto in lui il loro interprete ~ al disopra di ogni differenza d·i partito ~ a colmare la loro assenza eloquente: tutti trovandosi alla tronte. n pubblico d'ogni classe, accorso a ud·ire. il ventiquattrenne ufficiale glorioso, ,ion potè essere contenuto nella sala, e, dall'interno di questa, si udiva la folla di fuori, rumoreggiare: magnifico omaggio al giovine semplice e nobilissimo. Ascoltato con religioso raccoglimento nella sua, che chiameremo coniunione dell'ani1no agli ani1ni, festeggiato con passione alla partenza -. come all'an•ivo -- fu poi seguito (ino all'ospedale, in famigliare incrocio di benedizioni e di ringraziamenti, e di dolce conversare. · 6 Parole pianissime 1·icordiamoli e ricordiamoci a lo1·0. Quel.lo c.hie Sii è d-et-to tante e tante volte, quelllo che se.mpre si deve ripeter-e, ìaccia·moJ•o. !Perc:l1è :non .si:a un Tiitor,nelllo ,a ooi le orecohii-e,s'abituano .e il cuor,e s'addormenta! 01.e !Sareibbie ;i,l di-sastr,o. Noi idell.a « ,fronte interna » non ,cJd.mentichiarno 'U,nmomento la « ifronte dove -si combatte ,e si iSoJfre, e sii·muore J)er l'Itaha e per la giustizia; e per -noi. - I nost1Ii. soldati! ricondi,amoJi semll)r.e, e spessissimo rrico;ridia·moc.ia lor.o. Ri-cord1iamoiM·(,l'.)e•1r '.ar diel loro pensiero Oa 1guild.atdell.a nostra vita. Perchè come loro dobbiaimo tendere àUJa V;itto1ria. - Conie loro! U ,confronto tra i mezzi div,er.s-iiss.i-moloi,n ,cui tendi.a1mo a questo stesso f,Lne: tra .i loro ~)atimenti, i loro sa,er1fici, il.a loro du.ra ,asprissima vita, e Je nostre 1comidizioni,id·ev.e,ammonirci · a .pazientar.e e far pazientare intorno a noi pu.r in m,ezzo .alle .pi•cc-oleo g;ra-ndi dliofficotlà delila vita d'og,gi, ,ad 1acc,ettarie, SOQ)portar-e,vole-re anz,i e ricercare Qluei. S!a0ri-f,icich:e pier la p~tria si Cthi-edonoanc'he da nari, non combattenti. - Ricortdiamoll.i, :per ,esig,ere -da noi stesse a.nzitutto, e intorno -a noi, che il tono dell.la vita s,i :conformi .a11.agravità d-elJ'o.r,a che. v-iv'iamo. ~ iE ·rj,cordiamoci a l0iro ,quanto ~Più spesso :POSsi,amo,:p-e.richènron si sentano soli, perchè -no.n ,debbano pensare che .no:i, il (l'.)aes-e:per BibliotecaGino Bianco'

VITA FRATERNA 29 cui tanto .softfrono, li cl.i-menti,chi,amo, li abbandon1aimo. Og.nooa di noi deve in ·qual,ch,e modo •e in qualch~ •misura il)artecipar:e aJlle ope.1,edi .aissistenza l}er la guerra ohe tante iattiv.ità ,1ichiredo.no. Ma ~nche ,alJ',iillfuor.id'i ,questo cerchiamo idi f,arci sp-es.sopresenti .a il.mo, -ancne 11:nentr,seono Jootahi, lassù, in cospetto della .morte... - Giunga l:oro tir:equ:entela nostra parola: curiamo 1a cor.r:1-'spo,n,ct.en,zcaoi combattenti .che .abbi.amo la if ortuna 1di conoscere, !l'is:po:nid,itamtosto ai saluti che con tanta gentilezza ·Cli mandano; ,ser,biamo ,gl'i:ndi.rizz1 idei 1Pi,ocoli soldati che. oobi,amo conosciuti (in ,ospedale? per · v.i,a ldellie0o.ro famiglie? comrunque), ,e seguiamo:H, di tanto àn tanto, i!l ·Più frequentemente po,ssibile, con ·-una (I).aro.ladi augurio, cli sa1'uoo, di ,fiducia in loro; 100.n una domanda di noti~i'e, di .c.hreicosa può far loro piacere ; oon un piccolo dono, ,anci11e.. Piocohssrime cose, ·ma idi IUJil ·gl'!al1ldevalore 1J>:earht è lontano, ie così lontano, - e ,&eint,iil',àc,onfusamente n.eJ nostro pi,ccolo a.tto ,affettuoso ù',e5,p11'ess'ione dell'animo del paese. a.dar. -----~----- FAVOLA •.