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pacificaascalaplanetariaha
espreso inmanieraesplicitala
prospettivadiunequilibrioglo-
bale incuilefrizionidovuteala
spintaalprogressoneipaesiemer-
gentidovevanoaverespazioper
manifestarsisenzaesseresofocate
e senza interventidal'esterno.E
su taleprospetivadiequilibrio
incontinuamodificazionecontrol-
latahaelaboratolapropriastra-
tegia.PerchéilconflittonelVi-
cinoOrientehadatoilvia,se
nonmisbaglio,adunacrisistra-
tegicaedhafatocostatare,come
dicevail
premier
jugoslavoSpiljak
ala tribunadell'ONU,che«se
perevitareunconflitoglobale
siabusa costantementedisingoli
sforzidiconciliazione,sigiunge
ametere inpericolo lapacemon-
diale»?E'certoancheperchési
è dimostratochegliStatiUniti,
purproclamandosi«lapiùgran-
de potenzadelmondo»hanno
ofertoquestavoltalaprovade-
cisivachelaloropoliticaela
lorostrategiadiinterventoper-
manente, fattadibasimilitarie
dipuntidiappoggiopoliticie
diplomatici,èsìcapacedisusci-
tareedialimentareunconflito
regionale,manondievitarnela
esplosione.Alcontrariolalinea
strategicadel'interventoperma-
nentecreaunasortadiobietiva
inclinazione,un
background
favo-
revoleaconflittisuscitatidafor-
ze incontrolabilianchesesulter-
reno ideologicosisituanosotola
coperturadiWashington.
Come sipuò rispondereauna
realtàdiquesto tipo?Cisitrova
difronte,iocredo,alanecesità
di imporreunastrategiachedel-
lacoesistenzapacifica facciaef-
fettivamente l'elementodivaria-
zionecontrolatadel'equilibrio
globaleavantaggiodeleforze
diprogresso, lasciandoautonomia
alosviluppo liberoversolain-
dipendenza realedeipaesiemer-
genti,enonsoltantodiqueli.
Altrononsignifica,delresto,la
seriediiniziativepolitiche,diplo-
maticheemilitaripresedalcam-
po socialistanelquadrodelacrisi
medio-orientaleetendentialraf-
forzamentodiunvasto frontean-
timperialista,insenoalquale.
d'altrocanto,siesprimono forze
e componentiche richiedonoat-
tenteeinpartenuovevalutazioni
edanalisi. Su trepuntialmenodunque
ilnostrodiscorsodeveeserepiù
puntuale:1)natura, implicazioni
e contraddizionidelastrategia
americanadiinterventoglobale;
2)necessitàperipaesisocialisti
e perilmovimentooperaio inter-
nazionaledivedereilsusseguirsi
delecrisicomeunfatoglobale
e nongiàsetoriale;3)analisidel-
lecaraterizzazionidiversechesi
manifestanoinsenoalmondo
emergentesulpianodelosvilup-
po interno,delestrutturesocio-
politiche,dellequalificazionidei
gruppidirigenti.— Voreipartireda
una afermazione: l'atualestra-
tegiaamericanaèlapiùrischiosa
aifinidelapacedelmondodi
quantosenesianoavutefinora.
La cosapuòsembrareunpo'pa-
radosalesesipensaalla famosa
teoriadelarappresagliamassic-
cianuclearediDules:ma,in
realtà,fupropriolaformulazione
diunastrategia fondatasularap-
presagliamassicciacheportòad
un
impase
difondodelapolitica
americana, inquanto l'ipotesidi
unaguerageneralizzataeranon
soltantounostacolopolitico,ma
un ostacolomilitareepersinopsi-
cologicodiprimopiano.
