Table of Contents Table of Contents
Previous Page  6 / 276 Next Page
Information
Show Menu
Previous Page 6 / 276 Next Page
Page Background

zioni apparentemente universali e che i n realtà erano arbi trar ie generalizza-

zioni delle leggi del capitalismo ».

Secondo Napoleoni, Marx avrebbe « dimostrato che l a pretesa classica

(smithiana in modo specifico) d i fornire una scienza della ricchezza i n gene-

rale non è fondata fino a che i l concetto di lavoro venga riempi to di un conte-

nuto tratto di peso dalla natura che i l processo di lavoro ha nel sistema capita-

listico, e f inchè conseguentemente l o stesso cr i ter io d i economicità r i su l t i

identificato con i cr i ter i d i prof i t tabi l i tà direttamente legat i a l l a propr ietà

privata, borghese del capitale » (voce « Scienza economica » del

Dizionario,

pag. 568). Da questo passo (che va letto come un contributo al la conoscenza

di Napoleoni, certo non a quella d i Marx) e dal le considerazioni precedenti

si ricava: 1 ) che l a cr i t ica d i Marx agl i economisti classici verrebbe meno

quando invece d i operare generalizzazioni arbi trar ie si facesse discendere i l

discorso economico da un pr incipio

veramente

universale (2) ; 2 ) l'adozione

di un sia pure provvisorio principio universale — come quello robbinsiano

(in real tà d i un'altra, o d i una, posizione filosofica), consentirebbe d i supe-

rare la posizione marxista e di fondare una «

scienza della ricchezza in gene-

rale

» ( che consentirebbe cioè d i amministrare imparzialmente interpreta-

zioni e giudizi nel lo spazio e nel tempo); 3) l e categorie dedotte da questo

postulato universale, e in particolare i l

concetto di lavoro e, conseguentemente,

i cr i ter i d i prof i t tabi l i tà (i.1 prof i tto, quindi i l « capitale » come rapporto d i

produzione) sarebbero spogliati del la l oro specificità capital istica e potreb-

bero così consentire l a Rifondazione del la Scienza Economica. I cr i ter i d i

profittabilità, i n particolare, non sarebbero p i ù legati al la proprietà

privata,

borghgse

(al le proprietà private, borghesi) del capitale.

Applicando i l suo postulato universale — che, come si vedrà, troverà la

sua incarnazione, convenientemente dinamica, nel model lo d i Von Neumann

(anch'esso grimaldello 'avalutativo' che gl i apre tut te le porte) — Napoleoni,

nell'ultimo capitolo del l ibro in Questione, analizza le categorie del « lavoro »

(primo saggio, « Su concetto d i alienazione ») e del « capitale », da cui rica-

verà i cr i ter i d i prof i t tabi l i tà d i cu i sopra (secondo saggio, « Sul concetto

di capitale », e terzo saggio, «La Questione delle macchine »). Cercherà così

di « depurare » gl i aspetti universali-generali da quel l i contingenti-particolari

(che costituiscono degl i ostacoli, specifici del la real tà capitalistico-borghese,

alla piena realizzazione del postulato universale). La « formulazione d i u n

programma rivoluzionario » coincide con Questa opera d i « denurazione »

teorica. La Rivoluzione, modificando l a Realtà, si incaricherà d i far la coinci-

dere con l e prescrizioni del la Scienza del la Ricchezza i n Generale, del la

Scienza Economica Rifondata.

( 2 ) Si veda ancora l 'articolo d i Santi. Ma, a mio avviso, come cercherò d i mostrare più

avanti, l'accoglimento d i i m pr incipio universale weber-robbinsiano d a par t e d i

Napoleoni — che l o por ta po i a « riscoprire » faticosamente quasi t u t t a l a teor ia

economica che su quel principio s i fonda — discende da una posizione teorica che

sta a monte di Weber e di Robbins; mi sembra illuminante, a questo proposito, una

frase di Napoleoni, e i r invi i i v i contenuti, che compare poche righe più sotto della

pagina del Dizionario ci tata (p . 568): « Che Marx non potesse intraprendere anche

l'altro tentativo, d i dare cioè l a smithiana scienza del la ricchezza, è conseguenza

della sua filosofia ».