•• STORICA Sì, sì, ·micio 1nio, la prQlprieti\ è un furto e viva il collettivismo! - Ma quando si tràtta di mangiare, cùcciolo be.Ho, diventi conservatorie. Pare una favola idi Triluis,s•a. Inv.eoe è un faitto storico ·dei più autentlilci e, rece,ntissimo,. Lleyd Ge6rgei, diiscutenido di guerra. e di 1p,aicec. od. delegati dei sindacati labouristi, cioè coi capi socialisti inglesi di marca int,ernazionale (di più autentici non .se ne trova ~he, :in. Italia), s'è s-e,ntito, a bruciapelo, q:uesita do-manlda: « Qual-e protezione conta il Governo d'a1c:coridare dopo .la guerra ru.gli operai ,sindaicati ciontro la concor.renza deigJi op,erai non .p,raitic.i prooe,ss,ia:nalmenite 1che, furono a,ssunti du.ran,te la guerra?» Diamine; que1sti dvoluzionarì, marca: « tProlie,tarì di tutt,o il mondo, unite.vi! », ,si ,preoccupano degli eventuali con.corr~nti al privile.giio d,elJ'.o.rganizza.zione, p-e.ggio di• certi borg,he.sli « pe- · sc.iicani del protezi,01ntsimo»? Ram.no dunque paura della .prima conseguenza i1rnmeldia.ta ·rivoluzionaria 1 dieill'a gue1~.ra: ,la li:bertà del lavoro e del .comme,rcio, la fine di tutti i trust borghe 1 si e pro1 letarì. Ma non basta. U.n'a1tl''io del~gaito ha chi-e,sto a Lloy<l Georg-e: BibliotecaGino Bianco

30 VITA FRATERNA « fer pr,ovarie· la since.rità de~la nostra affennazio111e, che lot;t;ia,mo per la de,mocrazia, può .il Nlini-stro dar,e l'asskurazione che le ric~hezze del nostro Pa,ese :Saranno sott.oipoiste a coscrizione e che sarà fi.ssato un, r€tddiio m-asisimo per ottenere la d,en1ocra1Zia econouni,ca,? ». L1oyò George r:ispomie: - Suppo11g,o che ciò si apipliche1rebbe anche alle fabbri,c.he. (Voci_: Benissimo! Beni:ssimo1!). Lloyd George continua: - Se si i1 stitui1Sce da 1pe1r tut.to l'eguaglianza, 'deve trattarsi d-i ,eguag,Uanza pe,r tutt•e l,e fr·azioni e le cla,ssi. Sono m1 0Ho ,c,ontento di sa,pere che ta,le è il vostro scoipo, quantunque :not'i che non ,si a;c,cogli,e que•sita mia dichiarazione con gli stessi unanimi a,ppla usii della prima p.roposta. (llaTità). Rildiamo anche noi. Soffochiamo neH' «ilarità» bonacci10na iil disgusto nauseante, che ci provoca il trucco ,sooperto. Quei g.agl'iOif,f-i cre1d.iiamo-lofinalm-snte - hanno paura fi:n della p,roipria voce: .rivoluzionari finicihè la pe•N~·e gli 1ntere.sisi s·ono al :sicuro·, quanJdo, c'è da far le, schio,ppettate ,e ·cta pe,r!der qualche cosa stan .coi neutralisti e coi prote,zionisti. M1 entre stia.mo in trin1cea, queHi · s'i1 mlbos1cano e trait,tia,no col :nieirniico; se -domami, per un8J causa non m-eno igiusita e sarnta, doveissimo trova:rci .sulle barrica.te,, si •t.aip:per·ebberoin ca!Sa e f arebbe,ro la spia. • Conosciamoli fin d'aid-esso. * CONVERSAZIONE Parole della Direzione Rigrazia,mo qui, tutt'·insieme, qua,nti r:innovando l'abbona:mento o mandandocene di .nuov.i hamno aJV,utoper la 1p,ioco.larivista parole di sim'Patia e d'auguri,o. - Hicamb'i-amo cordialmente gLi :auguTti.! Pcl'egùl'.iamo ichii. ci. ha manldato soJ.o auguri, o plausi, o consigli... di mandarci .anche rubboname.nti: chè q,ueUi, s-enza qruesti, non va1'gono praticameinte. Preghiamo .quell1i (e siano pochi!)· che di,sdicono 1',aibboina 1 mento, di dd.rcene schieittamente il motivo. GraJdir,e.mosempir.e, da ogru iparte, ·cri ti che sincere: che pos- :Sono ,esserci .grande aiuto. · Ma: anche 1per migliorare bisogna -anz.,i.tuttoviv,ere. E ,per vive1~e la rivista -h·a bisogno di moHissi,mi abbonati. BibliotecaGino Bianco

VITA FRATERNA 31 Conie atttondere la rivista? ci domanda un',<u11ica. Risponctiaimo: - fac,endola co.nosoere a quanti possano iinferesarv,isi; - pr,esentandola, raiccoma.ndandoJa, prestando •i 1fascic-0letti .in fottura (è consigliatbile quest'anno a.nchle una ,certa ,economia di .numeri di saggio) a persone '3.ln1i.che,conosoonti, .a11ecomp.a!gn,eInferrni,ere ·v,olontarie; - parlandone, ,ma.ndandone cop1e agli Amici combattenti; - scegli.endo J'aJbbo.nam.ento a « Vita Fraterna », e consigliandoJ.o, ,come do.no a ·gioiv.ani Mniobie red amd.ci: dono ohe ha il :pregio sipe·ctaJe .di ri.nmo.vare U gesto aJ'lf1ettuo.soe la memoria •ch·e 1 esp1ime, ,og.ni 15 giornii., e d,i rappresentar-e rC<om-euna frequente corrispondenza amiica: dono 1Parti-colarmente gradito a,l fro.nt:e. Un dono artistico: jJ pit.torie ten. Aldo Carpi cii dona, perichè Jo offriamo ,come :Premio .aigùi abbonati sostenitori e .a quelli. c.h.e avranno 1pro0urati almeno 10 abbonamenti nuovi a « Vita Fr.at,erna », un ,suo di.segno :fatto ,a1P1.Positamented ,esclusi,v.am-e.nteIl)& la nostra rivi,sta; - ve:r:rà di,striitbu:itoin· ,cotpie numerate :a quelli crr1e se lo .saranno ,meritato. Ecco: da vari ,abbonati uifd'iciali al fronte ci v,e.ngono chieste ii.ncticazioni ,e collaborazione di .scritti pier Ja loro ope.ra 1educatiiiva fra i sold.ati. Uno d',e,ssi !éligg,iung,e: « Sono fehoe e fiero di po,ter dire che « V;Ha Fraterna » è 1già ,per me un ottimo aus:ilio ». Ci è .molto cara -questa :spe,ci,e d.i ,colJ.oooJ.·azio:netra noi re .i nostri co·m1baHtenti,c.he r-ispoinde al nostro ~.entimento di ,affretto ,e di t"j,erezza per loro, e •lo es_p,f!i.1me. Agli ufficiali ,era s,pecialrrnente ,consacrato il fog1ietto di gennaio « Vittoria! » .pubbliciato ,ne.I numeTto -passato: i pensi:eri stirale.iati dai « discoriSi mi1Ha.ri » di Giovanni Boine saranno per l-0iro un'alta guida. e un aiuto nell'opera di 'P,ro.paganrda clhe essi devono svotlgere fra i loco soldati: Q)Oi,:potranno da.r loro i fogli,etti stess.i com,e richiamo -e r.ico,rd.o deJle ,cose dette. AUe 1na1nme e aUe maestre anzitutto affi.dia1mo il ifo,glietto « Resistenza! » p,er.ch·è lo diffondano ;tra i bimbi. Attrrav:eriso ai :p,icc-o:li lettori vog.Ji-amo che esso .giung,a alle ,fam,iglie popolar,i, con una gentile pe.netJ.