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R I N A S C I T A
por t i statuali, e, sul piano pratico, non poteva non
scadere a un piano di avventura eversiva, di tipo anar–
chico, che metteva in crisi lo Stato italiano senza nulla
sost i tuirvi , poiché oltretutto, sul piano economico, non
sapeva andare oltre di un liberismo, criticamente acuto
ma costruttivamente impotente. Da ciò, soprattutto
quando l'esperienza fascista ebbe fatto meditare t u t t i
sui pericoli reazionari profondi che celava nel suo seno
la linea subalterna di critica al giol i t t ismo, le incer–
tezze, le angosce e le impazienze del Dorso, e quel suo
frequente acquetarsi, quasi in rassegnata posizione di
difesa, sulla formale difesa della l iber tà, su di un
.
« sal-
vatorillismo » e un « einaudisnio », amaramente accet–
tat i come i l « menopeggio ». E ancora in questo i l
Dorso esprimeva la crisi del vecchio meridi malismo
prefascista.
Appare dunque chiaro, più lo si conosce, e più passano
gl i anni, che i l Dorso tende a rimanere essenzialmente
una pagina viva della nostra storia, un esempio morale
un .documento culturale e politico di estremo interesse,
e anche, se si vuole, quanto di meglio della cultura pic–
colo-borghese, i l proletariato, nella sua ascesa a classe
dirigente, ha saputo scuotere e
'
talvol ta mettere i n mo–
vimento. Ma nulPal t ro: un ammaestramento, dunque,
non un maestro. Certo rimane da precisare quanto,
nella sua azione pratica e teorica, i l proletariato debba
assimilare, padroneggiandole, delle esigenze che i l
Dorso ha intensamente vissuto, ma ha male espresso,
impacciato in una cultura che era ormai per l u i —
come per la piccola borghesia italiana — un abito
stretto. E rimane da precisare al t resì quanto di tut to
questo i l Dorso abbia, malgrado tut to, attraverso spunti
e folgorazioni, già espresso, sospintovi dalla prepotenza
della sua acutezza politica. Ma è discorso assai lungo
e minuzioso, che lo spazio, ovviamente, ci impedisce
di fare.
FRANCO RODANO
Segnalazioni
CURZIO MALAPAHTIL
Il Battibecco,
Inni , satire, epigrammi.
Roma-Milano, Aria d'Italia,
1949.
In
16
0
,
pp.
206,
L .
500.
E' una raccolta di versi ed epigrammi, volti a mettere
alla berlina la • repubblica clericale » I / A . ha (però con–
cesso alla repubblica clericale almeno una cosa, e d'impor–
tanza : i l titolo. Questo era infatti, nelle bozze fatte cir–
colare da IP A. stesso, un altro ; era : i l
Batticulo;
e la
prima battuta del dialogo introduttivo suonava così :
«PASQUINO
:
Che ne dici di questo
Batticulo?
MÀRFORIO
: Dico che la lingua batte dove i l dente duole ».
Questo aveva, per ciò che riguarda i l Malaparte, un
certo senso. Ma riveduto e carretto i l tìtolo, e messo
Batti–
becco
al posto di
Batticulo,
anche questo senso è andato
perduto.
Il più scemo del mese
(Concorso fra
giornali e
gìornoliati)
« Là dove non esiste l'economia
liberale,
sopravviene
l'economìa
faraonica
(1) ».
MARIO MI SS IROL I
Gazzetta del Popola
del
10
agosto
1649
Rassegna de l l a s l ampa
A Dio
SPIACENTI
. . *
—
Basii Davidson, giornalista e
studioso di politica estera,
scrive
sul numero del
13
ago–
sto
1949
di
New
Statesman and Nation
a
conclusione di
una serie di interessanti articoli dall'Italia : * Essi (i fau–
tori del piano Marshall e del Patto atlantico in Italia)
sono legati
per
le loro idee e
i loro interessi a una
concezione dell'Italia e della
struttura sociale che è
fondamentalmente pre-industriale,
feudale
quando non è
parassitaria,
antidiluviana
quando non
è
sémplicemente
invecchiata.
