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Il 1848 '

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APalermoTeresaTesta di Lana, unacapraiapiccola

erugosa,vestita dauomoconpistola e pugnalealla

cinturaiesciabolaadarmacolo,èacapodiunasquadra

delaFieravecchiachesi distinguenegliassalti alleca-

sermedi polizia e nellapersecuzionedegli a sbirri».

«Uominiperdutiecorrottissimi i capi di questiagentidi

polizia, o sbirricomevengonochiamati,abiettaeabo-

minevoleribaldaglia i subalterni, veterani per la più

partedelleprigioni e dei bagni»,scriveuncontempo-

ranea,essiavevanoesercitatoogni sorta di vessazioni

contro lemassepopolari.Sapendoquant'odioavevano

seminatonelpopolo, si eranodati in quei giorni apar-

teciparea fatti d'.armi contro lesquadrepopolaricon

piùferoceaccaninientodellastessasoldatesca.Quando

unadiquestesquadre,vinte leresistenzedeiborbonici,

occupò i l comiss-ariato di S.Domenico e del Gelso,

Siera trovatadinanzi ad uno spettacoloraccapric-

ciantedi cadaveriedi

strumenti.di

tortura.Altri spetta-

colianaloghi offrirono altri luoghi„Al grido di «morte

allapolizia» i l popolofecegiustizia di questi sbirri

ovunque li incontrava.

Nèl'ira popolaresi arrestòdopo leesortazioni alla

pacee allacalmadelComitatoGenerale,chedopo il

2febbraiofrattanto si eracostituito ingovernoprovvi-

sorio.11 a febbraio lesquadrepopolari,sopraffatta la

guardiadeleprigioni diS.Anna,dovestavanorinchiusi

adisposizionedeliwuovogovernoparecchi di questipo-

.1iziottiborbonici,procedevanorapidamenteagiudicarne

l'operatoe a farnegiustizia.

«

Qui

vedutoavresti—scrive il Calvi—unascena

veramentemaravigliosa.Chiamava il popolo l'undopo

l'altro i prigionieri poliziotti e l'undopo l'altro li giu-

dicava; i pochiche inmezzoallaabiettamelmaieransi

mantenutiportentosamentemondi di colpafuronoper

acclamazionegridati onestie lasciati incolumi, gli altri

giudicatiperversi felloni».(1).

Lavariacomposizionesocialedellesquadreformate

comedicemmodagentedicampagna,mistaconuomini

donnee ragazzi degli strati poveri della città,diedero

aquelleformazionimilitari popolari unchedi leggen-

darioederoiconei giorni della lotta,chebenprestosi

tramutòagli occhidei dirigentiborghesi,nell'aspettadi

agglomeratizingareschidifficilmentecontrollabili.Dalle

difficoltà infatti di dominareecontrollare lesquadre,

soprattuttodal punto di vista del propriointeresse di

classe,nascevanei dirigenti borghesi i l lamento più

volteripetutocontro la loro«anarchia»econtro i loro

accessiequindi infinecontro« il velenosomicrobo»(2)

chesarebbestatoinoculatonel corpodellarivoluzione

dallapartecipazionealla lottaanchedei detenuti libe-

rati il 28gennaiodallecarceriborboniche.Perqueste

ragioni il .28stesso,

prima

ancorachesifosseroverificati

i primi atti di violenzacontro laproprietàe lepersone

daparte dellamassapopolarevieneemanata l'ordi-

nanzadellacostituzione di una guardiaborghese o

guardianazionale, la qualedovevatogliereallesqua-

dre,non i pericoli della lottaaccanita,cheproseguiva,

contro lasoldate-scaborbonica,ma ogni possibilità di

controlointerno.

Unriccobanchieredi frescanobiltà,acquistatacolde-

(1)P.CALVI,

Memorie,

vol. I, pag.132.

r(21BELTRAMISCALIA,Memoriestorichedellarivoluzione di

Sicilia,

1848-49,vol. II, pe.g.27.

naro, i l baroneRiso, è l'ideatore e i l comandante di

questaguardia del corpo della borghesia(siciliana.