·az·ione. . Per le Inf enniere rli guerra ria·prinemo ·prosstmamen.te 1U.napictCola rubrica viva in cui a,ccog.lieremo ,e p:resemteremo voci .si,ncere dell'esper,ie.nza ie della riHessione per lo svoJgimento del c.omù){i.to umano e 1patriiottico. Iostra :aJSipirazione,nostro ,scovo, nostra gioia - se vii rirusciamo è che ,queste umili e fer.v.ilde 1)8)g.ine.ttieportino un .aiuto. viivo a quanti comJ:>attono oggi l}CJ."la vi-titor,i'a,,p,er un migH.o.r,edomani; -che esse sign-ificbino e sta:bili.s,ca,noUlll'intesa per la !Più efficace coHaib.o.razio,ne f!!'a quanti crediarno in questa vittoria, in :que.-sto domani migliore, e lo voglia1no, a .qualu:nqrue costo, per l'Italia no- ,stTa, e per l'Umanità; - cb·e -esse ie.s'Pri,m.a.no-e aumentino la 11ost~a gjoìa dì avere de-i fratelli e deUe sor.elJ,e nella ideale f.arn•iglia di BibliotecaGino Bianco

32 VITA FRATERNA questa .fede ,e di ,qaesta v,e1lontà, - 1a · nostra g.101a di sentirci i,nsi,eme, - di sentrl.r,ci molti, - tdi sentirci fort~ gl!i uni .per gJi 1altri! (La massi,ma tristezza, la p,iù i.nsidiosa depolezza è isentirs.i i,solati neJ buio ... ) Propaganda popolare e convegni di Vita Fraterna - O~ni d.omenitCa, salvo l'ultima de.I m-ese, aue ore 16, :per iniziativa <del Gruppo .FemminHe idi V:ita F:r.ruterna, conve:r,sazioni di pr,OII)aganda 1!)atri,otUca fra. le dolllile del 1popQllo, nelle ,scuole di Via Stoppani. L'ultima d.om,enica di .ogni m,ese ,alle or-e 16, -il « GentPo di !lavoro ,per i soldati >>, Mi.lano, via Bigli 15, ,acoo:gJie 8l))bonate ,e .aibbonaui di Vita Fraterna i.n riunioni a•mic.hievoli. Resistenza! Vittori~ ! Ci ,si ,chiedono molte ,co.p1edei foglietti di l)ropaigan.da fÌ'ia .i soldati -e fra il popolo. DunQiue, mnlte ·coipie ci vog,liono dei f.og%etU di .propaganda fra i soldati ,e fra il ij)o,polo. Oltoo ai due oobonamenti annui ,dli ,p1~opaganda (di L. 1 per ciascuno dei dpe .giornalini, ,con di.r.itto a 2 ,coipie di ,ogni puntata) -· ,pre&entiarn,o le oollldd.zionii ·per l'aécruisto di mo1te- co1>iie ,dii « Vittor.iia! »_ è « Hesi,ste.nza! », iJ.)er faciaitarn:e .l,a .più ampia ,diJfus.1oThe. Ecco 1i pr.ezzi: 10 ,ciopi,e: 1L. 0,35; - 50 -copie: L. 1,50; - 100., CQl)i-e: L. 2,75 ; - 500 '◊OJ)i-e : L. 14 ; - 1000 copi-e : L. 25~ Mandate le ordinazioni oon iSollecitudi.ne, quam-do .ri,cev,ete un fogliietto .ohe vi IJ)uò essere utiJie, per aPrivar,e in tem,po ad av,erl ,. Abbiamo anc-ora qualche ,co_pia del .fog;lio ·<< Ries·iste.n.za» di Dicembre (per .le don.ne del IPO'POJ,o-,con le note « Verità da ripetersi » idel Te.n. P,ruul1uc1Cdi C-abo1di), .