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p.4Rinascitan.27

pacificaascalaplanetariaha

espreso inmanieraesplicitala

prospettivadiunequilibrioglo-

bale incuilefrizionidovuteala

spintaalprogressoneipaesiemer-

gentidovevanoaverespazioper

manifestarsisenzaesseresofocate

e senza interventidal'esterno.E

su taleprospetivadiequilibrio

incontinuamodificazionecontrol-

latahaelaboratolapropriastra-

tegia.PerchéilconflittonelVi-

cinoOrientehadatoilvia,se

nonmisbaglio,adunacrisistra-

tegicaedhafatocostatare,come

dicevail

premier

jugoslavoSpiljak

ala tribunadell'ONU,che«se

perevitareunconflitoglobale

siabusa costantementedisingoli

sforzidiconciliazione,sigiunge

ametere inpericolo lapacemon-

diale»?E'certoancheperchési

è dimostratochegliStatiUniti,

purproclamandosi«lapiùgran-

de potenzadelmondo»hanno

ofertoquestavoltalaprovade-

cisivachelaloropoliticaela

lorostrategiadiinterventoper-

manente, fattadibasimilitarie

dipuntidiappoggiopoliticie

diplomatici,èsìcapacedisusci-

tareedialimentareunconflito

regionale,manondievitarnela

esplosione.Alcontrariolalinea

strategicadel'interventoperma-

nentecreaunasortadiobietiva

inclinazione,un

background

favo-

revoleaconflittisuscitatidafor-

ze incontrolabilianchesesulter-

reno ideologicosisituanosotola

coperturadiWashington.

Come sipuò rispondereauna

realtàdiquesto tipo?Cisitrova

difronte,iocredo,alanecesità

di imporreunastrategiachedel-

lacoesistenzapacifica facciaef-

fettivamente l'elementodivaria-

zionecontrolatadel'equilibrio

globaleavantaggiodeleforze

diprogresso, lasciandoautonomia

alosviluppo liberoversolain-

dipendenza realedeipaesiemer-

genti,enonsoltantodiqueli.

Altrononsignifica,delresto,la

seriediiniziativepolitiche,diplo-

maticheemilitaripresedalcam-

po socialistanelquadrodelacrisi

medio-orientaleetendentialraf-

forzamentodiunvasto frontean-

timperialista,insenoalquale.

d'altrocanto,siesprimono forze

e componentiche richiedonoat-

tenteeinpartenuovevalutazioni

edanalisi. Su trepuntialmenodunque

ilnostrodiscorsodeveeserepiù

puntuale:1)natura, implicazioni

e contraddizionidelastrategia

americanadiinterventoglobale;

2)necessitàperipaesisocialisti

e perilmovimentooperaio inter-

nazionaledivedereilsusseguirsi

delecrisicomeunfatoglobale

e nongiàsetoriale;3)analisidel-

lecaraterizzazionidiversechesi

manifestanoinsenoalmondo

emergentesulpianodelosvilup-

po interno,delestrutturesocio-

politiche,dellequalificazionidei

gruppidirigenti.— Voreipartireda

una afermazione: l'atualestra-

tegiaamericanaèlapiùrischiosa

aifinidelapacedelmondodi

quantosenesianoavutefinora.

La cosapuòsembrareunpo'pa-

radosalesesipensaalla famosa

teoriadelarappresagliamassic-

cianuclearediDules:ma,in

realtà,fupropriolaformulazione

diunastrategia fondatasularap-

presagliamassicciacheportòad

un

impase

difondodelapolitica

americana, inquanto l'ipotesidi

unaguerageneralizzataeranon

soltantounostacolopolitico,ma

un ostacolomilitareepersinopsi-

cologicodiprimopiano.