L'averabbandonato latesidel-
la rappresagliamasiccianucleare
e l'aver impostatotutaunastra-
tegiasuleguerrelimitate,su
quelecheKennedy chiamava le
guereneleareeperiferiche,rap-
presentaoggi,amioavviso,un
elementodipericolositàche, lungi
dal rendere impensabileilconflit-
tomondiale,ciportasemprepiù
vicinoalaguerrageneralizzata.E'
daquichebisognapartire,amio
aviso,per impostarepoilalota
per lacoesistenza.
«Paceperinostrinipoti»(se-
condoildoti.Ben jaminSpock,
unmilionedibambinisonostati
uccisi,feritiobruciatidurante
laguerrachegliUSA stanno
conducendonelVietnam)(dal
NewStatesinan
diLondra)
Perché questo?Amesembra
chesiposadire,conuncerto
fondamento,standooramaiale
formulazionidiciamoanche«teo-
riche»diquestastrategia,che,
se finoaqualcheannofatuta
lapoliticaesteradelastrategia
americanaera fondatasuunacon-
trasposizionedipotenzafraUSA
e URSS,oggi,aquestoelemento,
che fugiàafondamentodela
guera fredda,sièaggiuntoun
altroelemento: l'Americavuole,
inprimapersona,afrontarela
sfidasocialecontemporanea,e
quindi impegnarsiinogniparte
delmondodove insorganoele-
mentichemetonoindiscusione
lasostanzastessadeltipodido-
minazione imperialistica,deirap-
portieconomici imperialistici,e
cosìvia.C'èuna frase famosadi
unodeipiùautorevoliconsiglieri
diJohnson,Breszinski,ilquale
sostiene chesideveusare lafor-
zamilitarenellezoneincui il
potere localeè inadeguatoareg-
gere laradicalizzazionediclasse
chesisviluppaoggineipaesidel
TerzoMondo secondoprocessiin-
dirizzatiadistruggere«ivantag-
gipositividel'aiutoeconomicooc-
cidentale».Quindinonc'èpiùsoltantouna
cheuncertotipodianalisipossa
anche condureadeleconclusio-
niprofondamenteerate.Nonè
questo,certo, ilcasodel'inter-
ventodiLedda.Penso, invece,a
un certotipodicampagna, rimbal-
zataoraanche inItalia— inpri-
mo luogosulecolonnedel
Cor-
riere,
madicuisièavutauna
eco,adeso,purealComitatocen-
traledelPSU,—etesaa«di-
mostrare»chesièavutonel
mondo,negliultimitempi,un
mutamentodecisivodeirapporti
diforza,a favoredegliStatiUni-
ti.L'assunto,inquestacampa-
gna,èilseguente:StatiUnitie
URSposegono ambedue lafor-
zadidissuasionenucleare,magli
StatiUnitihanno,inpiù,laca-
pacitàdiunireaquesta«lamo-
bilitàdipresenzacon forzecon-
venzionaliinqualsiasiconflito
localizzato».Aparteilfato,es-
senziale,chenonsiposonocon-
frontareentitàdiversequalisono
lapoliticadegliStatiUnitiela
politicadel'URSS,mipareche
un'analisidiquestastrategiaglo-
baleamericana,oltrechédituttoil
corsodegliavvenimentinegliul-
timimesi, richiedanochesipon-
ga comepuntodipartenzanon
soltanto l'aspetosoggetivodela
L'impostazione da partedegliUSA
dela teoriadelle«guere locali»
rappresentaunelementodiperi-
colcheciportasempre piùvicino
alagueranuclearegeneralizata
contrapposizionealapotenzaso-
vietica,ma lacontestazionediret-
taditutti iprocessirivoluzionari,
ancheditiponazionalistico,che
sihannonelTerzoMondo.Epoi-
ché ilTerzoMondoèpienodicon-
traddizionioggetivamenteespio-
sive,chesicaricanosemprepiù
diuncontenutodiclasse,èevi-
dente cheipassie l'accelerazione
versounagueraglobalesonoa
questopunto inevitabilisequesta
strategiaamericanacontinuaadaf-
fermarsi,datocheimarginidi
azionepolitico-diplomaticadel
campo socialistaverebberoare-
stringersisempredipiùdifronte
alapretesaamericanadiinter-
venireintutal'areamondiale,
Segre—Sonod'accordocon
Leddaperalcunitrattiesenzia-
lidel'analisi,mamiparechesi
deba aggiungerequalcosa.Non
daultimoperchésentoilrischio
politicaamericana,mainprimo
luogoquelechesonooggile
condizionioggettivedelmondo.
