

tore non ha di per sè molto significato. Sarà importante la coscienza politica
maturata i n 38 giorni di occupazione e l a ferma volontà di continuare l a
lotta; solo così e non con l a sostituzione d i poche persone nei posti d i
potere potranno essere risolte l e contraddizioni d i fondo.
Viene perciò decisa la costituzione del Comitato di Base, consapevoli che
in questo momento d i lotta questa è l a giusta risposta al le esigenze d i
continuare affinché i l contenuto politico delle rivendicazioni non venga fran-
tumato dalle manovre repressive e di integrazione della corporazione ferita.
12Giugno:
La mattina, presso la sede della Camera del Lavoro, c'è un
contatto formale tra le delegazioni di occupanti e non occupanti. L'incontro è
promosso dalla CGIL, che guarda con preoccupato interesse a questi « movi-
menti di tecnici ». La CGIL si sforza ancora una volta di minimizzare i con-
trasti politici di fondo tra la maggioranza degli occupanti ed i l gruppo dei
non occupanti, pur dando appoggio ufficiale ai primi. Si vuol fare in modo
che la riapertura abbia luogo in un clima di distensione.
Al momento della « cerimonia)) di riapertura, coloro che rientrano e gli
occupanti, sotto gli sguardi imbarazzati del Commissario e dei sindacalisti,
non si riabbracceranno affatto. Fino a tutt'oggi 18 giugno, le contraddizioni
di fondo non ancora risolte si materializzano i n due mondi (uno grande,
di buon umore e compatto; l'altro più piccolo, tetro e lacerato da dissidi).
Tra questi due gruppi non c'è alcun contatto.
Le reazioni della corporazione
La corporazione è stata colpita: risponde quindi con tutte le sue armi
e i n tutte le sue varie articolazioni (ex-direttore, gruppo di potere, mafia
scientifica internazionale), configurandosi quindi come una vera e propria
piovra.
Le rappresaglie repressive assumono vari aspetti. Ne elenchiamo alcuni:
1) un dipendente del LIGB, attualmente in USA, viene convocato dal suo
direttore: se condivide le posizioni degli occupanti per lui non ci sarebbe
più posto in quella università; 2) si esige che un occupante straniero dipen-
dente da un ente internazionale ritiri la firma di adesione alla occupazione
sotto minaccia di licenziamento; 3 ) s i cancella senza preavviso i l nome di
un ricercatore occupante dagli organizzatori d i un corso internazionale:
viene sostituito con quello di un superzelante competitore, vero « lacchè »
della mafia scientifica americana; 4) un ricercatore occupante si vede rifiu-
tata la pubblicazione di un lavoro scientifico su una rivista americana, lavoro
che era già stato accettato prima della occupazione; 5) Nel corso dell'occu-
pazione un ricercatore capo non-occupante toglie l a firma d i un borsista
e di un tecnico, entrambi occupanti, da un manoscritto in corso di redazione.
La ex-direzione, dal canto suo, cerca di colpire secondo i metodi tipici
del padrone. Lo scienziato « illuminato e progressista », filstigatore dei costu-
mi della destra baronale e accademica, licenzia come si è detto, con la com-
plicità del Consiglio di Presidenza del CNR, quattro borsisti e ne colpisce
finanziariamente altri cinque. Contemporaneamente, organizza una furibonda
campagna contro uno degli occupanti da lui considerato « leader » con lo
scopo di minacciarne il posto di lavoro. L'ottusa stupidità di questa campagna
risulta dal seguente estratto di verbale provvisorio (redatto dalla sua segre-
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