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la più straordinaria vita d'uomo che mai sia

stata scritta.

Ci

è avvenuto

di

tornarvi,

anche qui a

motivo di una occasione, quella appunto della

H

umanae

Vitae,

per curiosare ancora una

volta negli affari privati

di

un uomo che,

dotato di grande temperamento e grandissi–

ma attività erotica, non volle mai metter

li–

miti al volere di Dio e alla prodigalità della

Natura: onde, secondo i calcoli di Bordes de

Fortanges , gli sarebbero toccate alla conclu–

sione della non lunghissima esistenza, 2 figlie

legittime e 217 naturali.

Quell'individuo sregolato, che contava fra

gli

antenati un Restif detto l'« Uomo severo»

e un Restif detto l'« Uomo giusto» , odiava

la pillola, ossia quel concetto limitati vo e

prudente che chiamiamo pillola; gli piaceva

veder

le

conseguenze delle sue azioni, e anzi

si potrebbe dire che, avendo largamente se–

minato in· puerizia in adolescenza e in gio–

vinezza,

gli

restò da mietere e raccogliere nel–

la maturità e nella vecchiaia. Sempre per via

dell'occasione estiva che

ci

ha ricondotto a

Resti{.

ci

parrebbe giusto ribattezzarlo, a sua

volta,

l'«

Uomo morale»: come quello che

diede

il

maggiore, e

il

più lungo impulso, al–

i

'idea che Dio vede e provvede, e che chi

si occupa dell'atto d'amore non ha poi da

preoccuparsi per giunta del futuro della

specie umana.

Aveva quattro anni, Restif, quando la pri–

ma volta

fu

tentato con giochetti imprudenti

dalla ragazza Marie Piòt; ne aveva cinque,

quando abbozzò i primi approcci amorosi con

la ragazza Marie Louison (Casanova, che

fi.

nisce con l'essere un ritardatario, arriva a

Bettina sui nove anni); mentre a dieci, quel–

lo che abbiamo convenuto di chiamare

l'« Uomo morale»

è

già conquistatore di con–

tadinotte, schiavo per sempre del

sourire cy–

théréique

onde si popola

il

mondo. Infatti

a dieci anni fa la prima delle sue 219 figlie,

Zéphire, con la collaborazione di Nannette la

mietitrice in una stalla di muli a Sacy: quella

Zéphire che incontrerà poi a Parigi dodici

anni più tardi, in tempo per vedersela mo–

rire fra le braccia dopo pochi mesi di un di–

sperato amore,

il

cui frutto, Zéphirette,

«

on

verra quelque jour ce qu'elle est devenue

». ·

Quel ch'ella è diventata, ci vuol poca fantasia

a immaginare: questi grandi devoti della vita

umana spesso non hanno tempo di preoccu–

parsi dei figli al dilà del dono iniziale: i figli

di Jean-Jacques li attende l'ospizio dei trova-

Luigi Bàccolo

telli, le figlie di Restif

il

Palais-Royal, for.

micaio di

fil/es .

Quel libert ino aveva il

«

complesso di pro–

creazione », secondo la esatta definizione del

biografo Mare Chadourne , o

«

complesso pa–

triarcale

»:

probabilmente una forma di auto–

punizione, per aver contribuito a far morire

con pratiche abortive una Madeleine Baron.

Come per aver fatto fiasco una volta nella

sua vita con la celeste Madame Parangon (

è

questa la interpretazione, che ci pare convin–

centissima, di Mare Chadourne), si formò in

lui quell'altro complesso dell'amore unico in•

dissolubile e beatifico,

in

lui che sposò una

volta sola, e quell'unica per sua disgrazia:

quella Agnès Lebègue che era figlia di un

farmacista, ebbe fra gli altri amanti anche

il

filosofo Joseph Joubert , e denunciò

il

marito

alJa polizia sotto

il

Terrore. Ma:

«

Unam

petii

- scriveva -

et hanc requiram omni–

bus diebus vitae meae

».

Intransigente su tal binomio: amore uni–

co-santità della generazione, Restif finirà con–

seguentemente col popolare col sovrappiù le

terre selvagge del Nuovo Mondo, dove

il

problema demografico non esisteva ancora,

mentre era già vivo in Francia. Perché i fatti

morali vanno sempre a sfociare in fatti

fi–

sici, e l'ente in questo genere

di

affari

fi–

nisce ogni volta col creare l'esistente:

il

quale deve esser nutrito, laddove la Natura

che si

è

interessata all'operazione si disinte–

ressa poi del seguito. Ond'è che quasi tutte

le figlie di Restif finirono prostitute: in

quanto tali, parecchie di esse dovettero alla

rigida intransigenza morale del padre per

quanto riguardasse la generazione, di dargli

a loro volta altre figlie. Cosl fu che da Nan–

nette ebbe Zéphire e da questa Zéphirette;

da Marguerite Paris, la piccola Eléonore che

lo amò poi deliziosamente a Parigi; da Jarrye

Datté, Virginie; da Mademoiselle Lamberti–

ne, Sara, la grande infelice passione della sua

tarda maturità, e poi Alanette, Victoire, Sep–

timanette...

Erotomane e incestuoso, ma uomo morale,

Restif era fiero della propria fecondità per•

ché la voce della Natura ai suoi orecchi risuo–

nava cosl:

«

Rispetta

il

deposito che in que–

sto momento hai confidato a una donna

».

In quei momenti, la Natura ha molte voci.

Tant'è vero che suppergiù in quei medesimi

anni, al marchese de Sade suggeriva esatta–

mente le cose opposte. E sembravalui stesso,

Restif, un prezioso deposito che le donne