L'averabbandonato latesidel-

la rappresagliamasiccianucleare

e l'aver impostatotutaunastra-

tegiasuleguerrelimitate,su

quelecheKennedy chiamava le

guereneleareeperiferiche,rap-

presentaoggi,amioavviso,un

elementodipericolositàche, lungi

dal rendere impensabileilconflit-

tomondiale,ciportasemprepiù

vicinoalaguerrageneralizzata.E'

daquichebisognapartire,amio

aviso,per impostarepoilalota

per lacoesistenza.

«Paceperinostrinipoti»(se-

condoildoti.Ben jaminSpock,

unmilionedibambinisonostati

uccisi,feritiobruciatidurante

laguerrachegliUSA stanno

conducendonelVietnam)(dal

NewStatesinan

diLondra)

Perché questo?Amesembra

chesiposadire,conuncerto

fondamento,standooramaiale

formulazionidiciamoanche«teo-

riche»diquestastrategia,che,

se finoaqualcheannofatuta

lapoliticaesteradelastrategia

americanaera fondatasuunacon-

trasposizionedipotenzafraUSA

e URSS,oggi,aquestoelemento,

che fugiàafondamentodela

guera fredda,sièaggiuntoun

altroelemento: l'Americavuole,

inprimapersona,afrontarela

sfidasocialecontemporanea,e

quindi impegnarsiinogniparte

delmondodove insorganoele-

mentichemetonoindiscusione

lasostanzastessadeltipodido-

minazione imperialistica,deirap-

portieconomici imperialistici,e

cosìvia.C'èuna frase famosadi

unodeipiùautorevoliconsiglieri

diJohnson,Breszinski,ilquale

sostiene chesideveusare lafor-

zamilitarenellezoneincui il

potere localeè inadeguatoareg-

gere laradicalizzazionediclasse

chesisviluppaoggineipaesidel

TerzoMondo secondoprocessiin-

dirizzatiadistruggere«ivantag-

gipositividel'aiutoeconomicooc-

cidentale».Quindinonc'èpiùsoltantouna

cheuncertotipodianalisipossa

anche condureadeleconclusio-

niprofondamenteerate.Nonè

questo,certo, ilcasodel'inter-

ventodiLedda.Penso, invece,a

un certotipodicampagna, rimbal-

zataoraanche inItalia— inpri-

mo luogosulecolonnedel

Cor-

riere,

madicuisièavutauna

eco,adeso,purealComitatocen-

traledelPSU,—etesaa«di-

mostrare»chesièavutonel

mondo,negliultimitempi,un

mutamentodecisivodeirapporti

diforza,a favoredegliStatiUni-

ti.L'assunto,inquestacampa-

gna,èilseguente:StatiUnitie

URSposegono ambedue lafor-

zadidissuasionenucleare,magli

StatiUnitihanno,inpiù,laca-

pacitàdiunireaquesta«lamo-

bilitàdipresenzacon forzecon-

venzionaliinqualsiasiconflito

localizzato».Aparteilfato,es-

senziale,chenonsiposonocon-

frontareentitàdiversequalisono

lapoliticadegliStatiUnitiela

politicadel'URSS,mipareche

un'analisidiquestastrategiaglo-

baleamericana,oltrechédituttoil

corsodegliavvenimentinegliul-

timimesi, richiedanochesipon-

ga comepuntodipartenzanon

soltanto l'aspetosoggetivodela

L'impostazione da partedegliUSA

dela teoriadelle«guere locali»

rappresentaunelementodiperi-

colcheciportasempre piùvicino

alagueranuclearegeneralizata

contrapposizionealapotenzaso-

vietica,ma lacontestazionediret-

taditutti iprocessirivoluzionari,

ancheditiponazionalistico,che

sihannonelTerzoMondo.Epoi-

ché ilTerzoMondoèpienodicon-

traddizionioggetivamenteespio-

sive,chesicaricanosemprepiù

diuncontenutodiclasse,èevi-

dente cheipassie l'accelerazione

versounagueraglobalesonoa

questopunto inevitabilisequesta

strategiaamericanacontinuaadaf-

fermarsi,datocheimarginidi

azionepolitico-diplomaticadel

campo socialistaverebberoare-

stringersisempredipiùdifronte

alapretesaamericanadiinter-

venireintutal'areamondiale,

Segre—Sonod'accordocon

Leddaperalcunitrattiesenzia-

lidel'analisi,mamiparechesi

deba aggiungerequalcosa.Non

daultimoperchésentoilrischio

politicaamericana,mainprimo

luogoquelechesonooggile

condizionioggettivedelmondo.