GliStatiUnitisonocertamen-
tepartiti,unavoltachiusacon
unbilancionegativo lapoliticadei
rol-back,
daunaconcezionebi-
polaredelmondo,perafermare
unapoliticatesaaraggiungere
uno
statusquo
nonsoltantomi-
litaremaanche,emiricolegoa
quantodicevaLedda,politico,eco-
nomicoesociale.Questa imposta-
zioneglobalenonescludevacer-
tamente,ma comprendeva,ilten-
tativodicoglierelevarieocca-
sionichesipresentaseroperin-
fliggereuncolpoaipaesisociali-
sti.Glisviluppidiquestianni
indicanoperòchequestaconce-
zionebipolarenonharesistito
alaprova.Lo
statusquo
hadovuto
fareiconti,dicontinuo,nonsol-
tantoconladinamicadellapo-
litica internazionale,mapiùinge-
neraleconquelacheèoggila
dinamicamondialedelaquestione
sociale.Basta ricordarela
Popu-
lorumprogressi°
pervederequale
peso abbiaoggiquestaquestione,
neidiversiaspetticoncuisipre-
senta:dalproblemadela fameal
divariocrescentetrapaesisvilup-
patiepaesiinviadisviluppo.
Le cosesonocioèandate,e
stanoandando,insensoprofon-
damente contrastanteconlepre-
messe chestannoalabasedel'at-
tuale impostazionestrategicade-
gliStatiUniti.Infindeiconti,
data lastruturazionedelmondo
dioggi,anche lacrisidel'alean-
za tra l'UnioneSovieticaelaCina
haavuto,sulasituazione interna-
zionale,uncontraccolpomoltomi-
norediquelocheavrebbeavuto,
30o40annifa,lafrantumazio-
nediunaaleanzadiquestopeso.
CertogliStatiUnitipossonosot-
tolineareil«valorepositivo,per
l'Occidente»,diquestacrisipro-
vocatadalapoliticadeidirigenti
cinesi.Ma
mi
pareevidenteche
da questacrisiessisiriprometeva-
no conseguenzebenpiùprofonde.
Sideveanche rilevarechetut-
toiltentativodegliStatiUnitidi
esercitareeacrescere lalorofun-
zionemondialeèalmeno inparte
contestatodalastessacrisidei
rapporti interimperialistici.Quelo
cheneldopogueraèstatolostru-
mento fondamentaledelapolitica
mondialedegliStatiUniti, la
NATO,ogginonèpiùunostru-
mento checorispondainpieno
aleatteseamericane.C'èquiuna
sortadicircolovizioso:ilprocesso
centrifugoinattonellaaleanza
atlanticaspingeperalcuniversi
gliStatiUnitiadaccentuarela
loropoliticaglobale,maquesta
acentuazione,perlepreocupa-
zionichesuscita,finisceperap-
profondireancoraquelprocesso
centrifugoecontribuisceacrea-
renuovediferenziazioniediver-
genze lequaliriguardanonon
soltantopiùDeGaulemaipae-
siscandinavi, laTurchiaeinuna
certamisuraanche lapoliticain-
gleseequela italiana.Percui,in
rispostaaqueltipodicampagna
che tendeapresentareoggigli
StatiUniticome
la
potenzavin-
centediuncerto
round
neirap-
porti internazionalipost-belici,mi
sembrasipossa sostenerecheala
basedellaatualeaggressivitàame-
ricanac'è,inrealtà,unmomento
didebolezaedicrisidel'impe-
rialismo.