- e ·di « Vitto,ria ». Abbonamenti. Riceviamo anc·ora ,qualche q,uota ,dii abboinaimento .iin L. 5. Dobbiiamo tl'ipetere dunque che l'enorme rincaro della carta e di tutte le spese di stampa e la trasformazione in quindicinale ci hann costretto ad elevare il prezzo d'abbonamento .a L. 6 (estero L. 7.50). n pr,ezzo ni.mane di L. 5 U)er chi (l)rende ,almeno 20 a,bboname.nti 11ns1.ieme-. L'abboi1.1am,ento sost~nitor-e restia .immutato: idi L. 10. T.utto quanto riguarda « V;ita Fraterna» va indirizzato ;alla direzione e a.mmi:n,istrazione, V•i,aSpiga 25, Milano. Errata corrige: nel numero scorso a pag. 7, « Note d'amore>), linea 13, dove era scritto . dimostrcito. si deve leggere mostrato. T1ip. A. ,GORLINI .e C. M!Hano - LUIGI MAIOCCHI Ger. Resp. BibliotecaGino Bianco

RESISTENZA! PAGINE. PER IL POPOLO Gennaio 1918 Bambini Italiani I Mamme I ,, Questo foglio, intitolato con questa grande e forte e severa parola, è stavolta per voi, piccoli amici nostri, per chi deve ,spiegarvelo, e ve lo rammenti fino a che sarete grandi e ne farete te,soro. Vi troverete due lettere scritte a un bimbo e a una bimba d'Italia da due ufficiali, uno _- poveretto,! - prigioniero in Austria, l'altro che sta per tornare in combattirnento dopo guarito da una ferita e da una lunga malattia. Leggete queste parole come se fossero rivolte a ciascuno di voi: e sentite che grande cosa è l'amore di Patria che le ispira! e mettete in pratica i con~igli per voi che esse contengono: vedete che anche voi, be.nchè piccoli e deboli, potete far non poco per il bene di questa nostra grande e bella Itali~, per cui tanti forti giovani danno oggi il loro sangue. Anche voi potete aiutarli a vincere! E dovete aiutarli: perchè essi combattono affinchè voi, piccoli, quando sarete grandi, possiate vivere e lavorare in pace. Lettera del prigioniero Tenente U. C. a un bimbo di Milano, alunno della quarta elementare. Piccolo, e.aro amico, Il tuo povero ufficiale è pr1g10niero. Sai tu che cosa vuol dire? Immagin•a di aver· voluto fare qu~lche cosa di molto bello per far piacere alla mamma certo che ti saresti procurato dal dolore, e che mentre stavi compiendo quell'op~ra buona qualche uomo cattivo t'abbia afferrato brutalmente per il braccio e rinchiuso in una stanza buia senza i tuoi giocattoli, senza i libri di scuola, senza la mamma, e t'abbia detto: dovrai rimanere qui dentro per molto tempo, anzi non sappiamo fino a quando! Ed io è da un anno che aspetto! Biblioteca Gino Bianco

2 VITAFRATERNA Quindi se qualche amic·o ci scrive è una grande g101a. A me piace molto avere un picoolo amico come te, ma non so se tu sarai pure contento perchè devi sapere eh 'io sono molto vecchio eppoi anche parecchio serio e quindi antipatico come tutti gli imbronciati. Veramente, io non sonQI mai stato serio serio, ed ho preferito sempre essere gaio, essere cioè fanciullo come te! · .Figurati che anche qui qualche volta dimentico tutti e mi metto a correre e fare capriole· come te. Ma tu studi anche, mi scrivi, e sei bravo e la maestra è