GliStatiUnitisonocertamen-

tepartiti,unavoltachiusacon

unbilancionegativo lapoliticadei

rol-back,

daunaconcezionebi-

polaredelmondo,perafermare

unapoliticatesaaraggiungere

uno

statusquo

nonsoltantomi-

litaremaanche,emiricolegoa

quantodicevaLedda,politico,eco-

nomicoesociale.Questa imposta-

zioneglobalenonescludevacer-

tamente,ma comprendeva,ilten-

tativodicoglierelevarieocca-

sionichesipresentaseroperin-

fliggereuncolpoaipaesisociali-

sti.Glisviluppidiquestianni

indicanoperòchequestaconce-

zionebipolarenonharesistito

alaprova.Lo

statusquo

hadovuto

fareiconti,dicontinuo,nonsol-

tantoconladinamicadellapo-

litica internazionale,mapiùinge-

neraleconquelacheèoggila

dinamicamondialedelaquestione

sociale.Basta ricordarela

Popu-

lorumprogressi°

pervederequale

peso abbiaoggiquestaquestione,

neidiversiaspetticoncuisipre-

senta:dalproblemadela fameal

divariocrescentetrapaesisvilup-

patiepaesiinviadisviluppo.

Le cosesonocioèandate,e

stanoandando,insensoprofon-

damente contrastanteconlepre-

messe chestannoalabasedel'at-

tuale impostazionestrategicade-

gliStatiUniti.Infindeiconti,

data lastruturazionedelmondo

dioggi,anche lacrisidel'alean-

za tra l'UnioneSovieticaelaCina

haavuto,sulasituazione interna-

zionale,uncontraccolpomoltomi-

norediquelocheavrebbeavuto,

30o40annifa,lafrantumazio-

nediunaaleanzadiquestopeso.

CertogliStatiUnitipossonosot-

tolineareil«valorepositivo,per

l'Occidente»,diquestacrisipro-

vocatadalapoliticadeidirigenti

cinesi.Ma

mi

pareevidenteche

da questacrisiessisiriprometeva-

no conseguenzebenpiùprofonde.

Sideveanche rilevarechetut-

toiltentativodegliStatiUnitidi

esercitareeacrescere lalorofun-

zionemondialeèalmeno inparte

contestatodalastessacrisidei

rapporti interimperialistici.Quelo

cheneldopogueraèstatolostru-

mento fondamentaledelapolitica

mondialedegliStatiUniti, la

NATO,ogginonèpiùunostru-

mento checorispondainpieno

aleatteseamericane.C'èquiuna

sortadicircolovizioso:ilprocesso

centrifugoinattonellaaleanza

atlanticaspingeperalcuniversi

gliStatiUnitiadaccentuarela

loropoliticaglobale,maquesta

acentuazione,perlepreocupa-

zionichesuscita,finisceperap-

profondireancoraquelprocesso

centrifugoecontribuisceacrea-

renuovediferenziazioniediver-

genze lequaliriguardanonon

soltantopiùDeGaulemaipae-

siscandinavi, laTurchiaeinuna

certamisuraanche lapoliticain-

gleseequela italiana.Percui,in

rispostaaqueltipodicampagna

che tendeapresentareoggigli

StatiUniticome

la

potenzavin-

centediuncerto

round

neirap-

porti internazionalipost-belici,mi

sembrasipossa sostenerecheala

basedellaatualeaggressivitàame-

ricanac'è,inrealtà,unmomento

didebolezaedicrisidel'impe-

rialismo.