Tanto
nel campo politico quanto in quello
economico la lezione sembra essere la stessa : l'intervento
americano e
i] piano
Marshall non hanno ridato vita e
vigore all'Italia, ma hanno messo in piedi un sistema e
una struttura
sociale
non solo incapaci di utilizzare o al–
meno di contenere le energie e l'esuberanza di questo
popolo fecondo e ingegnoso,
ma costrette a limitarle dra–
sticamente e a mutilarle. Senza quell'intervento e tutto
ciò che esso ha significato, la strada avrebbe potuto essere
aperta verso uno sviluppo nuovo
e positivo.
Così come
stanno le cose,
la
«ripresa » del piano Marshall si è rive–
lata un vicolo-
cieco.
Con questa aggiunta: che l'uscita è
bloccata da un
poliziotto.
E i l poliziotto ha un fucile ».
RECENTI S V I LUP P I DELL'ETNOGRAFIA SOVIETICA,
—
Sul
nu–
mero
7-8
della
Rassegna
della stampa sovietica
l'accade–
mico S. P. Tolstov, noto studioso di problemi etnologici,
fornisce un'esauriente analisi delle vie
di
sviluppo e della
recente attività della scuoia etnografica sovietica, a
E '
fa–
cile capire, — egli scrive — come le posizioni della
scienza etnografica sovietica siano diametralmente opposte
alle tendenze dominanti nell'etnografia borghese contem–
poranea.
E '
interessante notare
che, come
abbiamo visto,
l'etnografia
sovietica
sì è sviluppata e si sviluppa anche
essa sotto i l
segno dei « problemi applicati ». Ma non si
tratta dei
problemi
relativi
all
'oppressione, coloniale dei
popoli aretrati e alla conservazione delle loro istituzioni
primitive e feudali,
del
tutto superate
e
ut i l i solamente
agli imperialisti. Non
si
tratta neppure di conservare
a
ogni costo le istituzioni sociali reazionarie all'interno del
proprio paese
l
istituzioni che assicurano i l potere a un
piccolo numero di predoni imperialisti sulle masse ipopo–
lari, sugli
*
uomini semplici », veri creatori della civiltà
moderna. I l carattere progressivo, conseguentemente de–
mocratico dei problemi « applicati
»
dell'etnografia sovie–
tica, problemi la cui soluzione vuol aiutare lo Stato sovie–
tico e i l partito
nella costruzione di una nuova società
socialista, a far progredire tut t i i popoli, anche i più ar–
retrati,
d e l l
' URS S
per portarli
a
un nuovo livello di
sviluppo e^-farli partecipare
in
modo attivo e a parità di
di r i t t i a tutta
la vita
culturale
e
sociale del Paese, — ha
determinato anche l'indirizzo del pensiero teorico nel
campo dell'etnografia
sovietica».
ESPERIMENTI I X « CORPOSE V I L I ».
—
Un bollettino di infor–
mazioni diffuso a
Portorico
(colonia americana) in luogo
del settimanale « Puerto Rico Libre
»
soppresso dalle auto–
rità americane, informa che i colonialisti U.S.A. si accìn–
gono ad inoculare ai ragazzi in età scolastica un vaccino
definito antitubercolare. Tale vaccino è stato sperimentato
finora sui pellirossa residenti nelle c riserve nazionali »
degli Stati Uniti, e in India, dove l'inoculazione ha diffuso
la tubercolosi fra la popolazione. Visto i l buon risultato,
adesso si prepara la * vaccinazione » in massa dei ragazzi
negri di Portorico. AU'ONU, i l governo degli Stati Uniti
ha votato la risoluzione contro i l genocidio (sterminio di
intiere popolazioni
).
(1)
Sembra da escludere ogni allusione alle galline faraone,
volatili domestici, che si consumano di solito nelle feste nata–
lizie.
Vice direttore responsabile
: F E L I C E PLATONE
Segretaria di redazione
: MARCELLA FERRARA