contenta. Bravi()!! Studia, sii buono e· gaio. Studia e proverai gelle grandi gioie perchè un'uomo ignorante che poteva non esserlo è detestabile e disgraziato. Sii" buono perchè il mondo ha più bisogno di uomini buoni che di uomini grandi e perchè pure la bontà dà e procura delle grandi giielie; ora sir gaio perchè l'allegrezza è il profumo della tua età felice. Procura di divenire quanto più tardi è possibile serio. Sappi che si può anche seriamente operare in allegrezza e che la serietà completa è molto brutta. Io penso intanto che gli ànni passano e che con essi viene il muso ingrugnito e che quando me ne ritornerò in Italia sarò irrimediabilmente cupo. •Potremo rimanere però sempre amici; se sarò amaro cercherò d'addolcirmi alla tua presenza oon molte paste; va bene? · Quando ritornerò in Italia! Mio Dio, mio Dio, che tuff o _mi darà il cuore! L'Italia, la Patria! tu lo sai bene; che cosa vuol dire? Tu, sebbene fanciullo, che vivi in un momento di grande dolore, di grande sacrificio, che hai sentito tante volte il tuo piccolo cuore battere forte forte vedendo partire i soldati o quando sentivi gli annunzi di vittorie o quando, andando .a passeggio incontravi un bel soldato ferito, orgoglioso e ·contento, tu certo sai, che canti con entusiaismo il bellissimo canto di Mameli, tutto il maraviglioso significato della parola Patria! Tu che volevi essere il mio soldatino devi aver pensato che è molto bella questa Patria Italia per la quale si soffre e che si ama tanto! Sì, è bella, molto bella la nostra Italia! Va, ora che. la stagione- è ridente, ai giardini, guarda il nostro cielo luminoso, guarda tutto il. bello -che ti è attorno e -poi chiudi gli occhi e pensa che è tutta così, per una grandissima estensione, bella, tutta un giardino e che quasi tutt'attorno v'ha i1 mare, il mare fragrante. Biblioteca Gino Bianco

VITA FRATERNA 3 Anch'io qui, quando voglio vedere l'Italia, chiudo gli occhie penso a quello che ho veduto quando c'ero e alloll'a vedo anche Milano, la mia famiglia, te, e mi sento in fondo al cuore che batte forte gridare una voce : - Come tutto è bello, come voglio bene a tutti! - Ved01 il mio soldatino, il mio soldatino che studia, .che vuol bene a tutti e che mangia volentieri le paste ma che vuol diventare il bel soldato di domani, vale a dire un giovane colto, buono, vigile, utile. E ~ome lui, io, il povero ufficiale disgraziato, vedo tutti gli altri suoi compagni di scuola, di giuochi, tutti i fancìulli della nostra Italia, così che il nostro Paese sarà· bello forte laborioso. · E allora io- che sarò vecchio andrò qualche volta ai giardini, guarderò attorno le cose belle, in alto il cielo luminoso e chiuderò gli occhi forse per sempre dicendo nel cuore contento! Ora veramente l'Italia è completamente bella! Ti bacio tanto tanto, aff. amico u. c. Somorgia (Ungheria) 6 Giugno 1917. La risposta di un soldato d'Italia Cara figliuola, ad una piccola Italiana Natale 1917. P,er una