Sereni
—Ritengoabbiafato
beneSegrea lumeggiare l'impor-
tanzadel'aspetoedeglisvilup-
picontraddittoridelasituazione.
Dobiamo intantopore
inevi-
denza duecose:
primo,
labase
deirecentiaggravamentidela
si-
tuazione
internazionalenonstain
unamutataodiferente«conce-
zionedellacoesistenzapacifica» e
delastrategiaamericana,masta
inunaggravamento
del'aggres-
sività
del'imperialismoamericano;
secondo,
questamaggioreaggres-
sivitànonnascedaunaacresciuta
potenzadel'imperialismoameri-
cano, comepotrebbesembrarea
primavista,manasce,inrealtà,
daunmutamentodelrapportodi
forze,anchesuscalamondiale, che
nonsièsviluppatoinsenso fa-
vorevoleal'imperialismoamerica-
noecheè,inognicaso,inse
stesso estremamentecontraddito-
rioecheesprime, inprimo luogo,
unacrisiaggravataditutoilsi-
stema imperialista.
Voglioguardaresolo
ad
alcuni
diquestiaspeticontraddittori
delosviluppodelasituazione.
Prendiamogliaspetipuramente
economici.Nonsipuòdireche
ilmondo imperialista,nela
com-
petizione
colmondosocialista,ab-
biavistomiglioratenegliannire-
centilesueposizioni.Puòdarsi
checisianostate,nelmondo
so-
cialista,
ilusionisulritmodisvi-
luppoedisucesonela
compe-
tizione
economica frailsitema
so-
cialista
equelocapitalistico.
No-
nostante
ciò,ilritmodisviluppo
delsistemaeconomicodeipaesi
socialistihacontinuatoadessere
decisamentepiùrapidodiquelo
degliStatiUniti.
Secondaquestione: l'enorme
sviluppo tecnicoe
produtivode
gliStatiUnitihaaperto,nelqua-
drodelapoliticaaggressivaedi
gueradegliStatiUniti,
una con-
traddizione
ditiponuovo.L'affer-
mazione secondo laqualeunodei
motivi fondamentalidelapolitica
digueradegliStatiUnitièil
problemadelarealizzazionedel
prodoto—èsempreunadele
ragionidelapolitica
diguera
delcapitalismo—continuaaes-
sere
valida.Restaveroche
lapo-
liticadiarmamentoe
diguera
ha fattonascereunmercato rapi-
damente
crescenteperlaprodu-
zioneamericana.Mabisogna
ag-
giungereche,perlaprimavolta
nelastoriadel'imperialismo—
cdiqueloamericano inpartico-
lare—,aquestiaspetipositivi
perqueloche riguardalasolu-
zione-dicertecontraddizioniin-
ternedelaeconomiacapitalisti-
ca,hacorrispostounosviluppo
quantitativotale,chehaassunto
carateriqualitativi- Inconse-
guenzadiciò,perlaprimavolta
nelastoriadel'imperialismoame-
ricano,abbiamosentitoanchene-
gliambientieconomicistatuniten-
siesprimere semprepiù frequente-
mente lepreoccupazioniper
ilpe-
so
chegliimpegnimilitaridegli
StatiUnitifannogravaresula
economia americana,
diventando,
a
lorovolta,deglielementididif-
ficoltàperilsuosviluppo.Anche
nelpasato,vocidiquestogenere
sison fatesentire,masiespri-
mevano con lamenteleperica-
richi fiscaliche lapoliticadiar-
mamentiediguera facevapesa-
resulaeconomia americana;oggi
siparlaaddirituradicaricoe
dipesoinsenso tecnologico;co-
siché,peresempio,
abiamo sen-
titoripetersi lamenteleepreoccu-
pazioniperilfatocheoggiuna
(