

rialismo e favorisca la penetrazione delle compagnie capitalistiche nel Golfo.
Esempioparadigmatico di questo processo è i l Kuwait, divenuto indipendente nel
1961. Un processo analogo sta ora verificandosi nella fascia litorale più a sud.
Nel '56 un movimento nazionalista borghese sfidò nel Bahrein le posizioni della
famiglia regnante e gli inglesi; questo movimento venne soffocato e i suoi dirigenti
furono deportati nell'isola di S. Elena. Nel '70 gli stessi interessi che erano dietro
la rivolta furono integrati nell'apparato statale del Bahrein mediante la formazione
di un consiglio di stato che esprimeva l'alleanza fra la famiglia regnante al-Khalifa
ela classemercantile.
Questa transizione dalla dominazione coloniale diretta al controllo indiretto è
stata resa possibile anche da un insieme di condizioni più generali: l'arretramento
generale dell'imperialismo, e in particolare dell'imperialismo britannico, e la speci-
fica situazione mediorientale in cui, se da una parte l'Inghilterra è stata cacciata
daAden (1967), dall'altra l'Iran, i l Kuwait e l'Arabia Saudita sono in grado di
contribuire alla stabilità degli interessi imperialistici. Nondimeno i l progetto di
un'unione degli emirati arabi che comprendesse tutte e nove le colonie britanniche
è fallito. La ragione principale di questo fallimento è l'ineguale sviluppo econo-
mico dei nove. Cinque di essi non hanno rendite petrolifere significative, benchè
possano con ogni probabilità averne nel prossimo decennio. Finanziariamente, e
quindi politicamente e militarmente, sono alla mercè degli altri quattro e delle
potenze straniere che vogliono comprarseli. Per quanto riguarda gli altri quattro,
vi sono delle contraddizioni tra Bahrein e Abu Dhabi: i l Bahrein comprendemetà
della popolazione della progettata UAE nonchè la sua parte più istruita, Abu Dhabi
èpiù ricco. I l Bahrein vuole uno stato in cui i l suo potere politico sia proporzio-
nale alla sua popolazione, ma gli altri stati non sono d'accordo e oltretutto temono
l'influenza degli intellettuali del Bahrein sulle loro popolazioni. Le consultazioni
sull'UAE cominciarono nel 68 quando i l governo Wilson annunciò i l suo ritiro,
maancora verso la fine del '70 nessunaccordo era in vista. Attorno alla primavera
'71 si riteneva a Londra che il Bahrein si sarebbe dichiarato indipendente; gli inglesi
stavano lavorando per una UAE di sette membri, .dominata dall'Abu Dhabi e dal
Dubai. La missione di Luce era fallita nel suo obiettivo principale e non gli rima-
neva altro che tentare di organizzare i superstiti.
I conservatori avevano sperato di basare l'UAE su un esercito unificato, uno
strumento di repressione che doveva soffocare l'opposizione interna ed impedire
la diffusione dell'antimperialismo dagli stati minori del Golfo all'Iran e all'Arabia
Saudita. Essi avrebbero voluto sviluppare lo strumento di repressione esistente, i
Trucial Oman Scouts (TOS). I l TOS, fondato nel '51, ha la sua base a Sharjah;
raccoglie circa 1700 uomini reclutati nel Baluchistan, nel Dhofar e tra le tribù omani
di Bani Kaab. I suoi ufficiali sono prevalentemente britannici: vi sonoanche alcuni
pachistani e giordani. Ma, data l'incertezza politica che circondava l'UAE, quattro
dei nove sceiccati si sono costruiti dei propri eserciti autonomi. I l più grosso
di questi è quello dell'Abu Dhabi, forte di 2000 uomini, con due reggimenti di
fanteria, ufficiali mercenari inglesi, aviogetti e missili antiaerei. I l Bahrein, i l
Qatar e i l Ras al-Kheima hanno anch'essi delle proprie forze armate. I monarchi
dell'Abu Dhabi e del Qatar sostengono che le loro forze armate hanno i l compito
di fronteggiare la minaccia da parte dell'Iran e dell'Arabia Saudita, ma i loro
eserciti sono insignificanti, rispetto a quelli degli stati più grandi ed è evidente
che i l loro è quasi esclusivamente un compito di repressione
interna,
o al massimo
di aggressione contro l'uno o l'altro dei rimanenti otto staterelli. I l compito princi-
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