felice combinazione ho ricevuto i tuoi auguri mentre mi trovavo in famiglia, con la mia sposa e il 1nio bambino, e m'è parso che le tue parole fossero come la voce del buon Dio che mi dicesse: - Va', torna sereno al tuo _dovere, resisti e combatti da forte, e non avrai lottato e sofferto inutilménteJ poichè dei vostri sacrifici non solo ~a Patria s'arricchirà in grandezza, ma i cuori dei piccoli italiani, pur essi, s'arricchiranno in bontà. Ringrazi10 perciò te, le tue compagne e la tua brava maestra, per la felice idea di scrivere quella vostra bella lettera natalizia· ai soldati d'Italia. Io la porterò meco, ·tra gli oggetti, ricordi più cari, come un talismano e come una benedizione. Biblioteca Gino Bianco

4 VITA FR!VI'ERNA Ed ora., mi permetto, da fratello maggiore, di darti alcuni piccoli consigli. Se vuoi che veramente il soldatoi al quale hai scritto possa, pensando a te, essere ognora confortato a far tutto il suo dovere (pensa che spesso si tratta del terribile dovere di m.orire), devi sostenérlo, col tuo buon esempio. In qual modo? Osservando scrupolosamente tutti i tuoi piccoli doveri, sopportando i disagi inevitabili, facendo un po' di bene agli altri. Mi spiego: per te, fanciulla mia, far del bene può significare, per esempio, procurare una qualche consio~azione ai tuoi · cari, alle tue compagne o alla tua maestra, essendo servizievole, paziente, 1noderata nel parlare, più attenta, più dolce ... Non ti dico quanto può giovarci contro la tristezza, l'avvilimento, il dolore, il ricordo della tua piccola vittoria riportata per nostro amore, nelle ore interminabili delle notti gelide, piovose, mentre il fango insopportabile par che ci inghiotta e la violenza nen1ica centuplica intorno alla nostra povera vita le sue formidabili insidie. Vinceremo, sai, a· qualunque costo; ma per vincere abbiamo bisogno che tutti i nostri sforzi siano sempre sostenuti dal vostro amore. Lascia dire a me, che sono, babbo, che il vostro sorriso è il conforto più caro e più d-esiderato. Ti bacio, A GiU,SeppinaM. - Olaase IV S~ole di Via Stoppani - Mila110 Piccoli amici italiani, Tenente G. D. dite alla mamma che raccol.ga anche i vostri risparmi per quello di cui parlano tanto i grandi: IL PRESTITO NAZIONALE. Anche i vostri denari, così, serviranno per aiutare i nostri soldati. "RESISTENZA!·,, ~;!::iiie~:~ ~;:i:!: VitaFraterna Abbonamento a queste pagine staccate L. 1, per 2 copie ogni numero Si vendono anche separatamente: 10 copie L. 0.35; 50 copie L. 1.50; · 100 copie L. 2. 75; 500 copie L. 14.-; 1000 copie L. 25. MILANO - Direzione, Amministrazione, Via Spiga, 25 - MILANO . Biblioteca Gino Bianco

