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gliatrici e due bombe da 500 libbre ciascuna. Volano a un'altitudine minima di

2500 metri per evitare i l fuoco antiaereo e, insieme con l'artiglieria pesante da

bombardamento, hanno tentato di distruggere le zone liberate, hanno bombardato

villaggi, massacrato civili e le loro greggi e distrutto pozzi. I l loro obiettivo è di

tagliare le linee di comunicazione delle forze rivoluzionarie spingendo le popola-

zioni verso la pianura di Salala nel quadro di un « riassetto » demografico. Come

nel Vietnam, la superiorità tecnologica ha permesso alla controrivoluzione di scate-

nare un selvaggio attacco contro le zone liberate, ma ciò non è valso che a raffor-

zare la decisione del popolo di continuare la lotta.

Annunciando il colpo di stato di luglio, gli inglesi proclamarono che avrebbero

rapidamente lanciato una controffensiva contro la rivoluzione prima dei monsoni

del '71. I l loro obiettivo era di tagliare le linee di rifornimento che collegavano i l

Dhofar occidentale al Sud-Yemen, e di isolare i rivoluzionari nelle montagne a

nord di Salala. Verso la primavera del '71 i l generaleGraham dichiarò alla stampa

britannica che non aveva forze sufficienti per attuare questo programma: « Non

serve a nulla bloccare l'afflusso delle forniture di armi quando i ragazzi lassù

sull'altopiano hanno grossi depositi di armi e munizioni e possono procurarsi da

vivere sul posto » ( « Daily Telegraph », 13 aprile '71). Per il momento, gli inglesi

hanno l'intenzione di intensificare i propri attacchi aerei; un'offensiva di terra

verso le montagne si sta preparando per l'autunno.

I l ruolo dell'Oman

I l Dhofar è separato dal resto dell'Oman da 500 miglia di deserto: i l problema

strategico col quale i l movimento rivoluzionario deve fare i conti è

l'estensione

della lotta armata dal Dhofar all'Oman e al resto del Golfo. Due tentativi sono già

stati fatti. Nel giugno '70 i l Fronte Nazionale Democratico per la Liberazione

dell'Oman e del Golfo Arabo, un'organizzazione sorella del PFLOAG, sferrò

degli attacchi contro i caposaldi governativi sullemontagne dell'Oman. Nel dicembre

'70 beduini dello sceiccato di Ras al-Kheima attaccarono le forze governative. Ma

queste iniziative sono state provvisoriamente arginate; nel caso dell'offensiva di

giugno, diversi quadri rivoluzionari furono arrestati e incarcerati nelle prigioni di

Muscat, dove vengono torturati e trattenuti senzaprocesso. Nondimeno gli inglesi

sonosempre più preoccupati per la situazione nell'entroterra omani. Dopo i l rove-

sciamento di Said nel luglio '70, Qabus visitò le montagne omani e promise riforme

economiche e sociali. Non c'erano nè scuole nè strade nè assistenzamedica o piani

di sviluppo; egli promise di interessarsene e venne cordialmente ricevuto dai capi

tribù più prestigiosi. Ma agli inizi del '71 questo favore iniziale era ormai un ricordo.

Un giornalista inglese in visita alla capitale dell'interno, Nizwah, affermava nel

febbraio '70: « A Nizwah c'era un'evidentissima atmosfera di ostilità. I gruppi che

stazionano nella piazza principale fanno finta di non vedere i pochi ufficiali che

passano di lì. Solo qualchemese fa erano felici di posare per delle fotografie, ora

si allontanano o minacciano chiunque abbia una macchina fotografica ». I l reso-

conto arrivava a trarre le giuste conclusioni: « Gli uomini di Nizwah potrebbero

presto diventare un problema per i l nuovo monarca », e: « Sono considerazioni

comequesta che rendono dificile all'esercito condurre unacampagna in piena regola

nel Dhofar. C'è bisogno di truppe anche in altri centri del paese, dato che non si

samai ».

A partire dal colpo di stato di luglio gli inglesi hanno organizzato lo sviluppo

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