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RINASCITA
Successivamente,comeabbiamogià, visto, l'Unione
Sovieticahaammessoanche il controllointernazionale
suleimpreseatomiche a condizionecheessovenga
stretamentelimi'ato alleimpresestesseepostoimme-
diatamente in atto su tutte le fasi della lavorazione.
1pianosovieticoconsistedunqueinunanormalecon-
venzioneinternazionale fra sta'i indipendentiesovrani.
Essoè l'unicasoluzionepossibile,nonsolo dal punto
di vistapolitico,maanchedalpuntodi vistadel diritto
internazionale, nel quale gli americani,mobilitando i
lorospecialisti,cercanodi trovareunappoggioper la
realizzazionedei loropiani di predominio.
Ofensivacontrolasovranità
elaliberacolaborazionedegliStati
Itcampoimperialistacercaappogginel diritto inter-
nazionaleper difendere le risoluzioni e le mozioni
strappategrazie a unamaggioranzaciecamenteobbe-
diente.
L'era.atomica, sostengono gl i americani, porta
consè il superamentodellavecchia«concezione»del-
l'assolutasovranità. degli stati.Nell'interessecomune
ognistatodevecederequalchesuapotestàall'Ente inter-
nazionale. Il delegatostatunitenseOsborn,successoredi
BaruchinsenoallaCommissioneatomica,haesplicita-
mentedichiaratoche« lanecessità,del controllo inter-
nazionalenelcampodellaproduzionedell'energiaato-
micadeveavere la priorità. sui principi dellasovranità.
delostato». I pricipicheregolanoattualmentelasocietà
deglistati rappresentanoormai,secondogli Stati Uniti,
degliimpedimentisullaviadellapace.Di qui la trovata
delo«sviluppoprogressivodel diritto internazionale».
«.chiaro»,ha scrittoVyscinsiki
(l'ONU
e
i l diritto
internazionale,
nella rivista « StatoSovietico e Di-
ritto», n. 1, 1948), «chesotto l'insegnadell'incorag-
giamentodellosviluppo
progressivo
del diritto inter-
nazionale si tenta di avviarequesto
sviluppo
in una
direzionecheassicurerebbe al bloccoanglo-americano
Lapossibilità di porre il diritto al serviziodell'arbitrio,
di servirsi del diritto internazionaleper giustificaree
legalizzarequellemisureequelleattivitàdel'ONUche
neannulerebbero la funzionedi fattoredellacolabora-
zioneinternazionalesullabasedel'uguaglianzadi diritti
deglistati sovrani».
Naturalmentenessunonega,emenodegli altri i comu-
nisti,chelasocietàinternazionalepossaessererinnovata
echequindi il diritto internazionalepossaprogredire,
ma,comespiega il Giuliano (M.
GIULIANO:
Tendenze
progressisteerapporti fra i popoli, in«PoliticaEstera»,
1945,n. 4-5), la creazione di unitàsupernazionalinon
puòessereche un
punto
di
arrivo
e non unmezzo,
unsistemaperraggiungeredeterminati risultati.Quando
gli squilibri socialisarannosanati, gli spiriti di oppres-
sioneediaggressionespariti,quando i governisaranno
emanazionedellavolontàdelpopolopacificoelavora-
tore,allorasaremosullastradadi risolverepersempre il
problemadell'amicizia fra lenazioni esoltantoallora
sipotràpensare«allacreazionedi organicomuniche
concretinonellacolaborazionel'avvicinamento di po-
poli già raggiunto».«Sullaviacheconducea un tale
risultato»,conclude il Giuliano,« lasovranitàe l'indi-
pendenzadegli statinonsolononcostituisceunintralcio,
maè viceversauna saldagaranziademocratica, un
valorenettamentepositivo eprogressivo, la più solida
delebarrierecontro la tendenzanegatriceefrantuma-
tricedell'imperialismo».
Maanche l'altro principiobasilarechereggel'ONU,
quelodell'unanimità fra le grandipotenze,vienemi-
natodallepropostedegli S ati Uniti.Proponendo la
revisionedel « diritto di veto»essimirano al cuore
del'Organizzazione.
Scrivono gli scienziati inglesi in una loro Dichiara-
zionesul controllodell'energiaatomica: «L'esperienza
hadimostratoche in tutte le questioni più importanti
posteal Consigliodi.Sicurezza,sel'URSSe gli USA
hannopareri discordi,l'URSSsi trovasempre inmino-
ranza.Essa,considera lanormadell'unanimitàcomela
principalegaranziachel'ONUnon si trasformi in un
meccanismocon l'aiuto del quale la maggioranza le
impongalapropriavolontà inogniquestioneimportante.
Perciòriteniamoche la probabilità di raggiungereun
accordorelativoal controllodell'energiaatomicasarebbe
realmenteremotasequest'accordovenissesubordinato
allaabolizionedella regoladell'unanimità nellaque-
stionedelle
sanzioni
da parte del Consiglio di Sicu-
rezza».
L'ilusionedeimonopolioatomico
C'echi asostegnodelpianoamericanopoTheunacon-
siderazionepratica: Gli Stati Unitihannounvantaggio,
datodallascortadibombeatomicheaccumulate,perchè
dovrebberorinunciarvi senzaalcunacontropartita?
potrebberispondereche è appuntoperchèhanno un
«vantaggio»chedovrebberoessere i primi a fare i l
passocheaprirebbe lastradaall'accordointernazionale.
Nonè possibilechel'URSS, con l'esperienza di due
terribili aggressioni ai suoi danni,possaa chi ha un
«vantaggio»consentirneunaltro,quellodiconoscerela
propriapreparazioneindustrialeemilitareamezzodelle
previsteispezioni.
Inuna,situazioneinternazionaletantotesa, il segreto
suiprogressi industriali e sull'efficienzamilitare rag-
giuntadall'UnioneSovieticatiene in rispettoqualsiasi
avversario,poichènessunosi senteinvogliatoaripetere
l'esperienza di Hitier. Ciò vale tanto più ora che i
«monopolistidell'atomica»non sono più così sicuri
delloro«vantaggio»oalmenodellapossibilità di con-
servarlo.
DaquandoMolotov, unanno fa, haannunciatoche
«da
tempo
il segretoatomicoavevacessato di essere
tale», le fantasie intornoall'atomicasovieticaSisono
sbrigliate.NoilasceremodaparteAtomgrade gli espe-
rimentiche si susseguirebberonel cuoredellaSiberia
perattenerci soltanto alle inequivocabiliaffermazioni
deiresponsabilisovietici.
Sipartedall'esplicitaammissionedelmonopolioame-
ricano,ma la si accompagnaconl'avvertimentocirca
l'impossibilità di conservarea lungosegreti tecnici di
grandiproporzioni.Ricordiamo a questoproposito i l
già.citatodiscorso di Molotovdel 6novembre1945e
Vintervis'a di Stalin al giornalista ingleseAlexander
Werthin cui il CapodelloStatoSovieticoesprimeva la
convinzioneche« ilmonopolioatomicononpotràdurare
alungo»e che«l'impiegodellabombaatomicasarà.
proibito».
Sipassa,nell'ottobre1946,a formulare l'ipotesiche il
monopolioamericanopossaesserefinito.Proprio1129ot-