I • poi librati. V.ai e r1,edd.e vai, sulla riva. Ah. librati al tuo mare . .Interroga illl libertà . .Rispondi in Jiliertà. E rom[Pi, ,e .assurgi, e rinnovelLa. P.ensa ,col tuo pensi.ero. Conosci 1e. E', questa, ireligione. La religione è il culto ,deHe divine faco1tà deposte ,nel tuo essere, '>•e.mi fecondi e [Puri. . ... Bamb.in.a, corni! Trovati im-mobi1e, dinanzi a i-m-mobi1dc.ipressi, sulla v-ia Alp'pia Antica. Il C'ipr,esso cc è ·una pi,anta che ,pe.nsa ». E ti sfiida. Tu sfidi ln. sua im·mobilità: tu non h.at mai visto un ·albero non muoversi: l'aria so.sp:ende talvolta la sua legge into11Ilo al c.ipresso. AJto, chiuso, solingo, bruno, aristo·cratico, mesto e· .contempl.ati!Vo, lil ci!I)J'lesso, talvolta, sta f,ermo. Ti dispera! Tiu ,devi .abhél.illdonare. R'i'.volg,erti, risoffermarti: invano! Non si muove. !immergiti nel sole glorioso di Roma! ·CorrJ! Va, so1a. Soli, bi,so,gna il)e:ricorrere .gran tratto ,della via,_ deJ.iLa vita, per essere. Vincere s,enza aiuti. Apprendere. Se ore.a.tura inco,nscia ti wc.compn.gina s,ul Palatino, cacciala via, almeno prima di soendere nel.lo Stad,io. · Stadio! .inesprimiibile, i'ffi{I).rovvisa-onda di esaHazio.ne! Sola, .af.fannata di bellezza, di eternità, risali, e, da.l['aJto de1 Palatino dà co,nv,egno, con fulgOTe di sguardo, - .nel ifulg,cn·e diel cielo ,di Roma, ,nel ,selv.agg,i,o gr-embo sterm·inato ·della terra di Roma, - ane T,e.rme .cli Caracalla. Ma non nel riassetto di oggi. Balza all'.addi.etro. In un'ora div·e1ta alle catene d-el quo,tidiano sudore di pane, corri al convegno, furtiva, ladra. E' sera e bu-io ormai. Ma ti aspe.Ua l'a-m,or,e. Sii. ama Ro,ma, com·e un .amante.. E HOJTia.ama, come un amante. E no.n paventa l'osciur.ità, chi ama. . Si ,e·ntra co1 r,is·o sommesso -d-ell.a trem.enda •gioi.a, ,e ti rfoJleggi.ano intorno, nella ,di,scr-et.a ombra, i miJl,e rCO·mPlici. O grovi,g.li di sterpi, o ,ancor ·seJ.vatica ,sel•va di erbe, di pt-etracoo! O voluttà di sicurezza ,e di oolloqU10! Parea che la natura entrasse in me, ed io entrar nella natura. O dcl0ipi,c.h,emura! o conf,ident,e tooc,arv:i ebbro, o ·s·orrid,e,nt,e! O staT-e audac,e nel mi.stero delle chius,e sa1e, dal:le porte i.nchiodate 1pr0iib-itol O ],ento rHornare, ,e, a uin tratto, a salti di gazzei11a, 11-sci,re:J.'ora d.iv-elta t,erimi,na. E, r"i.ded1'do,d,elùa tremenda gioi.a conosciuta. 'USC,ire! .... ,Roma è seime. Quando, .nel lont,anar del f.em.po e dcl~o sp~z:io, ti tornerà sul ,p.et.t,o, e ifra lie tese braccia, il fiato di Roma e nel nostalgi,c-o s.angu'3, - tu -sapr.a1i,che cominciò q,uel gio-rno, ne.l .saluto estre-mo, 1<l!lla:partenza, la vit.a di Rom.a -in te. Un in,grand.irsi, aprirsi, divam1pare, -ed· un r,i-emp,irti, ccme rigurgito. ·Questa, è Roma. Et-eirlllità, -creazione, gieneraz,ione. Quì, ncin s'invecchi,:1.. - Accosterai ai ruderi tena:c.i Le memJbr.a stancb,3 e tu riisong,e.rai. Iv-i p.eregr.:nando, sen11rai tutta .1.a giovinezza .r-Hiortre, ,e,d al cuor:e ri- ,cfire le ·speranze.... Tu morirai sc.h1usa ·aJl'avv-en:re, come nelle 'l)tl"imie.reillusrioni.... · Xon disperare .... Perdona, a'tendi. C'è ·nn varc·ì ,ancora, quando co}mato è un varc,o. A·more, a,nicora ancoTa L. BibliotecaGino Bianco

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