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vo. Naturalmente è perfettamente legittimo isolare una sola variabile che si ritiene

decisiva, ma quando poi si confronta la retribuzione della forza lavoro tra diversi

paesi si deve sapere che si confronta un fattore di cui è ignota la produttività re-

lativa e il rapporto tra produttività e capitale disponibile per addetto. Si deve sa-

pere che quando si dice che l'operaio italiano deve produrre quanto quello tede-

scocon lo stesso salario gli si sta chiedendo un'intensità di lavoro molto maggio-

re.

Sempre a proposito del costo del lavoro, Fuà prescinde nei suoi confronti in-

ternazionali dalle diversità nella struttura del costo, non dipendenti certo dagli

operai, e dalla diversità della redistribuzione del reddito operata nei diversi paesi

dall'imposizione fiscale e dalla diversa entità del salario in termini di servizi. Su

entrambi i punti rimando alle considerazioni di De Vivo.

Quindi gli indicatori prescelti sono coerentemente parziali: operazione con-

cettualmente legittima, purchè sia chiaro che essa toglie senso all'affermazione

che gli operai italiani avrebbero raggiunto retribuzioni e condizioni di lavoro pari

aquelle europee. Forse, ma gli indicatori di Fuà non sono di quelli che consenta-

no di dimostrarlo.

Un ultimo punto che riguarda la solidità dello schema interpretativo del li-

bro. Tutto il ragionamento di Fuà è condotto

come se tra

i lavoratori italiani non

esistessero più differenze normative e salariali per dimensione d'azienda, come se

la normativa e la retribuzione fossero uniformemente quelle imposte da contratti

collettivi nazionali, in cui il peso dell'intera classe operaia avesse imposto per tut-

ti uguali condizioni. Solo se si ammette questa premessa, data nel libro per scon-

tata, ha senso la connessione istituita tra lavoro nero e costo del lavoro. La pre-

messaperò è falsa. Lo Statuto dei diritti dei lavoratori si applica alle aziende al

di sopra dei 15 addetti. La contrattazione integrativa aziendale ha una dimensio-

necospicua in Italia, e una parte non irrilevante del salario e del costo del lavoro

èdeterminata dai contratti aziendali, per cui ogni gruppo operaio si trova a con-

frontarsi con la produttività della sua azienda. A riprova si possono citare i diffe-

renziali salariali per dimensione d'azienda rilevati dall'indagine sul salario del-

l'I.S.C.E. da cui anche Fuà trae i suoi dati sui salari nella comunità europea nel

1972. Fatto uguale a 100 il costo orario del lavoro (operai e impiegati) negli stabi-

limenti da 50 addetti in su (media non ponderata dei valori medi delle singole

classi di dimensione sopra i 50) il medesimo costo negli stabilimenti da 10 a 49 è

di 89 in Francia, 85 in Olanda, 84 in Germania, 75 in Belgio e 72 in Italia. Quin-

di non solo il differenziale in Italia esiste ed è tutt'altro che piccolo (si consideri

anche che l'indagine rileva solo gli stabilimenti al di sopra dei 10 addetti, chissà

cosa si troverebbe al di sotto anche per il lavoro regolare), ma è il differenziale

più alto della comunità europea, più alto persino di quello del Belgio, paese non

famoso in Europa per l'egualitarismo e la forza delle sue rivendicazioni operaie.

A questa considerazione è connessa un'altra. Nel libro si prende la dimensione

della piccola impresa come indicatore delle possibilità organizzative del sistema

produttivo e si indica nel costo del lavoro un intralcio allo sviluppo in termini di

efficienza produttiva di quest'area. Mi chiedo: quale percentuale degli occupati

della piccola impresa riguarda il costo del lavoro, •dal momento che ovviamente

in quest'area sono concentrati gli indipendenti dell'industria manifatturiera? Gli

800.000 titolari di imprese al di sotto dei 10 addetti devono diventare tutti im-

prenditori in grande? È chiaro che qualsiasi diminuzione dell'area della piccola

impresapassa non solo per una crescita in termini di numero medio di addetti,

maanche per una brusca diminuzione del numero delle imprese, cioè di un assor-

bimento da parte di aziende maggiori; e allora entrano in gioco ben altri mecca-

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