Sereni

—Ritengoabbiafato

beneSegrea lumeggiare l'impor-

tanzadel'aspetoedeglisvilup-

picontraddittoridelasituazione.

Dobiamo intantopore

inevi-

denza duecose:

primo,

labase

deirecentiaggravamentidela

si-

tuazione

internazionalenonstain

unamutataodiferente«conce-

zionedellacoesistenzapacifica» e

delastrategiaamericana,masta

inunaggravamento

del'aggres-

sività

del'imperialismoamericano;

secondo,

questamaggioreaggres-

sivitànonnascedaunaacresciuta

potenzadel'imperialismoameri-

cano, comepotrebbesembrarea

primavista,manasce,inrealtà,

daunmutamentodelrapportodi

forze,anchesuscalamondiale, che

nonsièsviluppatoinsenso fa-

vorevoleal'imperialismoamerica-

noecheè,inognicaso,inse

stesso estremamentecontraddito-

rioecheesprime, inprimo luogo,

unacrisiaggravataditutoilsi-

stema imperialista.

Voglioguardaresolo

ad

alcuni

diquestiaspeticontraddittori

delosviluppodelasituazione.

Prendiamogliaspetipuramente

economici.Nonsipuòdireche

ilmondo imperialista,nela

com-

petizione

colmondosocialista,ab-

biavistomiglioratenegliannire-

centilesueposizioni.Puòdarsi

checisianostate,nelmondo

so-

cialista,

ilusionisulritmodisvi-

luppoedisucesonela

compe-

tizione

economica frailsitema

so-

cialista

equelocapitalistico.

No-

nostante

ciò,ilritmodisviluppo

delsistemaeconomicodeipaesi

socialistihacontinuatoadessere

decisamentepiùrapidodiquelo

degliStatiUniti.

Secondaquestione: l'enorme

sviluppo tecnicoe

produtivode

gliStatiUnitihaaperto,nelqua-

drodelapoliticaaggressivaedi

gueradegliStatiUniti,

una con-

traddizione

ditiponuovo.L'affer-

mazione secondo laqualeunodei

motivi fondamentalidelapolitica

digueradegliStatiUnitièil

problemadelarealizzazionedel

prodoto—èsempreunadele

ragionidelapolitica

diguera

delcapitalismo—continuaaes-

sere

valida.Restaveroche

lapo-

liticadiarmamentoe

diguera

ha fattonascereunmercato rapi-

damente

crescenteperlaprodu-

zioneamericana.Mabisogna

ag-

giungereche,perlaprimavolta

nelastoriadel'imperialismo—

cdiqueloamericano inpartico-

lare—,aquestiaspetipositivi

perqueloche riguardalasolu-

zione-dicertecontraddizioniin-

ternedelaeconomiacapitalisti-

ca,hacorrispostounosviluppo

quantitativotale,chehaassunto

carateriqualitativi- Inconse-

guenzadiciò,perlaprimavolta

nelastoriadel'imperialismoame-

ricano,abbiamosentitoanchene-

gliambientieconomicistatuniten-

siesprimere semprepiù frequente-

mente lepreoccupazioniper

ilpe-

so

chegliimpegnimilitaridegli

StatiUnitifannogravaresula

economia americana,

diventando,

a

lorovolta,deglielementididif-

ficoltàperilsuosviluppo.Anche

nelpasato,vocidiquestogenere

sison fatesentire,masiespri-

mevano con lamenteleperica-

richi fiscaliche lapoliticadiar-

mamentiediguera facevapesa-

resulaeconomia americana;oggi

siparlaaddirituradicaricoe

dipesoinsenso tecnologico;co-

siché,peresempio,

abiamo sen-

titoripetersi lamenteleepreoccu-

pazioniperilfatocheoggiuna

(