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R I N A S C I T A

Al t r i relativi peggioramenti si registrano nell'interno

delle singole ripart izioni geografiche, fra regione e re–

gione, fra provincia e provincia. Caratteristica generale

è che i l partito tende ad accrescersi dove era gi à forte,

mentre va a rilento dove era più debole. Le numerose

eccezioni esistenti in questo quadro generale mostrano

soltanto che non è fatale che debba essere così, che una

giusta polìtica, una buona direzione e i l lavoro pos–

sono superare tutte le difficoltà. Del resto anche dove i l

partito, per complesse ragioni storico-sociali, è organi–

camente più debole, non v'è sintomo di riduzione della

sua influenza, anzi, al -contrario, -come hanno dimo–

strato le ultime elezioni in Sardegna.

Nel C. C. si è molto insistito sulla possibilità di supe–

rare gl i ostacoli di qualsiasi natura con l'organizzazione

e ìl lavoro. Le condizioni nelle quali i l partito deve

operare e lottare sono molto più dure che due anni or

sono, ma l'elemento determinante resta sempre l'orga–

nizzazione e i l suo lavoro. Negare questo significhe–

rebbe assumere una posizione opportunistica, capitolare

dinnanzi alle difficoltà, cadere nel « più gran pericolo

per la classe operaia, consìstente nella sottovalutazione

delle proprie forze» '(Ztlanov alla -conferenza di Po–

lonia), delle proprie possibilità. Soltanto con ima giusta

attività possiamo influire sulle condizioni oggettive e

modificarle in senso a noi favorevole.

Da questa affermazione scaturisce l'importanza deci–

siva del lavoro* organizzativo per la costruzione del

partito, la sua articolazione, ìl suo continuo consolida–

mento, i l miglioramento del suo lavoro e della sua ope–

rat ivi tà, i l funzionamento, la composizione e i l rinno–

vamento dei. suoi organi dirigenti, lo sviluppo della di–

sciplina politica, dello studio, dello spirito di sacrifìcio,

delia dedizione al partito ed alla causa del socialismo,

della combattività dei suoi mi l i tant i , l'accrescimento

e i l miglioramento dei suoi quadri dirigenti.

Vi è uno scarto ancora troppo grande fra le possibilità

potenziali della nostra giusta linea politica e le realiz–

zazioni, fra le decisioni e la capacità dì applicazione

delle medesime, fra la situazione favorevole e la capa–

ci tà di sfruttare interamente tutte le possibilità , fra la

« comprensione » e l'accettazione della linea politica e

l ' iniziativa in tut t i i gradi dell'organizzazione per tra–

durla in pratica.

Questi difetti, che si riassumono poi nella troppo lenta

o nella mancata applicazione della linea politica e delle

direttive, sono stati definiti come opportunismo nella

pratica, che spesso nasconde riserve mentali, disorien–

tamento e incomprensione, mancanza di prospettiva e che

deve venire combattuto sul plano polìtico e ideologico

quale condizione per lo sviluppo dell'azione del partito

e 11 consolidamento delle sue organizzazioni.

La funzione del partito quale elemento decisivo per i l

successo delia lotta della classe operaia, alla testa delle

forze democratiche, è emersa con grande forza e chia–

rézza. La profonda verità contenuta negli insegnamenti

di Marx, Engels, Lenin e Stalin, secondo la quale, in

ultima analisi, l'organizzazione, i l partito decìde di

tutto, non deve più restare patrimonio di un limitato

numero di iniziati, ma deve entrare nella coscienza di

centinaia dì migliaia, dì mi l ioni di mi l i tant i comunisti e

da questi venire trasmessa alla classe operaia e alle

masse lavoratrici. Tale coscienza deve costituire un

punto fermo partendo dal quale bisogna riuscire in

qualsiasi situazione a trovare la via di uscita basandosi

sulle proprie forze, sulla propria iniziativa, sulla pro–

pria capacità.

Ma l'organizzazione, i l partito — ha opportunamente

sottolineato i l compagno Togliatti —

j

non vanno intesi

i n senso ristretto, come fine a sè stassi. La visione del

lavoro organizzativo del partito deve essere allargata al

movimento generale delle masse. I l partito e la sua

organizzazione devono essere consolidati e sviluppati in

funzione del movimento, della lotta. E' nella lotta che

la classe operaia e le masse lavoratrici si rendono co–

sciènti della propria forza e acquistano una maggiore

matur i tà- politica; è la lotta che smonta le manovre

dell'avversario e fa fallire i suoi disegni, che obbliga

Pastore a dire che i braccianti hanno ragione mentre

la sua organizzazione recluta crumi r i e in cuor suo

sta con gl i agrari; è la lotta che fa marciare i l movi–

mento operaio, mobilita le forze della democrazia, in–

fluisce sulla situazione, apre nuove prospettive.

Per avere saputo mettere in luce questi elementi, la

ultima sessione del C C. ha mostrato che i l partito ha

raggiunto un più elevato grado di ma tur i t à polìtica

e

ideologica.

Molto cammino è stato percorso da quando tre anni or

sono venne lanciata la parola d'ordine: fare del nostro

grande partito di massa, un partito che abbia sempre

maggiori qual i tà di un partito di quadri, di un partito

nel quale ogni militante, nel suo ambito, sia un di r i –

gente cosciente e capace. Per «proseguire con successo

su questo cammino, l 'ul t ima sessione del C C. ha inse–

gnato come usare gl i importanti strumenti della crìtica

e dell'autocritica, e con ciò ha fatto compiere al partito

un passo innanzi.

CE L S O GHXNI

L

. |

Verrà data notizia in questa rubrica di

I OT I r i C S V U r l

*****

l e

pubblicazioni inviate alla redazio¬

ne o personalmente al compagno Togliatti

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