«Presee ridotte in poteredel popolo—diceva. l'ordi-

nanza—tutte leposizioni fortificate,cheletruppereali

occupavanonellecittà., inevitabile e prossimaessendo

lapresa di Castelamare,pressochestabilito l'ordine

regolaredellecoseinquestacapitale, tuttoquestootte-

nutom.ercèlesquadreorganizzate.chehannoreso im-

portantiservizi alla patria, conzelo,coraggioedentu-

siasmosingolare, la patriariconoscentechedevetutto

al loroeroismo,chesapràremunerare i loro sacrifici

eprovvedere inmodoche le armi siano la piùsalda

guarentigiadelle libertà della Sicilia, non sapreten-

dereche-mentrecombattonol'intiero giornocontro le

truppenemiche si affaticasserosole per la custodia

deleproprietàedellepersone,ciòcheèdebitodi ogni

cittadino».

Cosimentre la guardianazionalesorgeva in appa-

renzacomeausiliariadellesquadreper il serviziodel-

l'ordinepubblico«in realtà—commenta il LaFarina

nascevadall'eternosospetto di chipossiedecontro rhi

nonpossiede»(3).Tuttaviaancora la 'guerracontro l

saldati regiproseguivae lemilizieborbonichenonera-

nostatecacciatedaogni partedell'isola.Noneraan-

coraconsolidatal'alleanza fra i moderatiborghesi e i

nobili di originefeudale,chesi ebbedopo la crisi del

governodel213marzoecioènelmaggioseguente. La

costituzionedellaguardianazionale, nellaquale l'ele-

mentoborgheseerapredominante,nonprodusseperciò

subitola lottaapertacontrolesquadrechesi verificherà

tremesidopo'fornendo il pretesto.allaprimareazione

contro« gli uomini del gennaio».

Questi«uominidelgennaio»eranocolorocheaveva-

nodato laparolad'ordinedellarivoluzione: la costitu-

zionedel1812adattata al progressodei tempi. Tra

essivi eranoanchetalunicheavevanomantenutonegli

anniprecedenti i rapporticon i comitati liberaliclande-

stini inNapoliesudi unaquestionesieranodimostrati

esi dimostravanoconcordi fra loro,ancheseper dif-

ferenti ragioni: la indipendenzadaNapoli.Perfinonella

suaala piùdemocratica laborghesia.siciliana si mo-

stravainquestopienamenteconcordeconlaaristocrazia.

Lerecenti rivoluzioni che si sonoavute in Sicilia,

dicevanotaluni di questi democratici isolani, dimo-

stranoche la 'congiunzionedella Sicilia conNapoli è

quelache hapermessoal Barbone e all'assolutismo

ispiratodall'Austria di sconfiggereripetutamente gli

aneliti di libertà delle terremeridionali.Poichè il Re

«possessoredi unaltrostato»potècon le forzee l'oro

diquestonel1799sconfiggeredallaSicilia la libertàna-

poletanaenel1820daNapoliebbemododi combattere

ereprimere la libertàsiciliana.Nondunque la richie-

stadelpopolosicilianodellaseparazionedaNapoliera

diostacoloedaconsiderarsitradimentodell'aspirazione

nazionaleunitaria, essi dicevano, quanto l'atteggia-

mentodeicostituzionali di Napolichenel1820nonave-

vanoesitatoe.. farsi strumento di repressionedella li-

bertàsiciliana.

Qualeinteresseveramentenazionalec'è, si doman-

davano i democratici siciliani, in questacongiunzione

chemantiene la Sicilia rispetto a Napoli nell'infelice

(3) F. LAFARINA,Storiadocumentatadellarivoluzionesici-

liana,vol. Il, pag.112.